Oggi, sabato 15 febbraio, Rai Movie trasmette “Caccia a Ottobre Rosso”, film diretto nel 1990 da John McTiernan (già noto per “Predator” e “Trappola di cristallo”), con il titolo originale di “The hunt for Red October”. La trama della pellicola è ambientata nel corso del 1984, quando da una base sovietica situata nei pressi di Murmansk esce in missione il sommergibile nucleare Ottobre Rosso, guidato da Marko Alexandrovich Ramius (interpretato da Sean Connery), un lituano dal carattere ombroso ribattezzato “Il maestro di Vilnius”. L’uomo è una piccola leggenda per gli uomini sottoposti al suo comando, nonostante un carattere molto riservato che non gli impedisce di emanare un grande fascino personale. La partenza del sottomarino non è però sfuggita alla CIA, che affida l’incarico di indagare sui reali motivi della missione a Jack Ryan (Alec Baldwin), uno dei suoi migliori e più affidabili agenti. Ryan ritiene, a differenza del suo governo, che lo scopo del sottomarino non sia quello di attaccare, bensì di consegnarsi agli Stati Uniti. Una impressione derivante dall’esame di fotografie attendibili che sembrano confermare in pieno la sua tesi.
Le immagini in questione rivelano anche un particolare molto importante: il mezzo meccanico, appartenente alla classe Typhoon Ottobre Rosso, è palesemente in grado di manovrare senza eccessivi problemi anche con la propulsione silenziosa generata dal caterpillar, un dispositivo a propulsione magnetodinamica. Una missione quindi contornata di mistero che si complica ben presto per l’uccisione dell’ufficiale politico di bordo. Quando lo stesso comandante dichiara al suo equipaggio la sua volontà di disertare, condivisa dagli altri membri, la missione diventa pericolosissima, innescando una vera e propria caccia senza tregua. Una caccia cui partecipano non solo le forze navali degli Stati Uniti, ma anche quelle sovietiche, che vedono come una sciagura la caduta del sottomarino nucleare nelle mani del nemico, che potrebbe evidentemente studiarne la tecnologia.
Ottobre Rosso si trasforma a poco a poco in una specie di fantasma che appare e scompare a suo piacimento, facendosi beffa dei sistemi di rilevamento e della caccia intrapresa da americani e russi. Una caccia che si sposta anche al piano diplomatico, con il Consigliere del Presidente per la sicurezza nazionale e l’ambasciatore sovietico (Joss Ackand) in totale sintonia al fine di risolvere una faccenda diventata ormai intricata, senza ulteriori problemi. Il finale è drammatico: proprio mentre l’equipaggio si trova sui gommoni per evacuare il sottomarino, un siluro lanciato contro Ottobre Rosso centra invece un sommergibile sovietico, grazie ad una manovra ardita quanto perfetta di Ramius.
La guerra mondiale viene evitata solo da un accordo intercorso tra i governi di Stati Uniti e URSS, mentre il comandante di Ottobre Rosso sarà chiamato a rifarsi una vita. Jack Ryan, a sua volta, riceve le congratulazioni dei suoi superiori, mentre Ottobre Rosso viene nascosto all’interno di un fiume americano, facendolo scomparire per sempre dalla circolazione. “Caccia a Ottobre Rosso” è un film che riesce a mettere insieme thriller e azione, dando vita ad un mix di grande qualità e in grado di coinvolgere il pubblico nei centotrentaquattro minuti lungo i quali si dipana. La tensione generata dalla caccia al sommergibile portata avanti da sovietici e americani tocca presto vette molto alte, ancora più elevate se messe in rapporto con la situazione internazionale del 1984, quando il conflitto ideologico tra le due superpotenze era ancora presente in tutta la sua minacciosa pericolosità e spingeva molti a considerare del tutto plausibile l’ipotesi di una terza guerra mondiale. A dare una marcia in più alla pellicola è anche la grande interpretazione di Sean Connery, valsa all’attore la nomination in qualità di miglior attore ai Bafta Awards.