Su Rai 1 si è conclusa ieri la fiction“Mister Ignis-L’operaio che fondò un impero”, che ha raccontato la storia di Giovanni Borghi (clicca qui per la scheda su chi era) e della Ignis. Oltre al riassunto qui sotto, cliccando qui è possibile vedere il video della seconda parte della miniserie.
Martedì 13 maggio è andata in onda la seconda e ultima puntata della fiction televisiva “Mister Ignis – L’operaio che fondò un impero“, tratta dal libro scritto da Gianni Spartà, che riporta le vicende di un grande imprenditore italiano che ha contribuito alla ricostruzione di un Paese che usciva devastato dalla guerra. In quegli anni le famiglie iniziano a riprendersi e Giovanni Borghi ha il sogno proprio di portare il benessere alle famiglie italiane, fatto prima di fornelli a gas, poi di frigoriferi e di lavatrici. La prima puntata termina con la morte del fratello Giuseppe per un incidente stradale proprio mentre vinceva il pugile Mazzinghi in cui Giuseppe aveva creduto e a cui aveva dato la maglia con il marchio Ignis. La morte del fratello convince Giovanni a tornare in azienda dalla quale si era allontanato perché la Ignis non voleva credere nelle sue proposte innovative. Ma la lettera che Giuseppe stava portando al fratello chiedeva a Giovanni di tornare perché la Ignis era di nuovo disposta a credere nel futuro, ossia nel metano, come voleva Giovanni: la Ignis aveva bisogno di lui e delle sue scelte coraggiose. Giovanni torna alla Ignis, il padre Guido inizia ad appassionarsi alla boxe e conosce anche il fratello minore Sandrino del pugile Mazzinghi che vinceva con il marchio Ignis. Alla fabbrica gli operai esultano per il ritorno di Giovanni che decide che di giorno si fanno i fornelli elettrici e di notte quelli a gas. Intanto Giovanni compra frigoriferi americani e tedeschi per catturare i segreti per costruire frigoriferi adatti alle famiglie italiane: grazie alla collaborazione di due ingegneri realizza frigoriferi migliori e più piccoli di quelli americani facendo un accordo con la Danimarca per acquistare i compressori. Si tratta di frigoriferi meglio isolati, più capienti e meno goffi, ma ancora grandi e rumorosi. Dopo il lancio sul mercato i frigoriferi tornano indietro in azienda. Giovanni propone perfino uno sconto del 20% sul costo e chiede ai nuovi ingegneri una soluzione. La sua segretaria allora confessa che l’ingegnere Amodio, suo fidanzato, sempre rifiutato dalla Ignis, sta sperimentando in Germania nuove tecnologie che rendono i frigoriferi migliori e più piccoli. Giovanni va in Germania e gli propone un contratto fa favola per entrare alla Ignis e creare frigoriferi che possano entrare nelle case degli italiani, diminuendo la rumorosità e riducendo lo spessore. L’ingegnere Amodio scopre che il poliuretano, un materiale isolante prodotto in America, a Chicago, risolve il problema dei frigoriferi e Giovanni acquista un ingente quantitativo di poliuretano con i supporto dell’ingegnere Amodio andato in America per carpire i segreti del poliuretano.Nel frattempo il padre Guido Borghi muore mentre guarda un incontro di pugilato. Giovanni Borghi va allora alla vecchia officina del padre dove trova anche la moglie Maria e ricordano i vecchi tempi, ripromettendosi di rimetterla in sesto per non dimenticare il passato da cui è partita la Ignis. Grazie al poliuretano e all’ingegnere Amodio viene finalmente prodotto un frigo adatto alle case degli italiani che viene immesso sul mercato. Il primo frigo viene inviato proprio al proprietario della fabbrica tedesca di frigoriferi in cui lavorava l’ingegnere Amodio. Quindi Giovanni stabilisce il prezzo del frigo in base al suo peso: 70 mila lire. Giovanni viene a sapere che il pugile Sandrino Mazzinghi parteciperà ai campionati americani e ne approfitta per lanciare i frigoriferi della Ignis anche in America. Giovanni passa sempre meno tempo con la famiglia e ogni tanto si dedica al gioco e perde soldi al casinò. La moglie Maria si lamenta per il fatto che Giovanni non c’è mai ed è stanca della solitudine.I frigoriferi vengono venduti in tutt’Europa, nasce