Urca! Sob! Gulp! Ohibò!. Così hanno reagito i vertici di Rai, Mediaset, La7 e Sky alla notizia, rimbalzata dallaltra sponda dellAdriatico, che ha messo in subbuglio il mondo della televisione in Italia: in Albania clonano i nostri programmi tv Già, a Tirana come a Durazzo, a Valona come a Gramshi (città dellAlbania centrale dove una tv locale addirittura ha copiato pari pari lintero palinsesto di RaiTre), milioni di albanesi guardano appena possono le imitazioni di Striscia la notizia, Le Iene, Che tempo che fa, Porta a porta… Porta a porta? Certo, clonata pure quella. Per motivi, diciamo così, di utilità sociale. La nota del Ministero della Salute di Tirana è assai precisa al riguardo: Il format di un programma come Porta a porta aiuta a conciliare il sonno più del raki (acquavite a base di vignaccia distillata in casa), bevanda alcolica tipica di questo Paese, evitando così che gli albanesi prima alzino troppo il gomito e poi alzino troppo le mani.
La clonazione, ormai, è un business, dal quale nessun campo dello scibile umano è esente, che sia il bancomat o una pecora, una sim del cellulare o una pianta. Ma certo una cosa che nessuno penserebbe mai è che lAlbania è solo la punta delliceberg di un esercito di copiatori di programmi nazionali tricolori. Qualche esempio? Eccoli!
Ballando con le stelle. La Tv panamense ha lanciato recentemente il programma Eschishando los coccones tu mira las estrellas. Il riferimento è palese, benché non si tratti di un programma in cui si sfidano le solite coppie di ballerini. Si tratta invece di una sorta di Guinness dei primati che mette a dura prova i più coriacei abitanti del Paese che si vantano di avere palle dacciaio. Ma come funziona questa simpatica sfida, assai originale? E un gioco incrociato a squadre, anzi a coppie. In pratica, uno dei due concorrenti colpisce il partner avversario con un oggetto contundente a propria scelta, proprio lì, dove non batte mai il sole; il compagno di squadra, pur vedendo le stelle (e cè da crederci!), deve cercare di rimanere immobile. Per la cronaca, lassoluta immobilità è stata raggiunta solo quando i concorrenti sono svenuti a terra per il colpo ricevuto, e lì sono rimasti completamente inerti. Il principale sponsor del programma è una famosa (in quel di Panama) marca di salumi locali, Los Negrones, che tempesta il programma con il suo famosissimo e cantatissimo claim: Las estrellas son asì / milliones des miliones / mas la estrella de Los Negrones / es sinonimo de qualidad.
La prova del cuoco. In Turchia è un vero successo. Il programma si chiama Kediler için bir iskembe yoktur, che si potrebbe tradurre: Non cè trippa per gatti. I concorrenti sono chiamati a realizzare piatti prelibati con elementi poverissimi o di scarto (quindi né trippa né gatti, proprio come dice il titolo).
Porta a porta. Niente da dire, Bruno Vespa è il bersaglio preferito dai clonatori di programmi tv. Anche in Romania, dove va molto forte “Tigan cu ranca” (in italiano sarebbe: “Il gitano con il piede di porco”). Qui ogni sera se le fanno proprio tutte le case, porta a porta, specie quelle che gli ospiti in studio, accompagnati dalle loro famiglie, sono indotti a lasciare incustodite.
Chi l’ha visto?. Nella Repubblica ceca viene mandato in onda dalla rete privata Orbo Channel e da quella pubblica ATV (A Tentoni Vado) il clone dal titolo “Dve dioptrie”. Immaginatevi una visita oculistica di massa (ma rigorosamente uno alla volta), per il rinnovo della patente, che si svolge però comodamente seduti sul divano di casa. I telespettatori, dotati di una semplice webcam, si impegnano a leggere (prima da un occhio, poi dall’altro) le lettere dell’alfabeto che appaiono sullo schermo, digitando sul telecomando l’esatta risposta. Se l’azzeccano, comparirà la scritta “Dobrý sedm nejvíce” (“Bravo 7+”); a ogni risposta sbagliata, invece, una voce metallica li apostrofa con un severo e beffardo “Idiote, kdo cte”, cioè “Scemo chi legge”. Coloro che riescono ad arrivare all’ultima riga, riceveranno, insieme al rinnovo della patente, un paio di occhiali da sòla firmati Lapo Elkann.
Centovetrine. In Svezia è stato clonato con il titolo di “Ett hundra glas” (Centovetrini). Nella prima parte (Femti glas, cioè cinquanta vetrini) vengono raccontate le storie degli scienziati che hanno vinto il premio Nobel; nella seconda (Annan femti, gli altri cinquanta), ricalcando il vecchio Intervallo della Rai utilizzato nei vuoti di programmazione, viene mostrata una successione di immagini di protozoi, amebe e parameci, sottotitolati con tanto di nome della cellula e del particolare visualizzato. Dopo ogni serie di diapositive, compare la parola “Intervall” a caratteri cubitali, che sullo schermo appare in continuo movimento, insomma, come una gigantesca ameba adagiata sul vetrino di un microscopio. A questo punto i cultori di “Ett hundra glas”, che in Svezia non sono centinaia ma milioni, vanno letteralmente in visibilio, gridano eccitati “Hip Hip Hundrà!” e godono, nel loro piccolo, come ricci. Unicellulari s’intende.