Pomeriggio 5, riassunto seconda parte. 2 maggio 2012 – Nella seconda parte della puntata odierna di Pomeriggio 5 è stato in particolare trattato il tema della liberazione dei cuccioli di Beagle dal canile di Green Hill, e lo si fa con interviste, testimonianze e servizi. Barbara lancia innanzitutto un video amatoriale le cui immagini testimoniano lingente assalto alla struttura da parte di ambientalisti e cittadini indignati per il trattamento degli animali. La protesta è culminata con un’intrusione da parte dei manifestanti nel canile che hanno così salvato i cuccioli destinati alla vivisezione. Molta gente urla allo scandalo, nonostante i proprietari del canile facciano notare che alcuni attivisti saranno arrestati. In collegamento, di ritorno dal servizio, c’è Teresa Mele, un’attivista tra quelle poste in stato di arresto per la manifestazione. In studio, Michela Vittoria Brambilla (presidentessa dell’associazione amici degli animali) assieme a Giuliano Grignaschi dell’istituto Mario Negri (istituto di sperimentazione sui farmaci), Carlo Lottieri (filosofo e commentatore de “Il giornale”) e Stefano Cagno(medico antivivisezione). Partendo da una prima pagina che titola “Vivisezione: un topo vale un bambino?”, si prende spunto per il dibattito in studio. La domanda è se abbia senso che per salvare vite umane si provi a somministrare prodotti ad altri esseri viventi. Carlo Lotteri è dell’idea che si vogliano attribuire agli animali gli stessi diritti degli umani: “Questa voglia di equiparazione che ci spinge a parificarci agli animali mi sembra pericolosa”. Teresa, parlando al plurale, spiega il perché dell’assalto: “Non siamo un gruppo organizzato, si è parlato molto di noi e in maniera sbagliata. Noi eravamo li per manifestare e ci hanno fatto passare per strade secondarie, dove siamo giunti davanti ai cancelli che un varco era già stato aperto. Troppo presi dalla situazione, e sentendo il richiamo vero e proprio di alcuni cani, non siamo riusciti a stare fermi”. La donna spiega anche che gli animali non sono stati salvati: “La polizia ci ha ritolto tutto. Io avevo tra le mani un Beagle che non fiatava, probabilmente senza corde vocali. Ma se lo sono ripresi”. La donna parla dell’arresto: “Ci hanno arrestate tutte insieme, come un gruppo di delinquenti, come ci chiamavano. Due giorni di carcere mi sono bastati per essere solidale ancora di più col mio gruppo”. A questo punto la Brambilla prende la parola: “Io vorrei dire che è scandaloso che in un paese dove abbiamo a piede libero ladri, stupratori, assassini, si mettano dentro persone che tentano di alleviare le sofferenze ad animali. Questa non è un furto ma una liberazione: trovo incredibile il fatto, questi cuccioli muoiono ogni anno tra atroci sofferenze”. A scuotere la testa è Grignaschi, che ci tiene a precisare che c’è una legge specifica che consente questo. Verrà subito interrotto dalla Brambilla: “Non c’entra nulla il fatto che vi sia una legge”. Poi, allargando il discorso, parla anche della situazione delle carceri italiane: “Sono stato a trovare le persone recluse. Come tutti i detenuti, sono state messe in una piccola cella, senza il minimo spazio vitale”. Grignaschi continua poi a parlare del suo istituto, invitato da Barbara: “Noi facciamo esperimenti su piccoli roditori e su qualsiasi cosa debba arrivare all’uomo, come cosmetici e altri prodotti. E ripeto, è la legge che lo impone”.
Ma la Brambilla parla di una grave violazione: “Il solo pensiero che debba morire un altro essere vivente per salvare me è un’ingiustizia che non si tollera. Oltretutto gli effetti tra umani e animali sono differenti: nella maggior parte dei casi è anche inutile”. Quanto al destino dei cani, l’onorevole Brambilla spiega che i Beagle sono scelti ad hoc per la propria docilità: “Si trattano animali tra i più indifesi. E’ una scienza senza coscienza”. Lottieri riprende la parola: “Continuo a sostenere la prevalenza dell’uomo sul mondo. Non si possono equiparare animali e l’uomo”. Tale frase scatena la protesta della Brambilla: “Si rende conto quello che dice? Sta affermando assurdità. L’uomo non può essere padrone del creato, esiste un Dio per questo”. Un altro punto viene però posto al centro del dibattito: quello che, per salvare gli stessi animali prediletti, la gente si affidi a farmaci che, a loro volta, hanno richiesto sperimentazione su altri esseri viventi. E Lottieri fa notare questo particolare: “Il paradosso dell’ambientalismo è proprio questo, difendere qualcosa che tocca tutte le maglie del creato”. Un inviato della trasmissione ha chiesto al pubblico dei pareri, raccolti in un video. Tale opinioni sono discordanti, ma decisamente a maggioranza che si esprime a favore degli animali, invitando a trovare alternative. Ma Grignaschi non condivide il servizio: “Prima di tutto sono statistiche tendenziose. Poi, non vi sono alternative: provate a chiederlo a chi è malato gravemente e sta aspettando i risultati di qualche sperimentazione”. Teresa Mele vuole fare una precisazione: “Stiamo parlando di sperimentazione per medicinali. Ma il problema è che tali pratiche orrende sono perpetrate anche per scoprire prodotti cosmetici o di pulizia. Noi siamo stufi, non ce ne frega nulla di scoprire una candeggina profumata”. Grighaschi tenta di opporsi, ma verrà attaccato dalla Brambilla. Prenderà quindi la parola Cagno: “Io sono un medico, e passo la vita a guarire pazienti. Mi sembra bizzarro che per farlo debba far ammalare animali perfettamente sani. E non solo, il legame tra animali e persone è decisamente labile, raramente ciò che è valido per gli uni deve esserlo anche per gli altri, e ve lo assicuro io che sono del settore”.