l’esigenza di costruire una nuova fabbrica e gli viene chiesto di costruirla al sud invece di far emigrare gli operai. Maria va via da casa stanca di essere sola perché Giovanni è troppo impegnato nel lavoro e va a fare la volontaria in un convento per aiutare i bambini. Giovanni vuole impiantare la nuova sede della Ignis vicino Napoli, nonostante le difficoltà burocratiche e logistiche e nomina il vecchio amico Domenico direttore della nuova fabbrica. Nel frattempo, a settembre del 1963 in America il pugile Sandrino Mazzinghi si batte con il marchio Ignis e vince il campionato del mondo.La moglie Maria cade, va in ospedale e Giovanni va a trovarla promettendole di amarla e di non poter stare più senza di lei. A un giornalista americano Giovanni racconta che non ha problemi con i sindacati perché lui dà aumenti ai suoi operai perché il benessere dei lavoratori fa bene anche all’azienda. Nomina il figlio suo consigliere per le sponsorizzazioni sportive. Ma il nuovo direttore generale teme la crisi perché il boom sta finendo e i consumi stanno calando. Vuole ridurre gli investimenti esteri specialmente quelli sportivi ma Giovanni vuole continuare a puntare sullo sport. Gli operai iniziano a ribellarsi insieme ai sindacati e Giovanni intende rinnovare i suoi prodotti come sfida per combattere la crisi. Il signor Fritz Philiphs incontra Giovanni e gli dice che la Ignis sta barcollando, ma Giovanni è sicuro che resisterà, mentre Philips vuole fare un accordo con la Ignis. Dopo alcuni scontri verbali con i sindacati Giovanni ha un infarto ma si riprende. Non molto tempo dopo il dottore gli diagnostica un tumore ai polmoni e gli confessa che ha ancora poco tempo da vivere. Gli operai scioperano per la prima volta alla Ignis ma poco dopo rinunciano allo sciopero per il bene dell’azienda. Il proprietario della Philiphs propone a Giovanni Borghi di diventare soci alla pari per rispettare la storia delle aziende e l’accordo viene concluso e comunicato agli operai a cui viene promesso che non ci saranno licenziamenti. Giovanni riflette nei suoi ultimi anni e ripensa ai suoi lavoratori ricordando la frase che diceva sempre il padre e cioè: “Un uomo senza un lavoro onesto non è mai veramente un uomo”.
La storia di Giovanni Borghi (clicca qui per la scheda su chi era) e della Ignis torna questa sera su Rai 1 con la seconda puntata di “Mister Ignis-L’operaio che fondò un impero”, di cui trovate qui in basso le anticipazioni, cui si aggiunge il video del promo, che potete vedere cliccando qui, con dettagli in più su quello che vedremo: la nuova intuizione di Giovanni, con la produzione dei frigoriferi, e i problemi in casa, con la moglie Maria. Si arriverà anche all’alleanza con la Philips, che pian piano porterà la Ignis lontana da Borghi, fino alla sua morte avvenuta nel 1975.
È tutto pronto per la seconda e ultima puntata di “Mister Ignis-L’operaio che fondò un impero”, la fiction in onda su Rai 1 diretta da Luciano Manuzzi e con Lorenzo Flaherty, Anna Valle e Massimo Dapporto. Dopo aver visto la famiglia Borghi trasferirsi da Milano in campagna a causa dello scoppio della Seconda guerra mondiale, aver assistito alla nascita della Ignis e alla prematura scomparsa di Giuseppe, in questo secondo appuntamento vedremo che Giovanni (Lorenzo Flaherty) deciderà di tornare a lavorare con suo padre Guido (Massimo Dapporto), tentando anche di puntare sull’idea avuta dal fratello Giuseppe (Denis Fasolo) di investire nello sport. Il marchio Ignis inizia a farsi conoscere, mentre prosegue con successo la produzione dei primi fornelli a gas. Giovanni ha però già deciso di spingersi oltre, spostandosi sul mercato dei frigoriferi, volendo costruire un prodotto meno ingombrante e rumoroso di quelli sul mercato. Si mette quindi al lavoro con la sua squadra di tecnici, ma viste le difficoltà si vede costretto a farsi aiutare da un ingegnere del principale concorrente. Questa collaborazione darà vita a un nuovo elettrodomestico assolutamente innovativo, grazie soprattutto all’utilizzo del poliuretano, permettendo alla Ignis di spiccare il volo.
