Da tre puntate, Lo Strego è caposquadra del suo gruppo ad Amici 2016, e ha dimostrato un carattere parecchio individuale: stratega e un pizzico calcolatore, ha deciso chi schierare i suoi compagni più forti e con le esibizioni migliori, senza ascoltare nessuno e andando avanti e diritto per la sua strada. Per questa ragione, ha ricevuto dai suoi stessi compagni parecchie critiche. Fabrizio Moro è forse il docente che più apprezza le doti interpretative e di autore dello Strego, e lo sprona in tutti i modi e in tutte le possibilità: di sicuro, il cantante ha dalla sua parte l’abilità di forte paroliere e il saper usare il linguaggio compositivo come mezzo di comunicazione molto preciso, che arriva diritto al punto. La sua situazione non è al top soprattutto per via di quello che succederà nel pomeridiano di oggi. La squadra de Lo Strego perderà la sfida a squadre e questo lo porterà a dover affrontare una sfida esterna, perderà il suo banco?
Nicolas Burioni, in arte lo Strego, è uno dei personaggi che stanno caratterizzando l’dizione di Amici Di Maria De Filippi di quest’anno: ha immediatamente sorpreso e destato curiosità per i suoi inediti molto interessanti e sarcastici: Nato nel 1989 a San Marino, si è laureato in disegno industriale, lavora in un mobilificio, professione molto inquadrata coi piedi fissi nella realtà: è durante la notte, che Nicolas si trasforma nello Strego, il suo alter ego, l’artista che è celato dentro di sé e compone brani ricercati, mordaci, ironici, satirici, arguti come la sua personalità sfaccettata. Nicolas scrive i suoi pezzi, ma riesce anche a interpretare i brani in modo completamente nuovo e personale, facendoli propri come nel caso di Meravigliosa Creatura di Gianna Nannini. Oltre a essere autore e interprete, Lo Strego si esprime anche suonando il pianoforte, in chiave molto malinconica, come sottolineano i professori scherzando e ironizzando sul suo personaggio estroso, carismatico ma anche un po’ tenebroso. Lo Strego, forse, deve imparare ad aprirsi un po’ di più verso gli altri, a essere maggiormente collaborativo e fare di più lavoro di gruppo: lo spirito di squadra, soprattutto in certi contesti, è indispensabile e aiuta anche ad arrivare più agli altri e a farsi conoscere.