La puntata andata in onda ieri sera di Presadiretta, condotta come sempre da Riccardo Iacona, si è occupata dei “tesori della mafia”. Il primo ospite della serata è stato il magistrato Nicola Gratteri del distretto antimafia di Reggio Calabria, in prima fila per la lotta alla criminalità organizzata. Proprio Gratteri ha partecipato al blitz che è stato messo in atto dalla DIA in collaborazione con l’FBI di New York che ha portato all’arresto di 26 esponenti della criminalità calabrese che avevano creato una catena di narcotraffico in collaborazione con Cosa Nostra americana. Dopo la presentazione dell’ospite, viene mandato in onda il servizio che ripercorre i preparativi da parte degli agenti prima di procedere a una decina di arresti nella città di Gioia Tauro e nella provincia Gioiosa Ionica: l’operazione è stata effettuata nella notte di lunedì scorso e tra i fermati vi sono anche personaggi di spicco della mafia americana legata alla famiglia Gambino. Durante la puntata verranno reinterpretate le intercettazioni telefoniche che hanno portato alla luce un traffico di cocaina dalle dimensioni esorbitanti, che dal Messico giungeva fino al porto di Gioia Tauro. Proprio in quest’operazione il Magistrato Gratteri si reca a New York, dove collabora agli arresti dei responsabili che avrebbero fatto giungere circa 500 kg di cocaina. Gratteri si sofferma sul sistema giustizia, spiegando la necessità di rivedere il codice penale: molte persone arrestate, infatti, anche se considerate capi mafia restano reclusi per appena 5 anni senza un’imputazione per omicidio. Il secondo servizio della puntata ha come tema principale i beni confiscati alla mafia, che vengono stimati intorno ai 30 miliardi: si inizia a parlare della villa adibita a ricevimenti chiamata L’antica masseria dell’alta Murgia in Puglia, che fu sequestrata perchè figurava tra la lista dei beni appartenenti ad un clan della criminalità organizzata pugliese. La sala ricevimenti ha un valore di circa 16 milioni di euro, la struttura è stata affidata alla gestione di uno degli Chef più famosi in Italia, Gianfranco Vissani, con lo scopo di trasformare la villa da bene mafioso a centro tradizionale dell’enogastronomia pugliese. Il servizio continua, facendo vedere che purtroppo, dopo appena un anno, la sala ricevimenti è tutt’altro che attiva e nella villa regna la desolazione. Intervistando qualche ex dipendente della masseria, si evince un senso di sfiducia nei confronti dello Stato. Stesso destino spetta anche ad una società di trasporti catanese confiscata alla mafia nel 1999, dopo che il proprietario Francesco Riela finisce in arresto con accusa di omicidio e associazione mafiosa. Il servizio propone l’intervista all’amministratore delegato dell’azienda che spiega le difficoltà che hanno portato all’abbandono dell’azienda, costata 50 posti di lavoro. Anche in questo caso i dipendenti dell’azienda, che avrebbero potuto portare avanti l’erogazione del servizio, si sono visti come abbandonati dallo Stato a cui avevano presentato richieste di aiuti mai ascoltate. Il servizio continua, andando ad analizzare le vicende che hanno portato allo scioglimento per infiltrazione mafiosa del comune di Reggio Calabria, all’interno del quale un vero e proprio patto mafioso permetteva la spartizione dei servizi di manutenzione o di costruzione di opere pubblica tra i vari esponenti dei clan mafiosi della zona. A capo del progetto viene scoperto Giuseppe Liuzzo, esponente della ndrangheta e titolare di un’azienda edile, che nel servizio viene ripreso durante le operazioni per eseguire il suo arresto. Tornati in studio, interviene nuovamente Gratteri che ribadisce la non efficacia dell’agenzia dello Stato che gestisce i beni confiscati. L’ultimo servizio affronta la questione dell’arrivo di droga nel nostro paese che vede tra i perni principali l’aeroporto Malpensa di Milano, dove la guardia di finanza è riuscita a sequestrare circa 100 kg di cocaina in un anno.
Lunedì 17 febbraio è andata in onda la puntata di “Presadiretta”, condotto da Riccardo Iacona, dal titolo “Il tesoro della Mafia”. Il procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria Nicola Gratteri è stato ospite di Riccardo Iacona. Gratteri è uno dei magistrati più impegnati nella lotta contro la mafia, uno dei protagonisti della stagione dei maxi sequestri di droga. Se vi siete persi la puntata potete rivederla qui
La puntata di Presadiretta in onda questa sera si preannuncia molto interessante considerando che si potrà ascoltare il racconto di Nicola Gratteri, uno dei magistrati più impegnati nella lotta contro la criminalità organizzata. Ricordiamo che la trasmissione si può seguire anche in diretta streaming cliccando qui.
Questa sera, lunedì 17 febbraio, alle 21.05 su Rai Tre va in onda onda una nuova puntata di Presadiretta. Sarà ospite di Riccardo Iacona il procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Reggio Calabria Nicola Gratteri, uno dei magistrati più impegnati nella lotta contro la mafia. Insieme a lui Presadiretta racconterà loperazione New Bridge, condotta dalla Polizia di Stato e dallFbi che dopo due anni di indagini ha spezzato il ponte tra la Cosa Nostra americana dei Gambino e le potenti cosche ndranghetiste del reggino, alleate nel traffico della droga. Le telecamere di Presadiretta hanno seguito gli arresti di pochi giorni fa a New York e in Calabria.
La puntata di Presadiretta vuole essere un racconto della presenza mafiosa nel nostro Paese; della capacità della ndrangheta di infiltrarsi nelle amministrazioni locali, che ha provocato lo scioglimento per mafia del primo Comune lombardo, Sedriano. Si parlerà anche dei tesori della mafia nelle mani dello Stato, del valore di circa 30 miliardi di euro. E cosa fa lo Stato con questi beni? Che fine fanno le aziende confiscate? Su 1708 imprese passate nelle mani dello Stato, solo 60 risultano pienamente attive. Le imprese sequestrate alle mafie falliscono, quasi tutte. E troppo spesso la frase che ricorre è: La mafia ci dava lavoro, è arrivato lo Stato e siamo in mezzo alla strada.