Oggi, mercoledì 29 maggio, alle ore 21.10 su Rete 4 va in onda Il ragazzo di campagna, un film del 1984, diretto da Castellano (Franco Castellano) e Pipolo (Giuseppe Moccia), con Renato Pozzetto, Clara Colosimo, Massimo Boldi, Enzo Cannavale, Donna Ostebuhr. Il contadino Artemio (Renato Pozzetto) vive con lanziana madre a Borgo Tre Case, un piccolo paese della campagna pavese. Una realtà contadina nella quale abitano prevalentemente anziani e ogni passaggio del treno diviene un evento importante. Lunica ragazza del paese è Maria Rosa (Sandra Ambrosini) innamorata di Artemio, ma non ricambiata.
Nel giorno del suo quarantesimo compleanno, Artemio si rende conto improvvisamente di non essere mai uscito fuori dal paese e di non aver realmente mai vissuto una vita fuori dal suo contesto rurale. Pertanto decide di partire alla volta di Milano. Non appena arrivato in città chiede aiuto a suo cugino Severino (Massimo Boldi), il quale gli offre ospitalità e lavoro. Artemio, infatti, scopre ben presto che in realtà suo cugino Severino è un ladro. Un giorno a sua insaputa lo coinvolge in uno scippo ai danni di una ragazza, Angela (Donna Ostebuhr). Preso dal rimorso vuole restituire alla proprietaria la borsa scippata.
Nel film tra i due nasce unamicizia e Angela gli trova una piccolissima casa dove stare. Artemio tenta allora di cercare un lavoro. Ne prova di tutti i generi, dallassicuratore allaccompagnatore per non vedenti, ma malgrado i suoi sforzi non riesce a trovare unoccupazione stabile. Nel frattempo Artemio sinnamora di Angela, fino a dormire insieme a lei: successivamente chiede di sposarla, ma la ragazza lo rifiuta a causa della sua posizione di povero e disoccupato.
Nella vicenda di Artemio, dalla campagna alla città, riecheggia la novella di Esopo Il topo di città e il topo di campagna. Locchio della macchina da presa guidato da Castellano e Pipolo trova un perfetto connubio con la verve comica surrealista di Pozzetto. Castellano lo sintetizza bene con queste parole: «Il ragazzo di campagna deve la sua fortuna economica ai suoi primi sei minuti. Perché vi è una serie di gag una dietro laltra fortissime.
Renato Pozzetto nel ruolo del contadino Artemio, ingenuo ma non troppo, riesce bene a far equilibrare lo scenario cittadino con quello rurale: in evidenza la sequenza del “taac” e l’arrivo a Milano col trattore. Massimo Boldi nella parte del cugino taccheggiatore è in scia con la comicità dei film degli anni ’80 dei Vanzina.
Il ragazzo di campagna è una ottima occasione di farci allettare in un piccolo viaggio dalle province italiane alle grandi città e cogliendo “in pieno” lo spirito ammaliante e affascinante di Milano.