Sarebbero finalmente terminate le riprese della seconda stagione di Braccialetti rossi sono terminate. Nel cast confermati tutti i protagonisti della prima serie: Carmine Buschini, che interpreta Leo, Lorenzo Guidi-Rocco, Brando Pacitto-Vale, Pio Luigi Pisciscelli-Toni, Aurora Ruffino-Cris. Torna anche Mirko Trovato ossia Davide, il ragazzino morto durante un intervento chirurgico nella scorsa stagione. Il produttore Carlo Degli Esposti ha svelato che Davide sarà una sorta di “angelo custode” per i suoi compagni un po’ come lo era stato Rocco in coma nel corso della prima stagione. Attesissime le news entry che, stando alle anticipazioni, dovrebbero essere Nina (Denise Tantucci), una giovanissima ragazza con il cancro al seno, Flaminia (Cloe Romagnoli), una bambina non vedente di 8 anni e Chicco (Daniel Tenorio), un ragazzino di origini filippine con qualche problema di obesità.
All’indomani della seconda puntata in replica di Braccialetti Rossi continuano a circolare diverse indiscrezioni sulla seconda stagione della fiction di Rai 1. Ad incrementarle ci pensano gli stessi protagonisti, tra cui Carmine Buschini alias Leo che, tramite Twitter, rivolge un domanda al produttore della serie Carlo degli Esposti. Quest’ultimo aveva infatti annunciato che quest’anno andranno in onda solo quattro episodi con altri quattro pronti per il 2016. Il protagonista di Braccialetti Rossi non la pensa così e mette la pulce nell’orecchio ai fan. “La seconda serie avrà una puntata in più, vero Carlo?”. Quale sarà il numero definitivo di puntate in onda da febbraio?
Qualche minuto dopo la fine della seconda puntata in replica di Braccialetti Rossi su Rai Uno uno dei protagonisti più amati della ficion, Carmine Buschini, che interpreta lo spavaldo Leo, ha lasciato un videomessaggio ai suoi fan. Cliccate qui per vederlo. Il giovane attore aveva infatti tenuto compagnia ai suoi tanti fan durante l’episodio della serie rispondendo alle loro domande suoi social. Tramite il video ha voluto ringraziare tutti per essere stati con lui e scusarsi di non essere riuscito a rispondere a tutti vista la quantità di tweet ricevuti. “Spero che continuiate a seguire Braccialetti Rossi, un abbraccio e un bacio a tutti”, ha così concluso Buschini.
Non lo chiamo film. Non lo chiamo telefilm. Non la chiamo fiction. Lo chiamo Vita. Lo chiamo Amore. Lultimo commento che appare sui social per descrivere Braccialetti rossi è un grido di gioia. Quella dei tantissimi fan che in Italia e non solo seguono le storie dei cinque giovanissimi ricoverati in un ospedale. Tumori, incidenti, disturbi alimentari, cè tutto quello che serve per creare suspance e focalizzare lattenzione del pubblico. Soprattutto le lacrime. Guardando le vicende dei ragazzi, è proprio il caso di dire che lunione fa la forza. Una fiction che si fonda sui valori portanti della vita, soprattutto sulla quotidianità degli adolescenti. Morte, paura, gelosia, orgoglio, istinto, ogni sentimento che domina letà più difficile per ognuno viene analizzata in un ambiente complicato come più essere quello ospedaliero. E le storie di ognuno si mescolano, si fondono, si allontanano o uniscono. Cris ritrova lappetito grazie alla compagnia di Leo. Toni, estroverso e chiacchierone, parla con Rocco che non si sveglia da tempo. Ma lui continua, come se Rocco fosse diventato il suo migliore amico e come se gli rispondesse. Vale sostiene Leo nonostante la sua gelosia per Cris. E poi la scuola, il rapporto con i genitori che inevitabilmente influenza le vite dei ragazzi. Le fragilità di ognuno scandagliate a 360 per mostrare tutti gli aspetti della malattia. Uno spaccato molto realistico di quello che accade nei tanti ospedali che curano gli adolescenti. Lo spaccato di un ambiente a volte impossibile da vivere, dove la morte convive con la vita. Dove Leo si ferma a guardare i bambini che nascono. E intanto, pensa al fatto che lui, forse, se ne andrà presto. Il legame ingenuo e forte che si crea tra ragazzi, come solo nelletà dellinnocenza è possibile fare. Storie di amore e vita che fanno sperare tutti coloro che si trovano a dover combattere con la malattia tutti i giorni. Un filo sottile si stringe tra tutti i personaggi molto differenti ma accomunati dalla voglia di non arrendersi mai. E di sperare. Sempre. Ogni Volta, come direbbe Vasco.