Quarto Grado riassunto puntata 30 gennaio 2015: Nella puntata di venerdì 30 gennaio 2015 della trasmissione di approfondimento Quarto Grado mandata in onda su Rete Quattro per la conduzione di Gianluigi Nuzzo con la collaborazione di Alessandra Viero si parte parlando del caso di Elena Ceste ed in particolare occupandosi della decisione del Gip titolare delle indagini, che ha firmato un ordine di arresto nei confronti del marito di Elena Ceste, Michele Buoninconti con laccusa di omicidio volontario premeditato. Secondo gli inquirenti luomo avrebbe ucciso la moglie nel proprio letto la mattina in cui è scomparsa, per asfissia per poi prendere il corpo e gettarlo senza abiti ed occhiali nel canale dove poi a distanza di circa un anno è stato ritrovato. Vi è un primo collegamento telefonico per ascoltare il comandante dei carabinieri della provincia di Asti, Fabio Federici, che è il responsabile delle indagini il quale racconta le varie fasi dellarresto di Michele ed in particolare di come vi sia stata una scelta ben precisa di effettuare lordine intorno alle ore dieci, dopo essersi sincerati che nessuno dei quattro figli fosse in casa proprio per non creare nei minore un ulteriore stress psicologico. Intanto, linviato che si trova nei pressi del carcere dove è rinchiuso Michele, racconta di come questultimo stia vivendo questi momenti con un atteggiamento assolutamente passivo, in pieno silenzio. Inoltre, le ultime notizie parlano di come i legali dello stesso Michele siano già a lavoro per cercare di scagionare quanto prima il proprio assistito dalla pesante accusa e di farlo scarcerare e per fare ciò si starebbero avvalendo del contributo di un ingegnere informatico e di uno psichiatra. Viene quindi mandata in onda una intervista esclusiva di uno dei due avvocati di Michele, Chiara Girola, la quale sottolinea come larresto abbia colto di sorpresa sia il suo assistito che loro stessi. Inoltre, informa di come il gip abbia fissato per lunedì alle ore 10 il momento nel quale Michele verrà sottoposto al primo interrogatorio al fine di chiarire tutte le dinamiche di quanto accaduto. In studio si cerca di ricostruire tutte le prove che sono state usate dallaccusa per arrivare allarresto dellindagato e nello specifico ad incastrare Michele sarebbe stato il suo cellulare e di come lagganciarsi alle varie cellule abbia consentito agli inquirenti di ricostruire gli esatti spostamenti che luomo ha effettuato in quella mattinata. Viene poi evidenziato il risultato definitivo dellautopsia effettuata sul corpo della povera Elena Ceste, per mezzo della quale si è riusciti a stabilire come la donna sia arrivata nuda nel punto dove è stata trovata, probabilmente non sulle proprie gambe e nemmeno in stato confusionario dovuto dallassunzione di eventuali farmaci visto che il test tossicologico ha evidenziato un riscontro negativo. Nel frattempo che le indagini e la giustizia compie il proprio percorso, i quattro figli di Michele ed Elena sono stati affidati temporaneamente ai propri nonni materni in attese di soluzioni definitive come quella ad esempio di venir affidati allo zio. Lattenzione viene quindi rivolte alle tantissime intercettazioni ambientali ottenute dai carabinieri nelle quali Michele ha detto alcune frasi sibilline che lasciano pensare come non avesse la coscienza pulita. Ad esempio quando si rivolge ai figli facendo presente loro di non parlare a nessuno dei litigi che lui aveva con la mamma oppure la frase nella quale sottolinea ai figli come lui abbia impiegato ben 18 anni per raddrizzare la loro madre e farla diventare una madre esemplare. Inoltre, il medico di famiglia di Elena e Michele sottolinea come questultimo si fosse presentato in ambulatorio un paio di giorni dopo la scomparsa di Elena per chiedere degli antidolorifici per un dolore alla schiena che sarebbe potuto essere causato dal sollevamento di un peso. Unultima traccia che sembra incastrare Michele sono le tracce di terriccio trovati sui vestiti di Elena ed in particolare di come quel terriccio fosse lo stesso della zona dove poi è stato trovato il corpo della donna. Per cui le mani di Michele erano sporche di quel terriccio. Si passa a parlare del caso di Pietro Barbini, il 22enne che è stato sfregiato con dellacido. Unazione criminale messa in atto da Martina Levato e da Alexander Boettcher. La donna si è presa ogni colpa ma per gli inquirenti nella vicenda ha avuto un ruolo anche luomo. Nel corso della puntata viene sottolineato come i due siano sospettati di essere i responsabili di altri tre casi similari. Nella parte finale della trasmissione si passa a dibattere dellomicidio del piccolo Loris Stival per il quale è in carcere sua madre Veronica Panarello, ritenuta dagli inquirenti la responsabile di quanto avvenuto. I legali della difesa e quelli dellaccusa si stanno scontrando sulle immagini delle telecamere presente nella cittadina siciliana, e dalle quali si evincerebbe come la donna non abbia detto la verità su quanto successo in quella mattina del 29 novembre 2014. In studio cè anche lavvocato del marito di Veronica, Davide, il quale sottolinea come il proprio assistito abbia riconosciuto nelle immagini del video, il volto del suo povero figlio Loris. Piccola intervista alla zia di Veronica che insieme alla madre si è recata in carcere per andare a trovare la stessa Veronica la quale ha sottolineato come non abbia nessuna intenzione di incontrare sua sorella Antonella, ritenendola responsabile di quello che le sta accadendo per le parole che lei ha detto ai media ed agli inquirenti sul loro passato. Infine, lavvocato di Veronica ha chiesto agli inquirenti di non tralasciare altre piste e non focalizzare la loro attenzione soltanto sulla propria assistita. Si chiude con lomicidio di Yara Gambirasio ed in particolare viene chiarito che il dna mitocondriale presente sul corpo della ragazza e che non appartiene a Bossetti è del tutto irrilevante in quanto quello che conta è il dna nucleare che sarebbe di Massimo Bossetti.