La puntata di Boss in Incognito 2017 che ha visto al centro Giuseppe Condorelli sembra non aver convinto il pubblico della seconda rete nazionale: al momento dei doni e dei riconoscimenti ai dipendenti, infatti, in molti lo hanno tacciato di non aver mostrato a pieno la sua generosità, specialmente con Massimo. Massimo, desideroso di costruire una famiglia e di mettere al mondo un figlio, ha guadagnato un prolungamento del contratto di sei mesi, e l’ironia sui social non si è risparmiata. Non sono mancati anche alcuni commenti un po’ più al veleno, e diversi utenti si sono sbilanciati ammettendo che il vero regalo sarebbe stato affidare a Massimo un incarico a tempo indeterminato alla Condorelli. “In Italia la fiducia va di sei mesi in sei mesi #BossInIncognito” ha sottolineato con un pizzico di ironia un telespettatore di Boss in Incognito 2017 su Twitter, ma si legge anche “Ti sei sprecato, altri sei mesi, ci aspettavamo un tempo indeterminato sappilo #bossinincognito”, “Condorelli non rimanevo così delusa da quando mi regalarono la Tania e non la Barbie #BossInIncognito“. Il prossimo appuntamento con il programma guidato da Nicola Savino (che svelerà un nuovo Boss) riuscirà a non deludere il pubblico?
– Boss in incognito 2017 è tornato ieri su Rai Due dopo la pausa sanremese con una puntata che ha visto protagonista Giuseppe Condorelli (clicca qui per scoprire cos’è successo leggendo la diretta) , amministratore delegato dell’omonima azienda che produce torroni e altri prodotti dolciari. Rispetto all’ultima puntata, andata in onda a fine gennaio, gli ascolti hanno subito un calo: lo share è sceso l’8% mentre i telespettatori sintonizzati sono stati 2.010.000. La puntata precedente era andata decisamente meglio, con 2.383.000 incollati davanti alla tv a seguire il programma condotto da Nicola Savino e uno share che aveva sfiorato l’8.9%. La settimana di pausa non sembra aver fatto particolarmente bene a Boss in Incognito ma la trasmissione avrà sicuramente modo di rifarsi martedì prossimo con la puntata che vedrà protagonista Giulia Adragna della famiglia Barbera.
Boss in Incognito ha mostrato di essere piuttosto sensibile alle vicende personali dei suoi dipendenti, specie di chi ha avuto problemi familiari e, come lui, sentiva la mancanza del padre scomparso. Non è forse riuscito molto bene a calarsi nella parte dell’operaio, specialmente all’inizio, dato che era molto attento, persino troppo, al funzionamento dei macchinari, facendo alla sua tutor tante domande che avrebbero potuto essere anche sospette. E forse Condorelli ha faticato anche a “sciogliersi” nel dare i premi ai suoi dipendenti una volta che se li è ritrovati di fronte rivelandogli la sua vera identità. Il pubblico di casa, infatti, su Twitter se l’è presa molto dato che a Massimo, lavoratore stagionale che era rimasto disoccupato a 38 anni, il boss ha regalato solamente il rinnovo contrattuale di 6 mesi. Per chi diceva di avere poche certezze nel futuro, dopo essersi ritrovato di colpo senza occupazione, potrebbero non rappresentare infatti un periodo sufficiente a sentirsi meno spaventato. Anche gli altri regali hanno fatto storcere un po’ il naso ai telespettatori, arrivati sul punto di accusare di tirchieria Condorelli. Che ha però guadagnato punti nel finale, quando ha deciso di estinguere un mutuo a Wanda, liberandola così da un pensiero di non poco conto.
Giuseppe Condorelli non è uno che ha solo ereditato l’azienda del padre a cose fatte e che non ha mai fatto nulla per far crescere l’azienda, anzi. A differenza di tanti altri rampolli della società odierna ha preso in mano le redini della proprietà e ha cercato di apportarle dei benefici secondo le sue competenze. Innanzitutto è entrato nell’azienda di famiglia quando era giovanissimo, e nel mentre che lavorava ha continuato gli studi. Poi ha deciso di applicare le sue conoscenze per far crescere la Condorelli e farla diventare quello che è oggi. “Studiavo e nel frattempo accompagnavo mio padre alle fiere. Sono entrato in azienda all’età di 19 anni, mentre continuavo gli studi, e nel corso degli anni ho maturato esperienza nelle aree strategiche del commercio: le vendite, il marketing, la produzione e anche l’ambito finanziario”, ha detto Giuseppe Condorelli sempre intervistato dal quotidiano Il Giornale.