La storia di Giovanni Borghi, raccontata dalla ficion di Rai 1 “Mister Ignis-L’operaio che fondò un impero” torna questa sera con la seconda e ultima parte, di cui trovate più in basso le anticipazioni. La trama sembra però aver fatto presa sul pubblico, dato che la prima parte ieri ha vinto ampiamente la sfida dell’auditel, richiamando davanti alla tv ben 5,1 milioni di italiani, pare a uno share del 19,5%.
Questa sera va in onda su Rai 1 “Mister Ignis-L’operaio che fondò un impero” dedicata a Giovanni Borghi (clicca qui per la scheda su chi era). Più in basso trovate le anticipazioni, mentre cliccando qui è possibile guardare il video della prima parte, che si conclude tragicamente, con la morte di Giuseppe, fratello di Giovanni, in un incidente stradale.
Lunedì 12 maggio è andata in onda su Rai 1 la prima puntata della fiction “Mister Ignis: L’operaio che fondò un impero”. La storia è ambientata a Milano nel periodo della seconda guerra mondiale, racconta la storia di Giovanni Borghi (Lorenzo Flaherty), che fin da ragazzino lavora con suo padre Guido (Massimo Dapporto) e i suoi fratelli nella fabbrica di famiglia che produce fornelli elettrici. Una sera la famiglia Borghi, va al cinematografo. Durante la programmazione della pellicola viene trasmesso lo spot pubblicitario della famiglia Borghi e della loro fabbrica specializzata nella produzione di fornelli. Dagli applausi ricevuti i Borghi capiscono che devono fare qualcosa e che il progresso non è solo un sogno. La guerra è una rovina per tutti. La gente ha paura e le vendite non decollano. Giovanni è convinto però che bisogna investire per migliorare, poiché la guerra prima o poi finirà e le persone vorranno ritornare a vivere, sarà in quel momento che i prodotti dell’azienda entreranno nelle loro case. Nel frattempo però molte famiglie lasciano Milano per trasferirsi in campagna. Quando la città viene bombardata e la fabbrica rasa al suolo, i Borghi decidono di lasciare Milano e come tanti altri trovare rifugio in campagna. Giovanni si porta dietro le lamiere, che gli serviranno per ricominciare daccapo nella produzione di fornelli. Durante il viaggio incontra un amico di suo padre, Domenico, che sta andando a Napoli. Giovanni lo invita a seguirlo per dargli una mano con le resistenze, così da progettare fornelli d’avanguardia. A tarda sera giungono a Comero. Giovanni ha progetti ambiziosi, mentre i suoi fratelli non credono in una ripresa dell’azienda. Il giovane pensa che se la gente non compra i fornelli, devono essere loro ad andare dalla gente e convincerla a comprarli. Giovanni trova un locale disponibile per avviare l’impresa, è una ex birreria e decide di far risorgere proprio là l’officina. La gente nonostante sia attratta dal prodotto, non ha soldi per comprare e Giovanni sceglie come mezzo di pagamento il baratto. In cambio di un fornello riceve farina, vino, polli, uova, così torna a casa con tutti i fornelli venduti e una buona scorta di generi alimentari. La fabbrica lavora a pieno ritmo, ma alla fine 1103 fornelli restano invenduti. Giovanni non si scoraggia, l’articolo piace, ma la guerra in corso ancora frena l’entusiasmo della gente a ricominciare. Quando la guerra finisce, la famiglia Borghi ritorna a sperare. Giovanni partecipa a un’importante fiera e presenta la sua idea di mercato, infatti per contrastare la concorrenza, vuole dare l’esclusiva della vendita dei suoi fornelli a negozi specializzati sparsi nel territorio nazionale. Le cose sembrano andare bene per il giovane imprenditore che diventa padre per la seconda volta di un bel maschietto e in Italia viene scoperto il gas. Giovanni che è sempre un passo più avanti dei suoi fratelli, prende al volo l’occasione e decide di progettare un fornello che sia alimentato a metano e per questo c’è bisogno di rinnovare anche il nome dell’azienda che da Elettricità Borghi & Figli diventa Ignis.A Guido (Massimo Dapporto) poco interessa il nome della fabbrica l’importante che i suoi figli continuino a lavorare insieme, intanto però il patriarca per appoggiare le idee innovative del figlio firma 160 cambiali che per lui sono debiti, mentre per Giovanni rappresentano farfalle del prato industriale. I soldi cominciano a vedersi e Giuseppe (Denis Fasolo) acquista una nuova auto rossa fiammante. Un giorno Giuseppe porta Giovanni a conoscere Guido Mazzinghi un