A distanza di un anno e mezzo dal servizio scandalo di Report, l’informatore scientifico Fabio Tridici ed il dottor Michele Galluccio Mezio sono stati rinviati a giudizio dal gup per l’accusa di concorso in esercizio abusivo della professione medica. Correva infatti il 2014 quando il servizio di Report “The Specialist” puntò i riflettori contro un video in cui si mostrerebbe Tridici operare a cuore aperto un paziente al posto di Galluccio Mezio. A riprendere il tutto era stato un tecnico presente in sala operatoria e che aveva agito per denunciare ciò che per molti testimoni era una pratica ormai consolidata. In quanto esperto di macchinari, Tridici era autorizzato ad essere presente durante l’intervento del paziente, per via di alcuni dispositivi biventricolari che dovevano risolvere una grave patologia cardiaca in atto. Nel filmato mostrato dalla trasmissione condotta da Milena Gabanelli, si vedrebbe invece Tridici, con tanto di mascherina e camice, armeggiare gli attrezzi chirurgici ed infine intervenire sul paziente a cuore aperto. Ancora prima che il filmato venisse diffuso in televisione, Fabio Tridici era stato licenziato dalla Boston Scientific, una società americana specializzata nella vendita di pacemaker ed altri apparecchi destinati alle strutture ospedaliere. Immediate le risposte sulla vicenda, a partire da quella dell’Asl che, come riporta Repubblica, ammise di essere a conoscenza della pratica di Tridici e di considerarla necessaria per salvaguardare la vita del paziente. Una linea adottata anche dalla difesa dei due amputati, ma solo in via del tutto ipotetica. In generale gli avvocati Luigi e Alberto Corvaglia, legali di Tridici, e l’avvocato Giuseppe Bonsegnale, difensore di Galluccio Mezio, riferiscono invece che in realtà il medico chirurgo non aveva autorizzato l’operazione da parte del co-imputato e che invece l’informatore era presente in quanto autorizzato ad esercitare il suo ruolo di tecnico. Secondo quanto riporta il sito di Report, Michele Galluccio Mezio è stato accusato e poi prosciolto per un reato analoga legata ad altri sette pazienti. Secondo l’accusa infatti, il medico aveva chiesto ad altri tecnici di pacemaker di sostituirlo nelle visite ambulatoriali che si sono svolte durante l’intervento chirurgico in cui era presente Tridici.