Una lunga polemica intervallata da esibizioni, o esibizioni intervallate da momenti di critica e tensione? Che cosa dobbiamo aspettarci questanno da Amici, uno degli appuntamenti televisivi preferiti dai giovani di tutta Italia? La serata desordio della nuova edizione accende qualche fievole speranza che si possa verificare la seconda opzione, ma la polemica è in agguato.
Il programma, condotto dalla regina di Canale 5 Maria de Filippi, era nato con lammirevole obiettivo di formare, sul modello della scuola resa celebre dal telefilm Fame (Saranno Famosi), giovani cantanti e ballerini, dando loro una chance di farsi conoscere al grande pubblico; e in effetti, di veri talenti ne sono emersi, nel corso degli anni, nel canto (Marco Carta, vincitore di San Remo) come nel ballo (Anbeta, Leon).
Come spesso accade in Tv, tuttavia, mentre gli ascolti salivano la qualità precipitava, i talenti si affievolivano e noiose, insopportabili e nemmeno troppo educate polemiche e discussioni tra gli allievi, tra allievi e professori, e persino tra i professori stessi, diventavano protagoniste.
La freschezza del programma è andata perdendosi e le logiche commerciali hanno preso il sopravvento, dividendo i ragazzi in squadre con la conseguenza che, invece di lottare per migliorare e affermare il proprio talento, linteresse principale degli allievi si è focalizzato sullelaborazione di tattiche per demolire lavversario in modi che con larte avevano ben poco da spartire.
Intanto, anche i professori si sono impegnati in discussioni, attacchi reciproci, antipatie e simpatie nei confronti degli allievi. Scambi verbali al limite dell’arroganza e della maleducazione hanno mostrato il peggio di giovani e adulti, tanto che ormai si parlava molto più delle uscite dell’insegnante di danza o di canto che della bravura o meno dei ragazzi.
E così, un talent show innovativo e promettente si era trasformato in una gara a chi urla più forte, dove polemiche, insulti, lacrime, cattiverie e dichiarazioni taglienti come lame avevano creato un’atmosfera da talk show infuocato piuttosto che da esibizione di talenti. Per questo si attendeva con scetticismo l’edizione 2009/2010, senza grandi speranze di rivedere le esibizioni senza la noia delle polemiche da reality show.
Come è tipico della conduzione asciutta e pacata della De Filippi, la prima puntata esordisce senza preamboli o presentazioni, dando per scontato che i protagonisti siano ormai noti al pubblico: Amici, infatti, è anche un reality e l’appuntamento serale arriva dopo mesi di striscia quotidiana, uno squarcio di vita all’interno della scuola, tra prove, sfide ed eliminazioni in vista del prime time.
Il primo quarto d’ora scorre senza troppe chiacchiere, rivelando il talento musicale di quest’anno (Matteo, cantante dalla voce straordinaria) e le prime sfide votate dal pubblico; ben presto, però, ecco le tante temute allusioni ai requisiti fisici che Alessandra Celentano, la ormai celebre insegnante di danza dalla lingua affilata, esige per considerare qualcuno un ballerino, contestati da chi non li possiede e si aggrappa alla vecchia idea che nessuno deve rinunciare al suo sogno (idea fomentata da una buona fetta di professori).
Nelle passate edizioni, questo tema era stato al centro di infinite, insostenibili discussioni, in cui il rispettoso distacco allievi/professori spariva definitivamente a favore di un botta e risposta all’insegna dell’arroganza.
Giovani agguerriti si aggrappavano al proprio sogno (non necessariamente coincidente con il talento) per giustificare la loro presenza nel programma e rifiutare qualsiasi critica pur di conservare la speranza del successo televisivo; d’altra parte, quale modello educativo ci si può aspettare da adulti impegnati a insultarsi e far valere la propria idea (magari anche giusta) a tutti i costi, urlando per sovrastare gli altri?
Incredibilmente, quest’anno i professori si trattengono e anche Platinette, ospite fisso del programma, scherza con ironia senza fomentare litigi. Maria è diplomatica e imperturbabile come sempre, mentre le sfide continuano, accompagnate dalle dimostrazioni dell’impeccabile Anbeta e degli altri ballerini professionisti, e si comincia a diventare inquieti: possibile che non esplodano bombe?
Siamo ormai alla mezzanotte, quando si apre una discussione sulla danza che assume subito toni accesi, rischiando di farci cambiare idea. Poi interviene la ballerina sotto processo e l’opinione si rafforza: siamo alle solite. Attendiamo di vedere se, proseguendo, la vis polemica sarà attenuata o fomentata. La speranza, in fondo, è l’ultima a morire…