uno dei finalisti della trasmissione MasterChef Italia 4 e si chiama Stefano. un agente immobiliare di Rovigo, ha 42 anni, ma non ha perso la sua vena giovanile. Lo si vede al suo aspetto e dall’estro che esprime in cucina e nel rapporto con gli altri concorrenti. Adora preparare piatti che possano dirsi creativi, ispirando già dall’aspetto chi dovrà assaggiarli. Sul fronte sapori invece non teme le contaminazioni, facendo esperimenti e proponendo ricette colme di contrasti. Si sente più vicino allo stile di Barbieri in cucina, e dice d’aver preso la decisione di tentare la strada di MasterChef perché si è reso conto d’aver bisogno di una svolta netta nel suo percorso di vita.
Il grembiule conquistato significa molto per lui, ovvero l’opportunità di fare qualcosa nella vita che lo appassioni per davvero. ormai da molti anni che la cucina non era altro che un passatempo, o una mera questione pratica casalinga, dal momento che il sogno di farne una professione reale era ormai stato chiuso a chiave in un cassetto. Qualcosa però dentro di lui è scattato, al punto da spingerlo a tentare l’ingresso in questa particolare scuola di cucina, che per ora lo vede vincitore, fosse anche solo a livello morale. E anche se non dovesse infine trionfare, di certo ora sarebbe più complicato dire addio a tutto questo, poiché sa d’avere le carte in regola per non essere uno dei tanti.
Vivere l’esperienza di MasterChef non è cosa semplice, soprattutto per qualcuno che non è giovanissimo e ha tante ovvie abitudini. Occorre condividere, convivere e sopportare, ancor prima di cimentarsi con la cucina. Proprio per questo crede di poter concludere questo percorso con una crescita umana, oltre che professionale. Dai giudici invece si aspetta la delineazione di un percorso formativo completo, che possa fargli apprendere i trucchi di questo mondo. Sono in tanti a credere in lui, dai parenti, con in testa il suo gemello, ai compagni di pallavolo. Qualora dovesse riuscire a vincere il programma, e dunque pubblicare un libro di ricette tutto suo, farebbe in modo di non far mancare la ricetta che gli ha consentito di indossa il grembiule, ovvero un cannolo di pasta fredda. Negli anni si è spesso affidato a un ricettario in particolare, che è uno dei punti saldi della bibliografia di genere nostrana, ovvero La Grande Cucina Italiana di Gualtiero Marchesi. La cucina lo ha colpito fin da piccolo, probabilmente dai cinque anni. Il suo primo approccio a questo mondo variegato avvenne tra i fornelli di sua madre, che cucinava al tempo riso e piselli. L’impazienza di un giovane che adorava questo piatto, lo portò a ipotizzare di cucinarlo da solo, tentando col tempo di apprendere le tecniche usate dalla madre.
Il cibo è da allora emozione per lui, e ora che si diverte a cucinare, creando qualcosa di sempre più particolare, a seconda delle occasioni, è in grado di esprimersi attraverso i piatti, trasmettendo emozioni. Il suo cavallo di battaglia è il risotto, e riesce a proporlo al meglio in ogni sua forma. Ormai si è specializzato, e di certo lo proporrà anche ai giudici in gara. Ha un idolo nel mondo culinario, e si tratta dello chef Igles Corelli, poiché il suo stile è un sunto perfetto della filosofia del kilometro zero. Usa molte spezie ed erbe, e per questo non possono mai mancare sul suo tavolo di lavoro. Sogna un giorno di poter solo cucinare, facendolo dunque per lavoro, perché in questo modo potrebbe dirsi finalmente soddisfatto e realizzato. E’ un tipo molto energico, e in cucina non vuole musica leggera che lo rilassi, ma un suono duro ed energico che gli dia la carica. Così molto spesso ascolta gli AC/DC.