Il quarto ed ultimo appuntamento intitolato “Helena e Glory” della miniserie tv Mai per Amore del regista italiano Marco Pontecorvo è andato in onda ieri sera. Il ciclo di film per la tv ha trattato il delicato tema della violenza sulla donna e la pellicola andata in onda ieri ha raccontato la storia di due prostitute di origini straniere che lottano con tutte le proprie forze per riuscire a conquistare la propria libertà e dire basta ai continui soprusi di cui sono vittime. Alle prime luci dellalba di un giorno come un altro, un pescatore trova una ragazza priva di sensi caduta da un balcone del primo piano di un residence. Chiama lambulanza che la porta al pronto soccorso dellospedale più vicino. Si tratta di una prostituta di origini russe di nome Helena che fortunatamente se la cava con un paio di costole incrinate e qualche abrasione sul viso. Ancora sotto sedativi e dunque non cosciente del tutto, viene minacciata dalluomo che lha aggredita e molestata. Si tratta di Rizzato, un poliziotto corrotto della squadra mobile che conoscendo tutto della malcapitata Helena la intima a non rilevare quanto sa se non vuole vedere suo figlio Leo morto. Helena si risveglia un paio di giorni dopo non ricordando benissimo quanto accaduto la sera in cui è stata aggredita al residence o almeno rivivendo come flashback alcuni attimi di quella tremenda esperienza. Nel primo colloquio con lincaricato di seguire le indagini per conto della polizia, il dott. Branzini, e unassistente sociale, Giulia, conscia delle minacce subite si chiude in se stessa non denunciando quanto accaduto. Giulia avendo grande esperienza di queste situazioni, la vuole incontrare nuovamente incoraggiandola a parlare e a venire con lei in una comunità sociale che cerca di aiutare tante donne che si trovano a vivere circostanze simili. Helena rifiuta ancora una volta laiuto proposto e durante la propria degenza in ospedale telefona al figlio che viene tenuto con la forza nella casa della nonna. Helena ha avuto questo bambino a seguito di una relazione avuta con Christian, un uomo che in primo momento gli aveva dimostrato grande amore salvo dopo maltrattandola e costringendola alla prostituzione. Proprio Christian cerca di riportala a casa con un tentativo andato male solo grazie al fortuito intervento di due infermieri ignari di quanto stessa accadendo. A questo punto lei decide che restare in ospedale non è più sicuro e durante una notte indossando un camice da medico, scappa, chiama un taxi e raggiunge una vecchia amica, Glory che tempo addietro ha aiutato ad uscire dal giro della prostituzione. Helena passa la notte da lei anche se tutto ciò non trova i favori del compagno di Glory, Sauro, che ritiene molto pericoloso ospitarla. Il giorno seguente Glory deve tornare a lavoro in un supermercato mentre le indagini dirette dal dott. Branzini che ignaro di quanto successo, si avvale della collaborazione di Rizzato. Si recano al residence, dove scoprono lesistenza di fili informatici segno della presenza di una webcam che qualcuno ha rimosso. Inoltre vengono a sapere luomo che costringeva Helena alla prostituzione, cioè lex compagno Christian. La squadra mobile cerca Christian con Rizzato che va a far visita Glory al supermercato per sapere notizie di Helena mentre lo stesso Christian, in serata, aggredisce Glory davanti al proprio appartamento ma fortunatamente senza trovare Helena nel frattempo nascostasi sulla scalinata che porta ai piani superiori del palazzo. Helena capisce che ha bisogno di aiuto e finalmente decide di chiamare Giulia che la porta nella comunità di cui le aveva parlato. Inoltre molto più decisa, muove denuncia tramite il dott. Branzini nei confronti di Christian che qualche giorno dopo i poliziotti riescono a catturare davanti ad una discoteca grazie alla soffiata fatta da Glory che passava di lì per puro caso insieme a Sauro. Adesso tocca ad Helena riconoscerlo.
Deve recarsi in questura e scortata da Rizzato durante il viaggio viene nuovamente minacciata. La mente di Helene adesso ricorda tutto, era in compagnia di un cliente quando fece irruzione Rizzato che nel tentativo di stuprarla l’aveva fatta cadere dal balcone. Christian viene riconosciuto, quindi denunciato ed arrestato. Helena rinfrancata, decide che i tempi sono maturi per riprendersi il proprio figlio. Con l’aiuto di Giulia trova un lavoro come cameriera in un ristorante utile per guadagnare qualche soldo per concretizzare la fuga dall’Italia. Desiderosa di accelerare i tempi, però, si reca nello studio di un medico, suo cliente la sera del maltrattamento, per richiedere dei soldi. Li riceve ma la moglie sente tutto e spinge il marito a recarsi in questura per denunciare un tentativo di estorsione subito quella stessa sera da Rizzato che essendo in possesso del video che ritraeva il dottore in compagnia di Helena, richiedeva per tenerlo celato la cifra di 30 mila euro. Intanto Glory e Helena noleggiano un auto e prendono Leo partendo per il confine dove li attende la sorella di Helena. Rizzato, quindi, mette in libertà Christian ed insieme pianificano la caccia ai fuggitivi. Fortunatamente Branzini, ormai a conoscenza di tutto, riesce a raggiungerli in tempo grazie all’utilizzo di un elicottero arrestando sia Christian che Rizzato a pochissimi chilometri dalla frontiera. Insomma, un racconto molto intenso e commovente ben diretto dal regista Marco Pontecorvo che riesce a creare un’atmosfera di grande suspense soprattutto in un finale molto curato e trascinante. Una storia che regge molto bene il tema, sicuramente non dei più semplici, intrecciando nella trama due pericolose realtà dei nostri tempi: la corruzione con annesso abuso di potere e la prostituzione. Da sottolineare l’ottima interpretazione di Barbora Bobulova nei panni di Helena e di Thomas Trabacchi nel ruolo del dott. Branzini, il poliziotto ligio al proprio dovere che aiuta le persone che ne hanno bisogno. Infine, buona anche la sceneggiatura e la fotografia con immagini che offrono un impatto visivo deciso e che riesce a catturare l’attenzione dello spettatore.