Dopo Little Miss Sunshine, la coppia di registi formata da Jonathan Dayton e Valerie Faris ci regala un altro gioiellino, una commedia che arriva al cuore, divertente e ricca di sfumature. Ruby Sparks è la storia di uno scrittore in crisi dispirazione, che si trova a vivere a cavallo tra la realtà e la fantasia. Lui, Calvin Weir-Fields (Paul Dano), ha avuto successo da giovanissimo con il suo romanzo desordio, per poi cadere vittima della temuta sindrome della pagina bianca. Come un novello Woody Allen, diventa ossessivo, confuso e bisognoso dellaiuto di uno psicoterapeuta, il quale, con infinita pazienza, cerca di dipanare i suoi nodi esistenziali.
Tra questi, oltre al blocco creativo, si annovera un difficile rapporto con la madre, che vive in unincredibile casa di legno in stile neo-hippie, accompagnato dallincapacità di superare la fine del suo rapporto damore con una ragazza bellissima, anche lei scrittrice. Poi, una notte, sogna una deliziosa fanciulla di nome Ruby. Quel volto resta impresso nella sua mente e, seguendo il consiglio del terapeuta, Calvin torna alla macchina da scrivere (non usa il computer) e si rimette al lavoro, immaginando la sua storia. E un giorno, inaspettatamente, Ruby (Zoe Kazan) compare in carne e ossa nella sua cucina.
Il personaggio si materializza nella vita dellautore, come accade nel romanzo La ragazza di carta di Guillaume Musso, portando molto scompiglio, ma anche nuovi sogni e speranze. Linsicuro Calvin si ritrova tra le mani un potere irresistibile: attraverso le parole che si fissano sul foglio bianco, può decidere le reazioni e i comportamenti della sua creatura. Ruby ride sempre, digita lo scrittore, e la ragazza diventa un turbine di entusiasmo e allegria. Ruby parla francese, e la lingua straniera non ha più segreti per lei.
Si arriva così al cuore del film, il rapporto tra uomo e donna che, spesso, si imposta su basi fragili e sbagliate. Calvin idealizza Ruby e non accetta i suoi difetti, ma non solo: il fantasma del passato lo porta a vivere nel terrore di perderla. Nel momento in cui scopre di poterla comandare attraverso la scrittura, Calvin commette lerrore di molti innamorati, disposti a sottomettere la persona desiderata e ad annullarne la personalità pur di tenerla con sé.
Non è più di Ruby che è innamorato, ma di una marionetta, privata del bene più prezioso: la libertà. La paura di restare da soli, di non essere accettati, può diventare più forte dell’amore stesso, che si trasforma in una catena o, peggio ancora, in una sfida tra chi detiene il potere. Invece l’amore è magia, talvolta anche assurda e inspiegabile, e per vivere una storia vera e profonda bisogna accettare il rischio che finisca.
Paul Dano e Zoe Kazan, autrice anche della sceneggiatura, interpretano in modo intenso e credibile due personaggi in grado di conquistare il cuore dello spettatore, attirandolo in un mondo straordinario eppure familiare. Tra coppie indie (la madre vegan di Calvin, interpretata da Annette Bening, con il bizzarro convivente Antonio Banderas), amori di lunga durata (il pratico fratello di Calvin con la moglie) e rapporti a metà tra il sogno e la vita quotidiana, arriviamo al suggestivo finale a sorpresa. In fondo, siamo tutti accomunati da un unico desiderio, antico come il mondo: amare ed essere amati per ciò che siamo.