L’azienda che oggi ha in mano Giuseppe Condorelli non è sempre stata così grande e con il nome conosciuto in tutto il mondo. Questa sera il patron dell’industria del torrone sarà presente alla trasmissione Boss in incognito per conoscere meglio i suoi dipendenti ed elargire, come al solito secondo quanto avviene in ogni puntata, alcuni premi. Ma come ha fatto la Condorelli a diventare da piccola impresa artigianale, una grande industria conosciuta in tutto il mondo? Lo ha spiegato proprio Giuseppe Condorelli in un’intervista al quotidiano Il Giornale. “Esattamente nell’87 iniziammo a fare pubblicità in televisione, dando vita ad un rapporto di collaborazione con il nostro testimonial storico, Leo Gullotta, e grazie a campagne di comunicazione e pubblicità siamo riusciti a diffondere la notorietà della marca e ad associare il nome dell’azienda a quello del prodotto”. A parole sembra persino semplice!
Il Boss in Incognito della puntata di oggi ci parla di Sicilia, ma anche di tradizioni radicate e di famiglia. Sono queste le basi che hanno ispirato il Cavalier Condorelli nella creazione del suo impero. Al fianco di Maria Gloria, Giuseppe Condorelli ha preso quindi le redini del colosso italiano, riuscendo ad unire territorio e benessere al valore sociale che vuole per la sua attività. Per questo, sottolinea Catania Today, preme molto per avere un ottimo rapporto con i collaboratori. In questa sua nuova avventura, Giuseppe Condorelli avrà modo di conoscere delle figure focali della sua azienda: Giovanna, addetta alla preparazione dei dolcetti alle mandorle; Massimo, che si occupa dell’impasto del torrone e della tostatura delle mandorle; Vanda, addetta al confezionamento; Vanessa che si occupa del taglio del torrone; ed infine Valentina, che fa parte di una delle ultime maglie della catena Condorelli, l’impacchettamento del prodotto dolciario.
A volte quando si ricevono in eredità dai genitori le aziende di famiglia, che tocca mandare avanti con dedizione, non è un colpo di fortuna per i figli, che a volte vogliono intraprendere una carriera diversa rispetto ai padri. Sarà lo stesso per Giuseppe Condorelli, amministratore delegato dell’omonima azienda? In realtà, vista la dedizione che l’uomo ha messo nella società di famiglia, cercando di imprimere anche un suo tocco personale, sembra proprio di no, anzi: pare che Giuseppe Condorelli non sia nato se non per fare quello. Tanto che è stato lui a riuscire, tramite le conoscenze acquisite con i suoi studi, a portare l’azienda da società artigianale e familiare e industria mainstream, moltiplicando i negozi, i rivenditori e i luoghi di fabbricazione. Niente male per uno che è entrato nell’azienda di famiglia quando aveva solo 19 anni e che stava ancora finendo di terminare gli studi.
Questa sera va in onda nella prima serata di Rai 2 una nuova puntata della trasmissione Boss in Incognito, condotta da Nicola Savino. Protagonista di questo appuntamento è Giuseppe Condorelli, amministratore delegato della nota ed omonima azienda dolciaria siciliana i cui prodotti spesso sono presenti sulle tavole degli italiani soprattutto durante i periodi festivi. L’industria Dolciaria Belpasso che spesso viene conosciuta con il termine Condorelli, è attiva in Italia ormai dai primi anni Trenta proponendo sul mercato alcuni tipici prodotti siciliani come i torroncini, il latte di mandorla ed altre squisitezze. Lo stesso Condorelli in un’intervista rilasciata al quotidiano Il Giornale, ha parlato di come sia stata fondata dal padre questa azienda nell’anno 1933: “Mio padre fondò una piccola pasticceria di paese grazie all’aiuto della nonna e delle mie zie, ci lavoravano giusto quattro persone e si facevano dolci siciliani”.
Giuseppe Condorelli è l’amministratore delegato dell’azienda dolciaria siciliana Industria Dolciaria Belpasso meglio nota con il nome di Condorelli. Un’azienda creata dal padre nel 1933 ma che ha dovuto fare i conti con le difficoltà imposte dalla seconda guerra mondiale. L’intuizione dei creare gli ormai celeberrimi torroncini monodose simbolo del successo della Condorelli venne al padre di Giuseppe una sera quando era ospite a cena a casa di amici, notando come le porzioni di torrone tagliate dalla classica stecca non erano uniformi. Così si ripropose l’obiettivo di creare morbidi torroncini monodose. Giuseppe ha studiato per gestire l’azienda di famiglia. Durante il periodo formativo spesso accompagnava il padre durante le varie fiere di settore. Praticamente si occupa dell’azienda da quando aveva 19 anni focalizzando l’attenzione verso l’area di marketing e vendite ma anche sulla produzione. In una recente intervista a Il Giornale, Giuseppe Condorelli ha sottolineato come la prossima sfida della sua azienda è quella di conquistare il mercato estero, cosa che è stata definita dal diretto interessato non semplicissima in quanto prodotto di nicchia.