Tra i giudici delledizione 2015 di Si può fare ci sarà Jury Chechi, ex ginnasta italiano, fra i più forti di tutti i tempi nella specialità degli anelli, nella quale fu protagonista nel corso degli anni Novanta e perciò soprannominato “Il Signore degli Anelli”. Nato l’11 ottobre 1969 a Prato, venne chiamato dai genitori Jury in onore di Jury Gagarin, astronauta russo e primo uomo a volare nello spazio. Una luminosa carriera sportiva sembra quanto di più lontano possa esserci dal piccolo Jury, magrolino e basso di statura. Si appassiona, però, alla ginnastica artistica sulle orme della sorella, che all’epoca frequentava una palestra. Nel 1984 Jury entra a far parte della nazionale italiana di ginnastica nella categoria juniores e da Prato si trasferisce a Varese per poter sia studiare che allenarsi; nel frattempo si specializza negli anelli.
Già nel 1988 prende parte alla prima di tre Olimpiadi, quella di Seul, ma è a partire dall’anno successivo che comincia a mettersi in mostra e a farsi conoscere al grande pubblico grazie ai risultati; ottiene la medaglia di bronzo nei campionati mondiali e nel 1990 conquista il suo primo successo, diventando campione europeo nella specialità degli anelli. Nel 1991 conquista un altro bronzo ai campionati mondiali e fa man bassa ai Giochi del Mediterraneo, vincendo ben sei medaglie d’oro: oltre agli anelli, fece suo il primo posto anche nel cavallo con maniglie, nel corpo libero, nel concorso generale sia individuale che a squadre e nelle parallele simmetriche. Il 1992 si presenta come l’anno della consacrazione: in programma ci sono infatti le Olimpiadi di Barcellona, alle quali Chechi si avvicina come grandissimo favorito. La sorte, però, gli gioca un brutto scherzo, poiché un mese prima dell’inizio della competizione si rompe in allenamento il tendine d’Achille ed è costretto a rinunciare ai Giochi olimpici.
Durante questo periodo avviene il suo primo contatto con il mondo della televisione, visto che viene ingaggiato come commentatore per le gare di ginnastica. L’infortunio però non lo ferma: a partire dal 1993 e fino al 1997 vince per cinque volte di fila il titolo mondiale negli anelli, stabilendo un primato storico. proprio in questo periodo che viene ribattezzato “Il Signore degli Anelli”; nel 1996 riscatta la delusione olimpica di quattro anni prima andando a vincere la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Atlanta. Sembra ormai aver raggiunto tutti gli obiettivi e così nel 1997 annuncia il ritiro, salvo poi ripensarci due anni più tardi, quando inizia la preparazione per le Olimpiadi del 2000. Il rapporto con i Giochi olimpici, però, è di amore-odio: un nuovo infortunio, stavolta al tendine brachiale di un bicipite, gli impedisce di partire per Sydney. Annuncia nuovamente il ritiro e stavolta sembra quello definitivo.
In realtà, con una decisione a sorpresa, ricomincia ad allenarsi nel 2003 per prendere parte alle Olimpiadi di Atene previste per l’anno successivo. A 35 anni, dopo due seri infortuni e un prolungato periodo di inattività, in pochi sono pronti a scommettere su un buon risultato da parte di Chechi. Ma l’atleta toscano stupisce tutti e si riconcilia con le Olimpiadi che tanto l’hanno fatto tribolare conquistando un’inattesa medaglia di bronzo. Il ritiro, questa volta, è definitivo. Dopo aver abbandonato l’attività agonistica, tenta la carriera politica e colleziona diverse apparizioni in televisione, in qualità di ospite in varie trasmissioni, commentatore e conduttore. Si dichiara ateo ed è legato sentimentalmente a Rosella, compagna che gli ha dato due figli (Dimitri e Anastasia).