Sentire dire da Raoul Casadei, il re del liscio romagnolo e autentica icona della musica tradizionale e di paese, che la stessa musica della Romagna va riattualizzata e valorizzata per trascinarla verso il futuro, fa davvero effetto. Nella sua ultima intervista pubblica, prima della grande serata dedicata stasera da Porta a Porta di Bruno Vespa alla clamorosa carriera del musicista arrivato al 50anno di carriera, amava ripetere che “io guardo al futuro, la musica romagnola va attualizzata visto che è un’opportunità per la nostra terra e il turismo”. Secondo Casadei questo particolare tipo di musica, il liscio, va reso appetibile anche per i giovani: «va bene la tradizione e l’identità, ma va attualizzato come hanno fatto in Puglia con la pizzica», si confessa a Il Resto del Carlino lo scorso 16 agosto. Dunque esiste un futuro per Raoul Casadei dopo aver fatto a suo modo la storia della musica? «Certo che c’è. Non ho mai inteso il liscio come uno stile immobile. Va rinnovato continuamente, come ho fatto ai tempi della ‘musica solare’ attirandomi le critiche dei tradizionalisti». Romagna mia, Romagna in fiore… nel futuro!
E’ da sempre il sinonimo di liscio, Romagna ed Orchestra. Raoul Casadei è un nome, una garanzia, ma anche una tradizione per la musica popolare italiana. Trascinato dall’estro dello zio Secondo, Raoul approda nel mondo della musica fin da piccolo, diventando negli anni un grande compositore e musicista dei nostri tempi. Questa sera, lunedì 12 settembre 2016, Porta a Porta regalerà a Raoul Casadei ed alla sua Orchestra uno spazio speciale nella seconda parte del programma, in modo da festeggiare i 50 fortunati anni di carriera del musicista. Raoul coltiva il fascino per la musica ed in particolare per l’Orchestra Casadei fin dagli anni ’50, quando si unisce a diversi spettacoli messi in atto dallo zio. La sua bravura e capacità convincono subito Secondo Casadei a mutare il nome del gruppo in Orchestra Secondo e Raoul Casadei. In meno di dieci anni la svolta: i Casadei entrano a piene mani nella diffusione della musica ballabile romagnola, eseguendo oltre un concerto al giorno. Alla morte dello zio Secondo, avvenuta nel ’71, è quindi implicito per Raoul assumere le redini dell’Orchestra. Diventa così promotore del liscio, unendosi all’ondata di successo che il genere stava vivendo negli anni ’70. E’ qui che nascono alcuni dei suoi più grandi successi, come Romagna e Sangiovese, Tavola Grande e La mazurka di periferia. Il boom è ormai alle stelle, tanto che Raoul Casadei non solo debutta al Festivalbar ’73, ma anche a Sanremo ’74, vine chiamato come testimonial degli spot della Barilla ed anche come volto di numerosi fotoromanzi. Smette di apparire su palchi e televisioni nell’80, quando Raul ha appena 43 anni, ma senza smettere di dirigere la sua Orchestra. Appena 4 anni più tardi infatti taglia il nastro della Nave del sole, una discoteca galleggiante della riviera Romagnola con cui ha attirato diversi turisti e residenti fino al’96. Il passaggio di testimone definitivo al figlio Mirko Casadei, il più piccolo, avviene nel recente 2001, col quale l’Orchestra subisce una grande rivoluzione. Per Mirko infatti diventa essenziale rimodernare il repertorio della nuova formazione, avvicinandola alle esigenze della nuova generazione. Senza però per questo snaturare quelli che sono stati i suoi più grandi successi: rivisita infatti tutte le hit.