affermato pugile. Il progetto di Giuseppe è di inserire il marchio Ignis sull’accappatoio dello sportivo, da rendere in questo modo visibile il nome dell’azienda a più persone. Giovanni non sembra molto convinto, vuole prima vedere i risultati anche se apprezza molto l’idea dello sponsor. Giovanni è convinto che il gas possa essere la loro fortuna, ma per aumentare la produzione di fornelli a metano, gli occorre un ampliamento della fabbrica. Guido, Giuseppe e Gaetano non sono d’accordo, hanno paura. Giovanni decide di lasciare la gestione della Ignis ai suoi fratelli e realizzare il suo progetto da solo. La fabbrica produce fornelli a dismisura, ma per accelerare la produzione è necessario un nuovo stabilimento e Guido deve ricredersi su quanto proposto da Giovanni. Domenico confida a Giovanni che alla Ignis senza di lui le cose non vanno bene. Lui vuole mettersi in proprio, ha trovato il capannone, e il suo fornello a gas ha ottenuto il brevetto. Domenico cerca di convincere l’amico che per realizzare il suo progetto deve ritornare alla fabbrica di famiglia.Intanto alla Ignis i problemi non mancano, un black out blocca la produzione e gli operai sono costretti a tornare a casa. L’energia elettrica non basta per soddisfare il fabbisogno nazionale, Guido e i suoi figli riconoscono di aver sbagliato e abbracciano il progetto di Giovanni, si rendono conto che sono grandi solo se stanno insieme, decidono di scrivergli una lettera, chiedendogli di ritornare. Comincia l’incontro di box di Guido Mazzinghi. Giovanni ha prenotato due posti uno per lui e l’altro per Giuseppe. Ma mentre il giovane si sta dirigendo al palazzetto, ha un incidente e muore. La polizia consegna a Giovanni una busta trovata dietro lo sportello della macchina di Giuseppe. Giovanni la apre, è la lettera che suo padre e i suoi fratelli gli hanno scritto per convincerlo a tornare a lavorare con loro.
Domani si concluderà la mini-serie di Rai 1 “Mister Ignis-L’operaio che fondò un impero” dedicata a Giovanni Borghi (clicca qui per la scheda su chi era). Vediamo le prima anticipazioni sulla seconda parte della fiction. Giovanni decide di tornare a lavorare con il padre e inizia anche a investire nello sport, seguendo l’intuizione del defunto fratello Giuseppe. Nel frattempo matura l’idea di entrare nel mercato dei frigoriferi, cercando un’importante innovazione.
Mancano poco alla messa in onda della prima delle due puntate della fiction Rai “Mister Ignis-L’operaio che fondò un impero” sulla storia di un’eccellenza italiana e, soprattutto, di Giovanni Borghi (clicca qui per la scheda su chi era), un “operaio” diventato un leader mondiale dell’industria italiana e non solo. Grazie a un video di pochi minuti possiamo veder riassunta la storia della famosa azienda. L’Italia è in guerra, ma Giovanni Borghi pensa al futuro e nel 1944 distribuirà i primi fornelli elettrici all’ombra della Madonnina di Milano. In periodo di razionamento, Borghi è il capo della nuova classe industriale e dirigente dell’Italia del dopoguerra, sono gli artigiani che si fanno manager e grazie a un sistema di miglioramenti Mister Ignis ha costruito una grande impresa e negli anni ’50 fa già partire della storia del Paese portando avanti il suo buon nome e l’economica dell’Italia. Lavorare alla Ignis è il sogno di molti grazie ai villaggi per i dipendenti, il clima è in cui bello lavorare, i centri sportivi e la continua crescere. Alla fine degli anni ’50 si sposta per crescere e migliorare mentre nel 1970 arriva lo slancio per una vendita anche in Europa e così ecco nascere gli stabilimenti di Siena e Trento e i primi circoli di qualità, i primi rudimenti dei metodi di oggi. Per avere la leadership del mercato Ignis si unisce anche a Philips, fino a essere acquisita da Whirpool.
Tutto pronto per la prima puntata della fiction “Mister Ignis-L’operaio che fondò un impero”, in onda questa sera su Rai 1. Più in basso trovate le anticipazioni, mentre cliccando qui è possibile vedere il promo di questa mini-serie dedicata a Giovanni Borghi (clicca qui per la scheda su chi era), figura storica dell’industria italiana. Come possiamo notare si vedrà non solo la storia del fondatore della Ignis, ma anche quella di un marito e di un padre di famiglia, con la voglia di innovare e capace di comprendere l’importanza della sponsorizzazione nel mondo dello sport.
