Ciccia è bella, ciccia è bella, ciccia è bella. Continuare a ripeterlo non servirà ad alleviare la sorte prevista per il programma condotto da Rossella Brescia, Ciccia è bella, appunto, ieri sera, il 22 dicembre 2009 alla puntata zero. Nella serata di ieri Ciccia è bella si giocava il tutto per tutto cercando di testare la qualità del proprio format. Se avesse registrato degli ascolti non eccezionali ma per così dire interessanti, Ciccia è bella avrebbe avuto speranze di essere riprogrammato per la prossima primavera, ma così non è stato. Il programma con le concorrenti ciccione trasformate da brutti anatroccoli in principesse da favola ha racimolato uno scarso numero di telespettatori: 2.200.000. Uninezia, una bazzecola, considerando i 5.000.000 di media ascolti ottenuti dal rivale diretto Don Matteo dellimpeccabile Terence Hill.
È un peccato perché Ciccia è bella è opera di un talentuoso autore come Marco Balestri, indimenticato autore di un’alta percentuale di burle del programma Scherzi a parte, non si merita certamente simili delusioni professionali. L’idea in realtà prende le mosse da un format francese Belle toute nue, cosiddetto esperimento sociale che ha riscosso assai più successo sulle reti dei cugini d’oltralpe, con un titolo quel tanto pepato che basta per rimarcare la loro sbandierata emancipazione sessuale (se vanno avanti così ci verrà però qualche dubbio).
L’idea comunque suona falsa come il buonismo che la pervade: tre concorrenti extralarge avrebbero dovuto imparare a convivere con le proprie forme senza “aiutini” chirurgici, o magie da make-up.
Si puntava tutto sull’autostima delle concorrenti. Alla fine il pubblico avrebbe dovuto decidere la vincitrice: alla faccia dell’autostima delle altre che sarebbe andata a farsi benedire una volta chiuso il sipario. Al prossimo esperimento sociale augurando buona fortuna agli autori.
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