La puntata di Quarto Grado di venerdì 6 dicembre si è aperta con l’appello che la mamma della piccola Yara Gambirasio la ragazzina di Brembate di Sopra trovata senza vita in un campo di Chignolo dIsola il 26 febbraio 2011 ha lanciato disperatamente in settimana Chi sa, parli, rimarcando la sua preoccupazione per il fatto che l’assassino della figlia sia ancora a piede libero. Ampio spazio, in seguito, alla sparizione di Roberta Ragusa, la donna scomparsa dalla sua casa di Gello nella notte tra il 12 e il 13 gennaio 2013. Dopo la testimonianza (ritenuta inattendibile) di Pasquale Davi, un cuoco di Cannes che disse di averla vista davanti al suo locale, cè stata la rivelazione di una nuova testimone che andrebbe a dare credito alla tesi di Loris Gozi che ha sempre detto di aver visto una donna litigare in strada di notte in compagnia di un uomo. Nelle ultime settimane questi nuovi elementi hanno tenuto banco, riaccendendo con forza i riflettori su questo mistero. Il marito della donna, Antonio Logli rimane il principale sospetto (ed è indagato appunto per omicidio e occultamento di cadavere). Tempo fa era stata avanzata lipotesi che Roberta Ragusa si fosse allontanata volontariamente, ma questa tesi è stata bocciata dai famigliari e dagli amici che sostengono che non lo avrebbe mai fatto per lamore dei figli. La procura continua nel suo pressing sul marito: si pensa infatti che si sia trattato di omicidio premeditato, con luomo che avrebbe progettato il tutto, scegliendo con cura il luogo dove nascondere il cadavere della moglie dopo averla uccisa. A parlare in studio, ospite di Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero cè una cara amica di Roberta, Beneedetta. Prendendo per vere le sue parole, lamica ha rivelato che Roberta aveva il sospetto (non si sa se fondato o meno) che suo marito avesse un amante. Inoltre ha detto che Antonio non era un marito presente e che Robera soffriva molto per le sue mancanze. Il caso, che si trascina ormai da due anni, rimane lontano dalla sua soluzione. Le ricerche in tutti i pozzi della zona continuano serrate, ma per il momento nessuna traccia della donna. La trasmissione va poi avanti affrontando un caso che insoluto da ben diciassette anni: stiamo parlando della scomparsa di Donatella Grosso, studentessa sparita dalla sua casa di Francavilla (Pescara) nel luglio 1996. Ospiti nello studio di Quarto Grado ci sono i genitori, che ormai ottantenni, non si arrendono e vogliono a tutti i impedire l’archiviazione del caso in seguito al ritrovamento in un terreno di proprietà dell’ex fidanzato della figlia di alcuni vestiti di Donatella. Allepoca del misfatto il ragazzo aveva negato di aver incontrato Donatella la sera della sua scomparsa, salvo poi essere smentito dai vicini di casa che lo videro uscire con la ragazza e caricare una valigia in macchina. I genitori non credono alliporesi dellallontanamento volontario, nonostante una lettera ricevuta e scritta proprio dalla figlia. Ma papà e mamma Grosso gridano al falso. Si tratterebbe di una missiva scritta dalla Donatella che fa sapere di essere in Francia e di lavorare come receptionist. La famiglia della ragazza chiede vigorosamente che, oltre a sottoporre la lettera a un perito, vengano analizzati gli abiti ritrovati. Essendo tirato in ballo, viene data voce , per la prima volta in televisione, proprio allex fidanzato di Donatella, che ha scritto una lettera alla trasmissione rigettando ogni accusa e professando la proprio totale estraneità alla vicenda. Si passa poi alla tragica vicenda di Rosa, studentessa de LAquila stuprata (e poi lasciata agonizzante in strada) ferocemente da Francesco Tuccia alluscita di una discoteca, nel parcheggio. Il giovane militare 21enne di Avellino è stato condannato in appello ad otto anni di reclusione. I giudici hanno confermato la sentenza del primo grado di giudizio, ma non hanno riconosciuto il tentato omicidio, anche se la ragazza fu trovata incosciente a terra nella neve e nel sangue. La ragazza è stata operata durgenza per le ferite provocate da qualcosa di appuntito che le ha lacerato diversi organi interni. Una violenza brutale. La stessa Rosa ha voluto scrivere una lettera a Quarto Grado nella quale ha ripercorso lo choc di quella e i pensieri che rendono ancora difficile la sua vita.
È poi il turno della macabra storia di Elisabetta e Maria Belmonte, i cui corpi furono ritrovati un anno fa nascosti in un intercapedine nella villetta in cui viveva in solitudine il padre di famiglia Domenico Belmonte. Per ora l’uomo è ancora libero (e continua a ribadire la sua innocenza), ma non vive più nella casa degli orrori ancora sotto sequestro. Le analisi sui corpi e sulla scena del crimine non chiariscono la situazione: perché potrebbe trattarsi anche di un duplice suicidio. Ma perché le due donne avrebbero dovuto arrivare a tanto? Ciò stranisce è l’eccessiva decomposizione dei corpi. In studio si discute sulla posizione dei corpi grazie al dott. Garofalo e alla dottoressa Ranelletta. Nella vicenda è stato coinvolto anche il genero del dottor Belmonte, ex marito di Maria, che però intervistato si dichiara estraneo ai fatti.
In conclusione, viene affrontato il delitto dell’avvocato Colacioppo, avvenuto ad Ascoli nel 1999. Ucciso con 20 coltellate, la giustizia ha condannato come mandante del suo brutale omicidio (avvenuto all’interno del suo studio legale) la giovane moglie moldava, mentre i due esecutori materiali sono stati due sue amici moldavi da qualche giorno in Italia. Angela Biriukova, intervistata dal giornalista di Quarto Grado, Remo Croci, dichiara con forza di non essere coinvolta assolutamente nel delitto del marito e di aver chiesto, anche per tutelare le sue figlie, la revisione del processo. Le prove a carico dei due individui sarebbero due mozziconi di sigaretta trovati su una tettoia fuori dallo studio dell’avvocato, oltre ad alcune tracce di sangue. Ma numerosi reperti non sono mai stati analizzati, né presi in considerazione; le nuove tecniche di indagine potrebbero fornire delle prove più precise per giungere così a una ricostruzione dell’accaduto più veritiera.