Claudio Gioè sarà a breve ospite de “L’Arena” di Massimo Giletti su Rai Uno. L’attore palermitano è sempre in prima linea nell’interpretazione di pellicole di forte impatto a livello sociale. Una delle sue ultime fatiche, la fiction “Sotto Copertura”, meriterà la prima serata di Rai Uno i prossimi 2 e 3 novembre 2015. Oggetto della serie sarà l’arresto del pentito Antonio Iovine, uno dei principali boss camorristici dei casalesi. A promuovere la visione della fiction in due puntate è stato anche il profilo Twitter della Polizia di Stato, che venerdì scorso ha cinguettato:”La storia dell’arresto di #Jovine in #SottoCopertura fiction @Rai1 2 e 3 novembre con Claudio Gioé e Guido Caprino”. La presenza a L’Arena di Giletti del siciliano è da valutare dunque nell’ottica di una promozione della nuova fiction targata Rai!
Anche Claudio Gioè, uno dei giovani emergenti del nostro cinema, sarà tra i protagonisti della prossima puntata de “L’Arena”, il programma condotto su Rai Uno da Massimo Giletti. L’attore di cinema, teatro e tv tanto amato ma che centellina bene le sue apparizioni in tv sarà finalmente alla corte di Giletti per un’intervista. Prima di capire cosa rivelerà, conosciamolo meglio grazie alla nostra scheda.
Nato a Palermo il 27 gennaio 1975, Claudio Gioè una volta terminati gli studi classici ha deciso di trasferirsi a Roma, ove ha conseguito il diploma all’interno dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica di Silvio D’Amico, non senza seguire i seminari ideati da Luca Ronconi per affinare le sue doti di recitazione. Dopo aver iniziato nel teatro, ha quindi esordito al cinema con una parte in “The Protagonists”, una pellicola diretta nel 1999 da Luca Guadagnino, per poi apparire nell’anno successivo in “I cento passi”, il film di Marco Tullio Giordana dedicato alla figura di Peppino Impastato. Sempre con Giordana ha poi replicato tre anni dopo in “La meglio gioventù”, per poi partecipare a “Stai con me” (nel 2004), diretto da Livia Giampalmo, a “…e se domani” (nel 2006), alle dipendenze di di Giovanni La Parola, e a “Piano, solo” (nel 2007), di Riccardo Milani. Alla carriera cinematografica ha presto affiancato quella su piccolo schermo, ove si è fatto notare prendendo parte alla miniserie tv di Canale 5 dedicata a Paolo Borsellino nel 2004, nella quale ha interpretato il ruolo di Antonio Ingroia. Nel 2007 ha invece fatto parte del cast de “Il capo dei capi” (2007), all’interno della quale ha rivestito con grande bravura il ruolo di Totò Riina.
Tra il 2009 e il 2010 ha quindi ricoperto il ruolo del vicequestore Ivan Di Meo in “Squadra antimafia – Palermo”, per poi tornare a far parlare della sua notevole abilità ne “Il tredicesimo apostolo – Il prescelto”. Nella serie interpretata insieme a Claudia Pandolfi ha interpretato il ruolo di un prete dotato di poteri paranormali e alle prese con una lunga serie di dubbi non solo di carattere dottrinale. Infine, nel 2013 ha partecipato al cast di “La mafia uccide solo d’estate”, alle dipendenze di Pierfrancesco Diliberto, in cui ha rivestito il ruolo di un giornalista. Per quanto riguarda la sua vita privata, in una recente intervista a “Intimità” ha confessato di non essere più single, pur non volendo rivelare l’identità della sua compagna, per preservarla da pettegolezzi e fastidi. Nella stessa intervista ha anche parlato a lungo dei suoi programmi futuri, partendo dal dispiacere per aver dovuto dismettere i panni di Padre Gabriel, rivestiti appunto ne “Il tredicesimo apostolo”, di cui avrebbe desiderato girare una terza stagione che invece non avrà luogo per una decisione della produzione. L’attore palermitano è invece pronto a tornare sul piccolo schermo con “Il Bosco”, in cui è stato chiamato a interpretare la parte di un ex galeotto. Inoltre farà parte del cast di “Sotto copertura”, la fiction che narra la storia di un boss della Camorra, Antonio Iovine. Infine ha girato da poco le scene de “Il Sistema”, una serie dedicata agli intrecci tra criminalità organizzata, potentati economici e mondo politico. Una fiction di grande attualità alla luce di quanto emerso di recente nell’inchiesta denominata Mafia Capitale, in cui l’attore palermitano è stato chiamato a rivestire il ruolo di Alessandro Luce, un maggiore in forza alla Guardia di Finanza che partendo da un caso minore riesce infine a scardinare il sistema evocato nel titolo.