Chi non conosce Mary Poppins, la tata che arriva dal cielo con lombrello volante e la borsa magica? Diventata famosa in tutto il mondo grazie ai romanzi di Pamela Travers e alladattamento cinematografico firmato Disney, Mary Poppins torna sugli schermi con Saving Mr. Banks, il film di John Lee Hancock dedicato allautrice e alle vicissitudini che la portarono a cedere i diritti dei libri a Mr. Walt Disney, innamorato della storia e intenzionato a trasformarla in un musical.
Miss Travers non è una persona facile. Staccarla da Londra e dal classico rito del tè e portarla a Los Angeles, nella stanza dalbergo piena di pupazzi di Mickey Mouse, è unimpresa faticosa che culmina nellincontro con il produttore e con il suo team creativo. Pamela sembra decisa a rendere la vita di tutti un vero inferno. No, questo non si può fare! diventa la sua frase preferita, il commento automatico a ogni proposta dello sceneggiatore e dei musicisti. Niente pinguini danzanti, per carità, niente rosso né cartoni animati, e nemmeno Dick Van Dyke nel ruolo di Bert, lo spazzacamino.
Per il pubblico che conosce il film del 1964, è divertente seguire i battibecchi e cogliere lironia che permea il rapporto tra Pamela e il resto del gruppo. Emma Thompson interpreta il ruolo della scrittrice senza sbavature, così come Tom Hanks risulta convincente nei panni di Walt Disney. La messa in scena del lavoro che si cela dietro le quinte è la parte più originale e interessante della storia, anche se il quadro rappresentato, con ogni probabilità, è edulcorato. Assistiamo alla nascita della famosa supercalifragilistichespiralidoso, del tè sul soffitto o della lettera gettata nel camino, con i commenti di Pamela e i progetti ambiziosi di Walt.
La mentalità della vecchia Inghilterra, incarnata da Pamela, si scontra con il mondo nuovo americano, rappresentato da Disney e dallindustria hollywoodiana. Ma lattaccamento al passato e ai ricordi influenza entrambi. Il film, infatti, non è soltanto il making of di Mary Poppins, ma offre anche un ritratto dellinfanzia di Pamela, in cui si cela un dolore profondo. La piccola Helen Lyndon Goff (il vero nome dellautrice) è cresciuta in Australia e ha visto la famiglia andare in frantumi a causa dei problemi di alcolismo di Travers, suo padre, un bancario infelice e un sognatore frustrato, morto troppo presto.
Ispirandosi alla figura di una zia dallo spirito pratico, la scrittrice ha esorcizzato le vicende reali (che le hanno indurito il carattere) nei suoi romanzi, creando la figura della tata che arriva in casa Banks per salvare il padre dei piccoli Jane e Michael. Il film Disney, con i suoi colori, le indimenticabili canzoni, le sequenze animate, diventa così un omaggio alla famiglia e all’infanzia che deve essere riparata, come l’aquilone alla fine della storia originale.
Anche se i flashback sono la parte meno riuscita, Saving Mr. Banks riesce a combinare la commozione e l’ironia, il dramma e la commedia, offrendo allo spettatore uno sguardo nuovo e più profondo sulla storia di Mary Poppins e sul mondo della scrittura.
Accade spesso che le storie più amate nascano da una sofferenza segreta, che le rende autentiche e in grado di parlare a tutti. I personaggi incarnano le emozioni e le portano in vita, per aiutare i loro creatori così come gli spettatori e i lettori a riflettere e a guardare in modo diverso la realtà.