I tre giorni del Condor‘ rappresenta sicuramente un esempio per i thriller a sfondo politico – poliziesco che si sono susseguiti dal 1975 in poi. Si tratta di un film che indaga sul modus operandi dei servizi segreti deviati, facendo anche luce sull’attività dei reparti che, come quello di Turner, si occupano della comunicazione tra i diversi livelli di Intelligence. Al momento della sua uscita al cinema, la pellicola riscosse un enorme successo anche perché si occupava di temi che in quella fase storica erano di grande attualità ed interesse negli Stati Uniti d’America. Gli aspetti deviati della politica erano stati sotto la lente dell’opinione pubblica a causa della guerra nel Vietnam, e sarebbero poi esplosi definitivamente quando, non molto tempo dopo, lo scandalo ‘Watergate’ avrebbe avuto un effetto fatale sulla presidenza di Richard Nixon. Un film dunque da riscoprire, ma anche un classico da non perdere per chi ha già avuto modo di vederlo diverse volte: alle ore 21 di oggi, martedì 21 luglio, l’appuntamento è su Iris.
Stasera, martedì 21 luglio alle ore 21 su Iris, appuntamento con un grande classico del cinema: sul canale delle reti Mediaset dedicato al grande cinema, infatti, va in onda ‘I tre giorni del condor‘, uno dei film di maggiore successo di Sydney Pollack, nonché una delle interpretazioni più memorabili di Robert Redford. Una pellicola del 1975 che rappresenta un vero e proprio caposaldo del cinema di spionaggio e dei thriller politici. Una storia ricca di colpi di scena che si basa però in gran parte sul carisma del protagonista, che oltre al pubblico ha saputo conquistare anche la critica, anche se agli Oscar ottenne solamente la nomination per il miglior montaggio.
Il film è un adattamento di un’opera letteraria, originariamente chiamata ‘I sei giorni del condor’, dello scrittore americano James Grady. Oltre a Redford, la pellicola ha avuto un grande traino pubblicitario dalla presenza di Faye Dunaway, presente nel suo momento di massima popolarità come attrice. Il protagonista del film è l’agente Joseph Turner detto il ‘Condor’ (interpretato da Roberto Redford), un agente della CIA che lavora però per l’intelligence americana nel settore impiegatizio. Il ‘Condor, infatti, fa parte di un gruppo di lavoro che si occupa ogni giorno di visionare materiale come libri, giornali o qualsiasi tipo di scritto proveniente sia dagli Usa che dall’estero, a caccia di messaggi segreti e comunicazioni crittografati. Spie da tutto il mondo infatti comunicano ogni giorno utilizzando questo sistema, e Turner e la sua squadra di occupano appunto di intercettare queste comunicazioni.
La squadra di Turner lavora a Manatthan, New York, dove fa irruzione un commando di sicari capitanato dal misterioso Joubert (interpretato da Max Von Sydow), incaricati di sterminare l’intero gruppo di lavoro. L’assalto viene portato a termine, ma l’unico che riesce a scampare alla carneficina è proprio Turner, che si era casualmente assentato per andare a comprare qualcosa da mangiare. Turner collega l’assalto, improvviso e inaspettato, all’invio di un rapporto ai suoi superiori del quale si era occupato personalmente, e per il quale non aveva ricevuto ancora riscontri o risposte. Turner chiede allora protezione al vicedirettore della CIA, Higgins (interpretato da Cliff Robertson). Per nascondersi, fa irruzione nell’appartamento di un’ignara ragazza, Kathy Hale (interpretata da Faye Dunaway), di fatto sequestrandola. Una volta scoperta la storia del ‘Condor’, la ragazza però vince la sua diffidenza, e i due finiscono anche col fare l’amore.
Nonostante il suo nascondiglio anonimo però, Turner viene rapidamente individuato dai sicari che continuano a tendergli agguati. L’addestramento dell’agente si rivelerà fondamentale, soprattutto quando un killer abilmente travestitosi da postino riuscirà ad avvicinarlo e quasi ad eliminarlo. La situazione di crescente pericolo convince però il ‘Condor’ del fatto che ci sia una fonte interna alla CIA dietro la decisione di ucciderlo. La fonte viene individuata rapidamente da Turner: si tratta di Leonard Atwood (interpretato da Addison Powell), che aveva tramato per causare lo scoppio di un nuovo conflitto in Medio Oriente. Una guerra indispensabile per aumentare l’area di influenza americana nella regione, e soprattutto per ottenere maggiore controllo sui pozzi di petrolio che abbondano nella zona. Un’operazione estremamente importante a livello politico ma anche economico, che dunque coinvolge grosse personalità dei servizi segreti.
Un piano che era stato svelato proprio dal rapporto del ‘Condor’, e la CIA aveva deciso di usarlo per far uscire allo scoperto i cospiratori. Joubert, al quale Atwood si era rivolto, si scopre però essere non un killer indipendente, ma un sicario al servizio della CIA: nel confronto decisivo elimina dunque Atwood, mettendo però in guardia Turner. Finchè il suo rapporto non sarà reso pubblicamente noto, i cospiratori continueranno a cercare di eliminarlo. Un avvertimento che tornerà estremamente utile a Turner quando Higgins gli comunicherà il cessato pericolo e gli proporrà di rientrare a tempo pieno tra le fila della CIA. Il ‘Condor’ intuisce come la trappola nei suoi confronti parta in realtà dai più alti piani dell’intelligence, e rifiuta comunicando a Turner che una copia del rapporto è stata consegnata da lui personalmente al New York Times. Il finale della pellicola resta aperto, senza capire dunque se il rapporto venga desecretato o meno, né tantomeno se questo avvenga a causa della rivelazioni dei giornalisti, oppure perché direttamente pubblicato dalla CIA.