Stasera, martedì 3 maggio 2016, su Rete 4 va in onda il film “Rapita-La storia di Hannah Anderson” alle ore 21.15. Film del 2015 diretto da Peter Sullivan, “Rapita: La storia di Hannah Anderson” è tratta da un fatto realmente accaduto nel 2013 negli Stati Uniti, quando il criminale James Lee DiMaggio ha rapito la giovane Hannah Anderson, ammazzando i suoi familiari. Nel cast della pellicola troviamo Jessica Amlee, Scott Patterson e Brian McNamara. Vi ricordiamo che oltre a poter vedere “Rapita: La storia di Hannah Anderson” sintonizzandovi su Rete 4, potrete seguire il film anche in diretta streaming sul sito di Mediaset, effettuando il log in qui. Clicca qui per vedere il trailer della pellicola. – Andiamo a scoprire un paio di notizie sul film in onda oggi su Rete 4 alle ore 21.15, Rapita: storia di Hannah Anderson. Hannah Anderson, dopo l’uscita di questo film, non è stata contenta di quello che è stato portato in scena. Come si legge sul San Diego Tribute, la giovane avrebbe confermato di non essere stata affatto d’accordo con la realizzazione della pellicola: molto di quello raccontato, inoltre, non corrisponderebbe ai fatti accaduti realmente.
La pellicola in onda oggi su Rete 4 alle 21.15 è un film del 2015, diretto da Peter Sullivan: Rapita: La storia di Hannah Anderson si basa su un fatto di cronaca molto noto al grande pubblico. I principali interpreti di questa produzione, invece, sono Jessica Amlee, Scott Patterson, Brian McNamara, Jay Pickett, Bailey Anne Borders e Susie Castillo. La vicenda trattata in Rapita: La storia di Hannah Anderson è tratta da un noto e recente caso di cronaca nera. Il 3 agosto 2013 nel bel mezzo della periferia di San Diego, grande città della California, si scatena l’inferno.
Il quarantenne James DiMaggio (interpretato da Scott Patterson, il burbero Luke Danes di ‘Una mamma per amica’) rapisce la graziosa sedicenne Hannah Anderson (la giovane Jessica Amlee) dopo aver ucciso sua madre Christina ed il suo fratellino di otto anni. L’uomo riesce ad avere facile accesso all’abitazione: infatti è un vecchio amico di famiglia. Appicca un incendio alla loro casa, droga la ragazzina e fugge con lei, riuscendo in un primo momento a far perdere del tutto le sue tracce. Il padre della giovane (Brian McNamara) è distrutto: la sua costernazione e la gravità della vicenda muovono in modo molto profondo l’opinione pubblica. Le forze dell’ordine metteranno in atto un vero e proprio dispiegamento di forze per trovare la povera Hannah ed il suo folle rapitore: è una caccia all’uomo dalle grandi proporzioni. Dopo sette giorni gli agenti dell’FBI riescono a rintracciare gli spostamenti di James DiMaggio: l’uomo tiene prigioniera la ragazzina nel bel mezzo di una fitta foresta in Idaho. L’epilogo sarà davvero tragico: quando le autorità arriveranno sul posto, il pazzo assassino rifiuterà di arrendersi e di consegnare la sua preda. Nel corso di uno scontro a fuoco perderà la vita. Hannah invece, per modo di dire, è sana e salva: nonostante il trauma può tornare alla sua vita normale. Almeno in apparenza sarà così: infatti la fanciulla si trova ben presto sommersa da un attacco mediatico senza precedenti. In molti pensano, infatti, che la bambina non sia affatto una vittima ma che sia, sotto sotto, complice di DiMaggio. Infatti a casa dell’uomo vengono ritrovate alcune lettere scritte dalla ragazzina al suo rapitore diverso tempo prima che Hannah venisse rapita. Inoltre, secondo i tabulati telefonici, il pomeriggio della strage Hannah e James si sarebbero sentiti telefonicamente almeno tredici volte: la polizia trova questi dettagli piuttosto strani. L’opinione pubblica, invece, emette un verdetto di colpevolezza per direttissima: Hannah passa da vittima a carnefice nel giro di pochi istanti.