Finalmente con l’emozionante Brasile-Usa di Confederation Cup e con le vergognose sconfitte di Lippi e dell’Under 21, il calcio è andato in vacanza. Ripensando all’annata calcistica mi metto nei panni di mia moglie: perché, perché, la domenica mi lasci sempre solo per andare a vedere la partita di pallone, perché?……. A dir la verità la domenica molti come me non la passano allo stadio ma comodamente sul divano di casa guardando i pre-partita, le partite, i post-partita ed i bla-bla di contorno.
Sembra siano passati anni luce da quando si aspettava trepidanti il 90° Minuto di Valenti alle ore 18.10 su Raiuno.
Ora l’overdose calcistica inizia all’ora di pranzo con Guida al Campionato, si passa poi su Sky o Mediaset Premium per gli incontri, e se poi ci vogliamo fare del male guardiamo Stadio Sprint. Successivamente 90° minuto, il posticipo ed alla fine la Domenica Sportiva e Controcampo.
L’avvento di Sky e soprattutto di Premium ha indotto tanti i tifosi come me, a sdraiarsi sul divano piuttosto che andare a prendere lacrimogeni e monetine allo stadio. Per di più, si possono vedere tutti i gol quasi in diretta ed alle 17,15 il treno con tutti i servizi della giornata.
C’è da fare una considerazione, da fine agosto gli appuntamenti calcistici saranno spalmati anche all’ora di pranzo (dicesi spezzatino) e poi vi saranno oltre alla Champions League, alla Coppa Uefa (su Premium), i mondiali di calcio in Sudafrica. Tutta questa tv fa bene al calcio? Probabilmente sì, sicuramente alle squadre italiane che senza gli introiti dei diritti televisivi fallirebbero tutte.
Diamo ora una valutazione ai programmi sportivi in chiaro.
Guida al campionato. Voto 7. Ha avuto una media del 10,60% di share con quasi 2.000.000 di telespettatori, un buonissimo risultato. È sempre stata una trasmissione d’avanguardia sin dai tempi di Piccinini e Mosca. Oggi abbiamo al timone Mino Taveri (voto 6), un conduttore sotto le righe, da tv regionale, con il mitico sempreverde Maurizio Mosquito Mosca, voto 7. Le sue bombe sono sempre efficaci.
La trasmissione continua nel segno della sdrammatizzazione e della comicità sportiva creata da Paolo Ziliani, che da quest’anno stranamente (???) non è più la prima firma, del programma e si vede. Il gruppo dei comici è esilarante e su tutti eccellono i Turbolenti, voto 7. Ciccio Graziani, dopo il reality Campioni, è a suo agio come showman e comico, voto 6.
Stadio Sprint. Voto 6. Una media di quasi 1.700.000 teste con il 12% di share. Non sarebbe male sentire a caldo i pareri degli allenatori e dei giocatori, ma non vedendo i gol risulta un grande ablamento e basta. Metteteci come conduttore Varriale, voto 5, e dopo un po’ si cambia canale. Il Piccoletto pensa di essere onnipotente e sopra tutti ed alla fine appare antipatico e saccente. Un po’ come Bargiggia l’anno scorso nella pari trasmissione di Mediaset.
90° Minuto. Voto 7. Arriva dopo i treni dei servizi di Sky e Premium, ma mette insieme 2.800.000 spettatori con uno share medio che sfiora il 18%. Un buon risultato. Non c’è più il teatrino degli inviati dei tempi di Valenti, ma la serietà professionale non guasta. La conduzione è affidata al precisino ed elegante Franco Lauro (voto7), che oltre al basket ha una buona cultura calcistica. Insieme a lui, l’ex arbitro Carlo Longhi, voto 5, è il più impreciso di tutti i moviolisti, dovrebbero pensionarlo. Un gran bel voto, a Galeazzi Bisteccone, è uno dei migliori giornalisti, anche se lo preferivo vestito da Zorro a Domenica in. Showman, voto 7.
omenica Sportiva. Voto 6. Si attesta sul 10% con quasi 1.700.000 teste. Il serioso Massimo De Luca, voto 7 per l’eleganza inglese ma voto 6 per il scarso appeal, conduce una trasmissione che parte sempre come autorevole, ma nel corso della stagione si perde a causa del suo dream team così composto: Teocoli, voto 5, dovrebbe ritirarsi anche come comico, ma probabilmente la Rai ha con lui un contratto troppo oneroso; Bagni, voto 5, oltre che schiamazzare come seconda voce nelle telecronache dell’Italia, schiamazza anche in studio; Collocati, voto 6, si salva perché non scivola mai con battute come i precedenti, ma certo non lascia il segno; Tombolini, voto 5,5, è schiacciato dal dover fare da spalla a Teo. Ah! Come rimpiangiamo i tempi del moviolista Sassi.
Controcampo. Voto 7. Alberto Brandi ha preso l’eredità non facile di Piccinini, ma si è comportato benissimo. Il giovane (così appare) giornalista è capace, puntuale, preparato ed anche simpatico. Ha fatto un buon rodaggio a Guida al campionato e Guida del sabato sera. Lanciato, voto 7. Qui il dream team era composto da Mughini, Liguori, Giovanni Galli, spesso Mosca. Mughini è il filosofo del calcio, ha dato tanto in questi anni, ma la costumista dovrebbe imporgli giacche meno vistose. Tappezzeria. Voto 6,5. Liguori, Straccio, sta diventando antipatico con la sua supponenza romana. Dovrebbe tornare a condurre Studio Aperto, voto 6. Galli, è un signore, forse troppo, che si è dato alla politica a Firenze, un po’ di legno ma mai sopra le righe. Voto 6,5. Mosca, qui è il comico della serata, mentre il dj Valenti che ci propina delle facce strane da spalti è da lasciare a casa. Come l’ex arbitro Casarin. Inutili, voto 5. Il moviolista Matteo Dotto, lo salviamo, voto 6,5, serio, preparato e non supponente come il predecessore Maurizio Pistocchi. Un mazzo di rose rosse a Cristina Chiabotto e Monica Vanali, la prima è proprio una bella statuina che fa plin plin, voto 6 a lei e voto 5 alla pubblicità; mentre alla seconda diamo un bel voto 7 per la presenza e la professionalità. Dimenticavo i dati d’ascolto: 10,80% media con poco più di 1.000.000 di ascoltatori.