Matteo Ruffini, presidente del Partito Democratico, è stato ospite di Riccardo Iacona ieri sera, domenica 13 settembre, a PresaDiretta per una puntata del programma dedicata ai partiti politici acchiappavoti. Nel primo servizio, in cui si parlava del politico Ruggirella, abbiamo ascoltato il racconto di Filippo Saverno e Lillo Fede, che sono solo due persone all’avanguardia tra i tanti iscritti del PD del trapanese. Entrambi, quando è entrato Ruggirella nel partito, hanno deciso di uscire dallo stesso. Riccardo Iacona è andato a parlare con loro, che hanno raccontato che per gli altri membri del partito non contava, come per loro, il fatto che Ruggirella avesse acchiappato i voti in modo non proprio trasparente. La famiglia di Paolo Ruggirella aveva infatti rapporti con il mafioso Birittella. Tuttavia Matteo Ruffini ha fatto notare che il parlamentare regionale siciliano a seguito dell’inchiesta molto dettagliata che è stata effettuata non è stato nemmeno indagato, perché i magistrati hanno ritenuto che non c’entrasse nulla con quella vicenda. Matteo Ruffini, dunque, sostiene che non può che considerarlo come una persona per bene. Ma questo è sufficiente per far entrare tale persona nel Partito Democratico?
Se i magistrati hanno ritenuto che non c’entri nulla con quelle indagini in cui è stato coinvolto, la cosa si può valutare. Giulia Bosetti ha lanciato l’hashtag #acchiappavoti per chiedere alla gente da casa eventuali segnalazioni su politici che vengono fatti entrare nei partiti solo perché portatori di voti. Le risposte arrivate da casa sono state moltissimi. I telespettatori hanno segnalato diversi casi di acchiappavoti a loro noti e hanno persino previsto casi che si verificheranno in futuro. Poi ci sono anche gli acchiappasoldi, che si affiancano agli acchiappavoti. Ma chi sono questi politici che entrano nel PD Siciliano? Tra loro c’è Raffaele Nicotra, imprenditore della grande distribuzione e con alle spalle una lunga carriera politica attraverso ben quattro partiti. Pippo Nicotra è noto però perché nel 1993 il comune di Aci Catena, di cui lui era sindaco, venne sciolto per infiltrazioni mafiose. Tra le motivazioni si leggeva di inequivocabili collegamenti del sindaco con una famiglia mafiosa. A Catania e provincia, poi, fanno discutere le discariche e Domenico Proto si deve difendere dall’accusa di corruzione. Lingresso di personale massiccio di Centro e Centro destra nel Pd cambierà il PD siciliano?
Secondo Raciti questo non succederà perché la politica del partito non è stata stravolta. Eppure chi entra nel partito dice di non aver mai cambiato idea ma che è stato il PD a venirgli incontro. Il Partito Democratico è entrato in crisi in seguito alle difficoltà della destra in tutta Italia, ha detto Raciti, e ora sta crescendo ma senza per questo cambiare la sua identità. Chi ha deciso di far entrare Pietro Di Pasquale, ex sindaco di Forza Italia a Ragusa nel PD? La decisione è venuta dall’alto, ha raccontato a Riccardo Iacona un ex membro del Partito Democratico. Quest’ultimo rischia di trasformarsi nel partito dei pochi e dei faccendieri. Matteo Orfini ha spiegato che in questa fase della vita del nostro paese il PD ha un ruolo talmente centrale che il rischio che tutti vogliano entrare è molto alto. Da tenere presente, però, è che il PD è sempre stato un partito molto aperto e con pochi filtri. Ma chi entra in questo modo nel PD riceve qualcosa in cambio? Sicuramente si tratta di soggetti che portano al partito molti voti. Danilo Procaccianti ci ha spiegato che ormai in Sicilia la componente più numerosa del PD è composta proprio da militanti provenienti da Forza Italia.
Nel Comune di Salerno nasce la vicenda di De Luca nel 2009, quando egli è commissario straordinario per la costruzione di un termovalorizzatore. Egli nomina Alberto Di Lorenzo Project Manager per i lavori pubblichi, figura non prevista nell’ordinamento, dunque inventata. Di Lorenzo inoltre, laureato in scienze politiche, come avrebbe potuto coordinare un gruppo di ingegneri? Sicuramente altri candidati sarebbero stati più competenti di lui. Per questo De Luca fu condannato per abuso di potere nel gennaio del 2015. Due mesi dopo si sarebbero tenute le primarie in Campania e De Luca non si fece indietro nonostante la condanna. Ci si chiede anche perchè Lupi e De Magistris sono stati costretti a dimettersi, su decisione anche degli stessi vertici del PD, mentre stessa sorte non è toccata a De Luca? Il Partito Democratico sembra aver adottato due pesi e due misure, ed è così che De Luca è arrivato fino a candidarsi, sostenuto in pubblico addirittura da Matteo Renzi. Ma che nomi c’erano nelle liste collegate a De Luca? Lo stesso Renzi ha dovuto ammettere che molti di essi erano discutibili e alcuni candidati avrebbero dovuto essere incandidabili e impresentabili. Non a caso lo stesso De Luca, poco dopo, ne avrebbe preso le distanze, facendo appello di non votare quei nomi. Tra questi Tommaso Barbato, che aggredì persino un senatore del suo partito. Egli, contattato telefonicamente da Proccaccianti, ha dichiarato che non si sente affatto incandidabile. Mentre Raffaele Fitto racconta ai microfoni di Presa Diretta che Forza Italia praticamente non esiste più come partito, ecco che un servizio illustra la situazione della Germania. Qui le leggi sui partiti esistono e quello che sta accadendo in Italia non si sarebbe mai potuto verificare. Orfini però ha fatto notare che nella politica italiana non c’è la volontà di varare leggi sui partiti e poi, alla domanda diretta diretta da parte di Iacona circa una sua possibile candidatura alla presidenza del consiglio, ha risposto che intende continuare a fare semplicemente il presidente del PD.
Replica PresaDiretta, prima puntata 13 settembre 2015: come vederla in video streaming – E possibile vedere o rivedere la puntata di PresaDiretta andata in onda ieri, 13 settembre 2015, grazie al servizio di video streaming disponibile su Rai.tv, cliccando qui.