Mister Ignis, una storia di un uomo prima che di un imprenditore, un uomo attento ai suoi operai e che ha saputo costruire un impero dal niente o quasi, in un periodo in cui si veniva dal dopoguerra e i problemi per le famiglie italiane erano davvero tanti. A parlare della mini fiction in due serate, in onda su Raiuno questa sera e domani, è l’autore del libro da cui è tratto il prodotto tv, ovvero Gianni Spartà. In un piccolo video di poco più di un minuto, l’autore spiega “C’era un libro e adesso c’è un film, sono soddisfatto soprattutto in questo momento in cui siamo in forte depressione, rispecchiarsi in questo personaggio non può che farci del bene. Così come Borghi cedette la sua industria alle multinazionali cadendo vittima della globalizzazione”. L’autore del libro parla del suo progetto ma soprattutto del problema che c’è stato in casa Rai per via della prefazione del suo libro firmata da Silvio Berlusconi. Per i vertici di mamma Rai era una prefazione politicamente scorretta mentre per Spartà “si tratta di una prefazione sportivamente corretta visto che l’ex premier abitava nella casa vicina a Giovanni Borghi e che Confalieri è appunto suo nipote. Poi chi meglio di un imprenditore può parlare di uno dei momenti clou dell’imprenditoria italiana?”.
Una mini fiction in due puntate prenderà il via questa sera su Rai 1, Mister Ignis è il titolo, per raccontare una delle eccellenze italiane, una storia come poche di un grande imprenditore che non solo ha puntato in alto ma lo ha fatto puntando sulle persone, sui professionisti di cui si è circondato portando il progresso nel nostro Paese del dopo guerra. Grazie a Rai.tv possiamo avere le parole di Lorenzo Flaherty, l’attore scelto per dare il volto e la passione a Giovanni Borghi, Mister Ignis appunto. Nel video di pochi minuti possiamo vedere anche alcune scene della fiction e tra queste il momento in cui Borghi ha scelto Ignis come nome per la sua azienda riprendendo dal latino il nome fuoco. L’attore parla del suo personaggio dicendo: “E’ stato un punto di riferimento a livello imprenditoriale e storico, raccontiamo tutto da quando lui, la sua famiglia e i suoi interessi, si spostano perchè Milano era sotto attacco in tempo di guerra. Dopo la guerra inizia il grande impero chiamato Ignis cavalcando il progresso”. Per studiare al meglio il suo personaggio, Flaherty ha visionato e studiato i filmati d’epoca, la sua storia e il suo grandissimo percorso e il resto lo hanno fatto “un grande cast affiatato che ha partecipato con passione alla storia, la conduzione del regista Manuzi, straordinaria a livello di dettagli” per riassumere, la mini fiction è il frutto di “uno splendido lavoro fatto in maniera energica e divertendoci”. Non ci resta che guardarlo insieme.
Va in onda questa sera su Rai 1 la prima puntata di “Mister Ignis-L’operaio che fondò un impero”, nuova miniserie con protagonisti Lorenzo Flaherty, Anna Valle e Massimo Dapporto per la regia di Luciano Manuzzi. La seconda e ultima puntata andrà in scena invece domani sera, martedì 13 maggio. La trama racconta la storia di Giovanni Borghi (Lorenzo Flaherty), l’imprenditore che fondò la Ignis, impresa produttrice di elettrodomestici, negli anni immediatamente successivi al secondo dopoguerra. Ancora ragazzino, Giovanni Borghi viene mandato a lavorare non nella bottega di suo padre Guido (Massimo Dapporto), che possiede una piccola officina che fabbrica fornelli elettrici, ma nella bottega di un conoscente (perché, come si diceva allora, il carattere e il mestiere si formano solo “sotto padrone”). Giovanni lavora ma va anche a scuola, mentre per aiutare la famiglia di sera suona il piano nei cinematografi che proiettano i film muti. Nella prima puntata in onda oggi, vedremo l’intera famiglia Borghi inizialmente a Milano al lavoro nella bottega per costruire fornelli elettrici, ma con l’arrivo della Seconda guerra mondiale sarà costretta ad abbandonare il capoluogo lombardo e a trasferirsi in campagna. Qui i Borghi si danno da fare per rimettere in piedi la loro produzione e, proprio grazie alla geniale intuizione di Giovanni, iniziano a costruire nuovamente i loro fornelli vendendoli in cambio di frutta, verdura e formaggi. Giovanni, quindi, getta le basi per la grande fabbrica che ha in mente…