Nella prima serata di Rai 1 va in onda il quarto ed ultimo appuntamento con lo straordinario show Cavalli di battaglia animato da un sempre verde Gigi Proietti. Come già accaduto nelle passate settimane, il programma vede la partecipazione di grandi artisti tra cui figura il cantante e musicista Stefano Palatresi. Un personaggio molto conosciuto dal grande pubblico per aver preso parte alla storica trasmissione Quelli della notte e per aver diretto le orchestre di alcuni programmi televisivi di grido, senza dimenticare le tante collaborazioni che lo hanno portato nelle vesti di maestro sul palco dell’Ariston durante il Festival di Sanremo. Recentemente ha preso parte alla trasmissione di Rai 1, L’anno che verrà condotta da Amadeus e Teo Teocoli da Potenza, dove Stefano Palatresi ha diretto un’orchestra composta da 30 elementi per accompagnare le perfomance di alcuni grandi artisti come Tony Hadley, Edoardo Bennato, Noemi, Alex Britti, Gazebo, Sandy Marton e tantissimi altri ancora.
Stefano Palatresi è nato a Cerreto Guidi il 26 dicembre del 1960. Da sempre grande appassionato di musica, decide di percorrere questa strada in maniera professionale tant’è che si diploma presso il conservatorio Luigi Cherubini di Firenze. Dopo una gavetta relativamente breve, nel 1985 gli viene data la possibilità di farsi conoscere dal grande pubblico prendendo parte nello show di Renzo Arbore Quelli della notte. Nel 1987 è nel programma Ieri, Goggi e domani in onda su Rai 1, mentre nel 1988 si presenta alla sezione giovani al Festival di Sanremo con il brano Una carezza d’aiuto, ottenendo un ottimo secondo posto. Nel 1995 ci sarà per Stefano Palatresi una seconda chance sanremese questa volta nella categoria Campioni in un trio formato da lui, il grande Peppino Di Capri e proprio Gigi Proietti. Nel 1997 sarà il maestro dell’orchestra del programma Furore condotto da Alessandro Greco su Rai 2, mentre dal 2006 al 2008 ha collaborato con Magalli in Piazza Grande. Negli ultimi anni ha collaborato con tantissimi artisti e diretto orchestre per alcuni programmi sulla Rai come Non sparate sul pianista.