Ha avuto un successo incredibile perché, oltre ad essere il seguito di una serie che la critica ha osannato, ha saputo andare ancora avanti nello sviluppo della storia senza essere mai banale. Questo anche grazie a una regia che di televisivo ha poco e che si avvicina davvero molto al cinema. Abbiamo intervistato in esclusiva l’attrice classe 1986 di Torre del Greco Camilla Semino Favro che in 1993 interpreta il ruolo di Eva uno dei nuovi protagonisti di questa seconda stagione.
L’attrice si è soffermata molto sull’aspetto artistico della serie: “Devo essere sincera, non avevo visto subito 1992 ma quando mi hanno chiamata per il provino l’ho voluta seguire per farmi un’idea di cosa stavo andando a fare. E’ stato un vero piacere guardarla. Non è una delle solite serie italiane, ma come le americane crea una sana dipendenza. Giuseppe Gagliardi (il regista ndr) ha un modo di girare particolare, non come molti altri. Ha la capacità di studiare le immagini in maniera minuziosa. Ha un gusto dell’immagine incredibile e guarda l’attore esteticamente, ma non in maniera superficiale. Lo fa per trovare l’armonia dell’immagine e su questo è quasi maniacale. Mi ricordo una scena al Naviglio, erano le tre di notte e faceva freddo. Ha spostato una povera ragazza quaranta volte, prima un po’ da un lato poi un po’ dall’altro, quasi al millimetro. Quello che da fuori può sembrare esagerato è in realtà un modo per arrivare a fondo nei dettagli e si noterà poi nella resa questo suo perfezionismo. Poi c’è Michele Paradisi che è il direttore della fotografia. Usa la luce in maniera intelligentissima, è un vero artista. Spesso nelle serie italiane le luci uccidono attori e scenografie, lui esalta il tutto. Mi ricordo un documentario che vidi in televisione dove diceva che il suo obiettivo era sparire dalla scena e ci riesce sempre”.
Camilla Semino Favro passa poi alla sua esperienza diretta: “E’ stata una bellissima possibilità per me. All’inizio ero molto spaventata perché andavo a fare una cosa importante ed era per me un set a cui tenevo moltissimo. Aver visto 1992 poi aveva alzato l’asticella sulle mie aspettative. Devo dire però che mi sono trovata davvero molto bene. Le mie scene le ho girate quasi tutte con Domenico Diele che avevo già conosciuto per aver recitato con lui in una scena di Mia Madre di Nanni Moretti, cosa che abbiamo ricordato quando ci siamo ritrovati sul set di 1993. Sul set avevamo una protezione l’uno per l’altro che è davvero raro su un set. C’erano delle scene anche intime e tra di noi c’è stata un’attenzione per le difficoltà dell’altro con un senso di protezione che è veramente un valore aggiunto quando poi si va a recitare. Ho fatto amicizia anche con Tea Falco e Guido Caprino”. Camilla torna sul provino: “All’inizio ero sicura non mi avrebbero preso mai. Spesso i provini si basano sulla fisicità e sull’immagine che un attore da di sé e io non ero adatta a un personaggio frizzante e molto libero sessualmente. Purtroppo non sempre chi fa i cast si rende conto che un attore può anche mutare per il suo lavoro e riusscire a interpretare personaggi molto diversi. Per fortuna loro hanno colto questo di me. E’ stato bello provare ad essere diversa da quello che sono io. Ho fatto un lavoro verso l’essere più corpo che mente come sono di solito. Eva è una donna che sfrutta il suo corpo e questo spesso diventa un’arma a doppio taglio. Ho lottato contro il timore, il pudure”.
Camilla Semino Favro ha raccontato il personaggio che interpreta, Eva, una new entry in 1993: “Il bello di Eva è che è un personaggio squilibrato, ma non nel senso di borderline ma che si barcamenta tra equilibrio e disequilibrio, tra fragilità e sfrontatezza. Questo a volte porta a crollare o a prendere delle decisioni. E’ un perosnaggio ricco. Ci sono dei collegamenti col personaggio interpretato da Miriam Leone. Sono entrambe molto umane e molto disumane allo stesso livello. Un disequilibrio che porta a crollare o a trovare la forza per trovare una nuova direzione positiva o negativa. Ovviamente so che direzione prenderanno i personaggi, ma questo lo vedremo con lo svolgersi delle puntate”. Da chi ha preso ispirazione la ragazza: “La maggior parte del lavoro sul set l’ho fatto con Domenico Diele, non ho avuto modo di incrociare molto Stefano Accorsi e Miriam Leone con quest’ultima che avevo già conosciuto sul set di Non Uccidere. Guardando 1992 però mi sono resa conto del lavoro incredibile che fa Stefano Accorsi. Trapela l’esperienza, la pulizia e la precisione che ha oltre alla grande conoscenza del set che padroneggia sempre. Ho auvto lezioni anche da Guido Caprino che ha fatto un grandissimo lavoro sul set ed è cambiato moltissimo dalla prima stagione”.
Per chiudere andiamo a vedere come è nata la sua passione per lo spettacolo: “In realtà il mio amore è sempre stato il teatro. Fin da bambina pensavo di fare questo da grande, così ho fatto l’Accademia Piccolo di Milano. Ero una purista del teatro e non pensavo avrei fatto altro in carriera. Poi però ho capito che deviare anche in televisione e cinema era un bene e ho aperto la mente. A volte siamo criticoni noi attori nelle parti che ci vengono proposte, ma poi impariamo a capire che si può prendere molto da ogni situazione. Sono appassionata di Nanni Moretti, tanto quando ho fatto una piccola parte in Mia Madre e me lo sono trovata davanti stavo per cadere di faccia a terra per l’emozione”.
(Matteo Fantozzi)