Le tre rose di Eva, fiction di cui stasera andrà in onda la terza puntata (clicca qui per le anticipazioni), regalerà ai telespettatori di Canale 5 un sorprendente colpo di scena. E il protagonista di questo momento cruciale dell’appassionante serie diretta da Raffaele Mertes è Don Riccardo Monforte, il personaggio interpretato da Kaspar Capparoni, che in questa intervista rilasciata a IlSussidiario.net ci regala interessanti e imperdibili indiscrezioni su ciò che andrà in onda stasera. Volto noto della fiction italiana, la carriera attoriale di Kaspar Capparoni ha una dimensione internazionale, perché ha dato il volto a Lorenzo Fabbri, il protagonista di Rex, ma ha varcato il “campo” della macchina da presa grazie alle scarpe da danza e alla vittoria di “Ballando con le stelle 7” e di “Ballando con te”, mentre ora ammicca al grande schermo.
Anni di esperienza sul set hanno reso Capparoni un profondo conoscitore dei meccanismi della fiction, così ci ha proposto un’inedita riflessione sulla produzione seriale italiana, spiegando perchè si augura che Le tre rose di Eva possa non diventare un precedente…
Nella fiction Le tre rose di Eva lei interpreta don Riccardo Monforte. Ci può descrivere questo personaggio?
È il fratello maggiore della famiglia Monforte, colui che ha fatto una scelta forte, ovvero diventare prete. Riccardo ha avuto il coraggio di andare contro la volontà paterna: non ha raccolto l’eredità di Luca, preferendo lasciare le redini dell’azienda vinicola ad Alessandro, il secondogenito. La scelta di Don Riccardo non è stata gradita dalla famiglia, dai fratelli, non solo perchè ha abbandonato il progetto di gestire la tenuta Monforte, ma soprattutto perchè ha deciso di sostenere e di stare al fianco di Aurora Tavani, la presunta assassina di Luca. Don Riccardo ha molti nemici, non solo in famiglia…
Don Riccardo quindi corre un grave pericolo? Ci può rivelare qualche anticipazione?
Don Riccardo corre un grosso rischio… Farà una predica, durante una messa, in cui farà affermazioni scomode, che non piaceranno a molti personaggi della storia che la fiction racconta. Questo avrà per lui delle conseguenze, perchè le “anime cattive” non resteranno indifferenti alle sue parole. Per ovvi motivi non posso svelare esattamente ciò che di drammatico avverrà, ma i telespettatori dovranno prepararsi a un grosso colpo di scena.
Le tre rose di Eva sta riscuotendo un indiscutibile successo, qual è il “segreto” di questa fiction?
Le grandi saghe familiari ricche di passioni e intrighi trovano grande consenso presso il pubblico della tv generalista, che ama questi grandi “accumuli” di sentimenti. Personalmente, tuttavia, mi auguro che Le tre rose di Eva non crei un precedente.
In che senso? – Continua alla pagin seguente
La fiction è stata prodotta seguendo un criterio di “low budget”: è stata realizzata stringendo i tempi al massimo in modo da abbattere i costi. In questo caso il risultato si sta rivelando decisamente positivo, ma un approccio di questo tipo nella creazione di nuove fiction o programmi potrebbe comportare un sacrificio in termini di qualità del prodotto televisivo.
Questo potrebbe comportare dei rischi.
Quello principale è che Le tre rose di Eva diventi un clamoroso precedente e in futuro si proceda seguendo questa logica di realizzazione, che se da un lato abbatte i costi di produzione, dall’altro potrebbe mettere a rischio il valore del prodotto. La televisione italiana sta attraversando una fase delicata, ma occorre non perdere di vista l’obiettivo: ovvero qualità e funzionalità dei prodotti, che dovrebbero essere realizzati anche in vista di possibili vendite nei mercati stranieri, come avviene in altri paesi, che magari aspettano nuovi prodotti italiani…
Come ha vissuto l’esperienza sul set de Le tre rose di Eva? Ha incontrato suoi “ex colleghi”…
È un cast enorme, non ho lavorato con tutti gli attori perchè ognuno aveva la sua scaletta delle riprese con i giorni e le ore sul set. Ho condiviso questa splendida esperienza soprattutto con Luca Ward, Roberto Farnesi e Anna Safroncik. Con Roberto Farnesi avevo già lavorato in Al di là del lago, per cui è stato bello ritrovarci sia dal punto di vista umano che professionale. La stessa cosa posso dire di Luca Ward: siamo colleghi, ma soprattutto cari amici.
Lei ha vinto “Ballando con le stelle 7” e quest’anno ha di nuovo trionfato nello spin off “Ballando con te”: ci sarà anche la danza nel futuro di Kaspar Capparoni?
Non ho partecipato al talent show per cercare nuovi sbocchi professionali, ma ho accettato questa sfida per mettermi in gioco a livello personale: se avessi affrontato quest’esperienza nell’ottica di nuovi “ingaggi” forse non l’avrei vissuta con la serenità che mi ha permesso di vincere. In realtà, fare l’attore è un “work in progress” per cui ogni esperienza di spettacolo si rivela formativa, anche “Ballando con le stelle” con la danza. Sapevo già ballare, nell’ambiente dello spettacolo era cosa risaputa.
Cosa le ha dato in più quindi questa esperienza?
Poter ballare in televisione ha permesso di far conoscere un lato nuovo della mia formazione, che di certo è positivo per la mia carriera. “Ballando con le stelle 7” è stata una splendida esperienza e di questo sono molto grato a Milly Carlucci ed è proprio per questo che sono tornato per “Ballando con te”: ho sentito la mancanza del clima amichevole dietro le quinte del talent, così quando mi è stato chiesto di partecipare allo spin off ho accettato volentieri. Avrei dovuto presenziare a una sola puntata, invece sono rimasto per tutte e tre… e ho vinto.
Il grande pubblico l’ha conosciuta e amata per il ruolo di Lorenzo Fabbri in Rex: cosa le ha lasciato la fiction che le ha dato grande popolarità?
È stata un’esperienza straordinaria e fondamentale per la mia carriera: Rex andava in onda in 120 paesi, perciò mi ha permesso di farmi conoscere come attore; è stata una grande occasione che non capita né a tutti gli artisti, né tutti i giorni. È rimasto un rapporto affettivo fortissimo, quasi viscerale con il “mio” Rex.
Come prosegue questo tipo di rapporto?
Per me è stato un eccellente compagno di lavoro e lo ritengo, anche se è difficile forse da credere, anche un grande professionista. Qualche volta riesco a vedere il mio splendido cane su Skype, grazie alla sua addestratrice. Sono molto sentimentale e dico che mi fa piacere che la nostra avventura nella fiction sia iniziata e finita insieme. Non so se sarei riuscito a recitare con un altro cane al mio fianco.
Ha progetti particolari per il futuro?
In questi giorni sto valutando alcune produzioni televisive. In cantiere potrebbe esserci anche un film, ma per scaramanzia preferisco non dire nulla.
(Camilla Schiantarelli)