Tra gli ospiti della puntata di Che tempo che fa in onda stasera su Rai 3 troveremo anche Umberto Eco, scrittore e filosofo nato ad Alessandria nel 1932. Particolarmente conosciuto e apprezzato sia in Italia che all’estero, Eco porta con sé un ampio bagaglio di riconoscimenti e opere di grande successo e interesse. Su tutte spicca soprattutto “Il nome della rosa”, datato 1980 e che rappresenta il suo esordio nel mondo della narrativa, dopo una già affermata carriera costruita sulla pubblicazione di numerosi saggi. Si tratta di un giallo storico ambientato in un monastero benedettino nel 1327. Il successo che conquista il libro è decisamente planetario, diviene infatti un best seller venduto in trenta milioni di copie e tradotto in ben 47 lingue. Dopo otto anni, Eco pubblica il suo secondo romanzo, “Il pendolo di Foucoult”, libro satirico che interpreta fatti veri o leggendari basati sulla sindrome del complotto.
Che Umberto Eco sia molto apprezzato come scrittore, saggista e pensatore è evidente anche dal numero di lauree honoris causa che ha ricevuto nel corso della sua carriera: sono infatti ben 39, l’ultima delle quali gli è stata conferita nel 2014 in Brasile dall’Universidade Federal do Rio Grande do Sul. Inoltre, è stato insignito del titolo di Cavaliere della Gran croce dell’ordine della Repubblica italiana nel 1996 e nel 1997 ha ricevuto la Medaglia d’oro ai benemeriti della cultura e dell’arte. Onoreficenze ne ha ricevute anche all’estero, in Germania e in Spagna, e a Parigi, dove gli è stato dato prima il grado di Ufficiale (2003) e poi di Commendatore (2012) della Legione d’Onore.
Oltre che come saggista e narratore, Eco si è contraddistinto sempre anche per il proprio contributo nel campo politico. Negli anni 70 compare tra i cinquanta firmatari dell’autodenuncia di solidarietà a Lotta Continua, nella quale mostrano di condividere il pensiero di militanti e direttori del giornale allora inquisiti per istigazione a delinquere. Le sue opinioni politiche non sono dunque mai state un segreto, ma Eco ha sempre reso pubblico il proprio modo di pensare, denunciando ciò che considerava ingiusto e cercando di indicare una via migliore attraverso la quale procedere. Nel 2006, infatti, pubblica “A passo di gambero”, al cui interno si possono trovare pesanti critiche alla politica di Bush e al populismo berlusconiano.
Ancora oggi Eco esprime le proprie opinioni su ciò che accade nel mondo e, purtroppo, la sua visione non è per nulla ottimista. Per quanto riguarda i recentissimi fatti di Parigi e la strage al settimanale satirico Charlie Hebdo, Eco si lascia andare a dichiarazioni pessimistiche rievocando spiacevoli ricordi della propria giovinezza. Infatti, Eco afferma che l’Isis è il nuovo razzismo e che il clima di terrore in cui viviamo è pari a quando, durante la Seconda guerra mondiale, si viveva sotto i bombardamenti.
Infine, è importante menzionare un’importante novità nel campo editoriale. Venerdì 9 gennaio è uscito infatti nelle librerie il nuovo libro di Umberto Eco, dal titolo “Numero Zero”. Edito da Bompiani, è sicuramente uno dei libri più attesi per questo 2015. I fatti si svolgono nella Milano degli anni ’90 e trattano importanti pagine della nostra storia italiana. Come evidenziato dal direttore editoriale della Bompiani, Elisabetta Sgarbi, il libro porterà alla luce i retroscena e i meccanismi alla base del cattivo giornalismo e di quella sua pessima abitudine passata alla storia con il nome di macchina del fango.