La puntata del 17 novembre di “Quinta Colonna” si apre con un servizio dedicato alla rivolta degli abitanti di Tor Sapienza (periferia di Roma) contro rom e immigrati. Paolo Del Debbio intervista il Ministro dell’interno Angelino Alfano che precisa di non voler polemizzare con il sindaco di Roma Ignazio Marino, sottolineando, tuttavia, che in una periferia con pochi servizi come quella, non possono coesistere un centro accoglienza immigrati e un campo rom. Secondo Alfano gli abitanti di Tor Sapienza non sono razzisti ma semplicemente stanchi ed è necessario un piano per bonificare le periferie e renderle sicure. Alfano ribadisce che il governo accetterà le proteste, anche aspre, purché non ledano i diritti degli altri, riferendosi agli atti di vandalismo contro i negozi e agli attacchi contro le forze dell’ordine. In un servizio vengono mostrate le immagini dell’aggressione a Matteo Salvini, in visita ad un campo rom a Bologna. Come è il rapporto tra Alfano e Salvini? Alfano non apprezza le parole del leader della Lega Nord, che ha invocato l’uscita dall’Europa e dall’euro, ritenendole anacronistiche e pericolose per il nostro paese. In onda un servizio sugli sgomberi avvenuti a Milano, in via Salomone. Alfano promette lotta senza quartiere agli occupanti abusivi, che hanno sopravanzato gli aventi diritto, tuttavia ritiene che gli enti locali debbano occuparsi di queste persone. Sulle aperture di Silvio Berlusconi ad una riunificazione del centro destra italiano, Alfano si mostra favorevole all’accordo con Forza Italia ma esprime dubbi sull’alleanza con Salvini, che esprime idee troppo radicali. Paolo Del Debbio saluta Alfano e presenta gli ospiti in studio, la deputata di Forza Italia Laura Ravetto, il direttore del Tg4 Mario Giordano, il presidente dell’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane Riccardo Monti, il presidente del Codacons Carlo Rienzi e la deputata del Pd Micaela Campana. La crisi è sulle spalle dei più anziani? I pensionati sono i veri ammortizzatori sociali in Italia? Sono gli interrogativi che danno il là al dibattito e Campana sottolinea che la situazione è comune a tutti i paesi colpiti dalla crisi e che il Jobs act aumenterà il numero di persone che potranno accedere agli ammortizzatori sociali e favorirà le assunzioni, con la detassazione dei contratti a tempo indeterminato e la maggiore rinnovabilità di quelli a tempo determinato, congiuntamente alla garanzia giovani. Secondo Ravetto la disoccupazione giovanile in Italia è molto più alta, ed è assurdo che i pensionati, i veri ammortizzatori sociali, siano esclusi dal bonus di 80 euro. La deputata propone un aumento delle pensioni minime e il taglio delle tasse alle imprese per creare posti di lavoro. Secondo Giordano, nonostante i proclami del governo la pressione fiscale e la disoccupazione non diminuiranno: servono misure concrete, la gente non ha capito che cos’è il Jobs Act e a cosa serve. Campana si chiede come mai il centro destra non abbia realizzato le proposte di Ravetto, nei 20 anni in cui ha governato, e sottolinea che le imprese hanno apprezzato le misure del Jobs Act. Secondo Rienzi le misure del governo provocheranno una diminuzione delle forme del precariato ma non il numero di precari: gli unici veri lavoratori a tempo indeterminato sono i pensionati. Giordano sottolinea che l’unico modo per far ripartire il paese è la riduzione delle tasse, che può essere ottenuta esclusivamente tagliando le spese inutili. Monti sottolinea i dati incoraggianti dell’export che assieme ad una riduzione delle tasse e all’attivazione dei consumi interni potrebbero portare il nostro paese fuori dalla crisi. Ravetto propone l’estensione del bonus di 80 euro ai pensionati (che costerebbe appena 2 miliardi di euro all’anno, una cifra esigua rispetto agli 800 miliardi di spesa annua) e l’abolizione delle tasse sulla prima casa. Si passa al secondo tema di questa puntata, quello della sicurezza. I cittadini che chiedono maggiore sicurezza sono razzisti? In studio Claudia Terzi (Lega Nord), Daniela Santanchè (Forza Italia), il blogger Daniele Martinelli e il deputato del PD Khalid Chaouki. In collegamento i giornalisti Nausica Della Valle, da Tor Sapienza, e Roberto Poletti da Bologna. Secondo Santanchè l’Italia paga le conseguenze del finto buonismo della sinistra, che considera gli italiani cittadini di serie b. I rom hanno tutto a disposizione, senza pagare utenze e tasse mentre i pensionati italiani non riescono ad arrivare a dine mese. Un rappresentante dei sinti della Bolognina chiede di non generalizzare, e spiega che la maggior parte dei sinti lavora e fa una vita onesta: alcuni sinti rubano, come i politici italiani del resto. Secondo Martinelli i politici italiani rubano più dei sinti e sfruttano la situazione per raccogliere voti. In onda le immagini della visita della consigliera della Lega Nord Lucia Borgonzoni al campo nomadi, aggredita da alcune donne del campo. Alcuni bolognesi presenti lamentano il comportamento dei nomadi e va in scena un acceso scontro con alcuni sinti presenti, che invitano a non generalizzare. Chaouki accusa Terzi e Santanchè, che non hanno fatto nulla per risolvere i problemi nei 20 anni in cui hanno governato Lega e Forza Italia. Secondo il deputato del PD la campagna contro gli immigrati è solo propaganda finalizzata ad alimentare l’odio, mentre il problema è complessa e risolvibile solo con proposte serie. In studio Urbano Lozzi figlio del pensionato laziale massacrato da 7 persone per 200 euro. Giordano giudica desolante il rimpallo di responsabilità e le strumentalizzazioni dei due schieramenti e chiede interventi seri per le periferie.