Elegantissima, latleta Giusy Versace, che si è esibita in un cha cha cha con linsegnante Raimondo Todaro, con stelle bianche su una scenografia blu, e il grande schermo alle spalle che riprendeva i particolari della danza. Unesibizione che si è conclusa con un grande applauso da parte del pubblico in sala, che ha fatto commuovere latleta paralimpica, che con le ciglia bagnate di lacrime ha regalato uno splendido sorriso a tutti. Una donna ballerina coraggiosa di Ballando con le stelle, vittima in passato di un brutto incidente, che ha costretto i medici ad amputarle entrambe le gambe. Clicca qui per vedere il video della sua esibizione
Tra poco comincerà Ballando con le stelle 2014. Tra gli sportivi che saranno protagonisti della decima edizione del programma di Milly Carlucci, una menzione del tutto particolare spetta a Giusy Versace, Figlia di Alfredo, cugino di Sante e Donatella Versace: la ragazza calabrese è infatti nota per il grande coraggio dimostrato dopo il grave incidente stradale che ha costretto i medici ad amputarle entrambe le gambe. Un incidente avvenuto nel 2005, cui Giusy Versace ha reagito dedicandosi all’atletica paraolimpica, correndo con protesi di carbonio, le stesse che hanno reso famoso il sudafricano Oscar Pistorius.
Nata nella città dello stretto, si è trasferita a Londra nel 1996, per poi stabilirsi tre anni più tardi a Milano. Dopo il tragico impatto del 2005, a distanza di soli due anni è tornata a gareggiare diventando la prima donna a farlo con una doppia amputazione alle gambe. Gareggia con una società di Ragusa, la Handy Sport, essendo al contempo tesserata con l’Atletica Vigevano per la Fidal. Proprio nella città lombarda svolge i suoi intensi allenamenti sotto la supervisione di Andrea Giannini. Nel corso del 2011 ha conseguito il pass per le Olimpiadi dell’anno successivo tenute a Londra, mentre nel’anno successivo ha conseguito il record europeo sui 100 metri piani, segnando il tempo di 15”50. Tempo ulteriormente abbassato nel 2013, nel corso del Golden Gala di Roma dedicato a Pietro Mennea, quando ha fermato le lancette del cronometro sul tempo di 14”72. Sulla distanza doppia ha invece fatto segnare un record storico, con il tempo di 29”74, abbattendo di conseguenza il muro dei trenta secondi. Nel corso degli ultimi mondiali, disputati a Lione, dopo essersi fermata in semifinale sui 100 metri, è riuscita a centrare l’ingresso in finale sui 200, classificandosi poi settima. Infine, durante i campionati italiani disputati nel maggio a Grosseto, ha vinto l’ennesimo titolo tricolore, scendendo ulteriormente a 14”44.
Naturalmente la sua vita è stata segnata dal terribile incidente del 22 agosto 2005, quando alla guida di un mezzo preso a noleggio, Giusy Versace perse il controllo della vettura sull’autostrada che conduce da Salerno a Reggio Calabria, andando a infrangersi contro le barriere di contenimento. Nel violento impatto, il guard rail dopo aver tranciato le lamiere del mezzo fece la stessa cosa con le sue gambe. Passato un lungo periodo di riabilitazione in ospedale, Giusy non si è persa d’animo ed è tornata ad una vita normale, decidendo peraltro di raccontare la sua esperienza in un libro autobiografico, “Con la testa e con il cuore si va ovunque”.
Nel corso di una intervista a margine della presentazione del libro ha ricordato come l’incidente possa essere considerato un vero spartiacque nella sua vita, tanto da affermare che senza lo schianto avrebbe difficilmente potuto imparare tutte le cose apprese e vivere le esperienze che ne hanno scandito le tappe successive. Sino ad affermare che pur avendo una bacchetta magica, non tornerebbe indietro.
Una affermazione nella quale pesa anche la fede considerata da Giusy il motore di tutto e grazie alla quale afferma di non essersi incattivita, come pure sarebbe stato logico dopo un colpo così duro da parte del destino. Ha anche raccontato il motivo che l’ha spinta a dedicarsi all’atletica paraolimpica, una scommessa nata nel 2010 sulla base di un semplice impulso, quello di sentire di nuovo muoversi tutto il corpo. Un impulso diventato poi una sorta di missione quando ha scoperto di essere la prima nel nostro paese a correre senza entrambe le gambe, sentendosi quindi investita di una responsabilità particolare. Proprio seguendo il suo esempio, infatti, molti ragazzi disabili potrebbero decidere di approcciarsi ad uno sport che potrebbe dare un nuovo senso alla loro esistenza.
Per il futuro, l’obiettivo di Giusy Versace è quello di continuare ad allenarsi e magari divertirsi. Nella vita non nasconde invece di voler contribuire ad avvicinare il maggior numero di persone allo sport e di consentire l’accesso alle protesi e agli altri ausili di cui necessitano gli atleti paraolimpici e che attualmente non rientrano nel tariffario delle Asl. Un compito portato avanti tramite Disabili No Limits Onlus, associazione di cui è presidente e che lavora per raccogliere fondi a sostegno dei disabili che si trovino in condizioni disagiate dal punto di vista economico.