Nell’anteprima della puntata di Amore Criminale andata in onda ieri, lunedì 2 maggio 2016, abbiamo ascoltato ieri sera la testimonianza di Marco, un uomo che ha usato violenza nei confronti della moglie. Come spesso accade in questi casi, l’uomo si giustifica dicendo che spesso quando non si riesce più a parlarsi, le parole degenerano in violenza fisica e afferma che quando è arrivato alle mani con sua moglie è stato perché lei non rispondeva alle sue domande. Anna Costanza Baldry, psicologa e criminologa, in seguito ha commentato la testimonianza di Marco. La storia della puntata è invece stata quella di Alessandro e di Roberta, che aveva capito che la sua vita a 50 anni non era finita. Era un sera di settembre del 2014, quando un uomo chiamò i carabinieri e disse di aver ucciso la moglie e l’amante. Quell’uomo era il marito di lei e decise subito di confessare. La storia inizia e finisce in uno stabile dell’Inps e i tre protagonisti condividono qui lo stesso luogo di lavoro, anche se con incarichi diversi. Si crea un triangolo d’amore, la cui prima vittima è Roberta, che ha perso ormai ogni speranza di salvare il suo matrimonio e non crede più che il marito possa cambiare atteggiamento. Ormai i due stavano insieme soltanto per il benessere dei figli. Mauro, il marito, non si rassegnava però alla fine del matrimonio, e le tentava tutte per riconquistarle, anche se lei non credeva più alle sue promesse di cambiamento. Alessandro era un operaio all’Inps ed è stato lui la seconda vittima di questo triangolo amoroso. Suo padre ha raccontato che ormai aveva amicizia con molti impiegati dell’Inps, perché spesso era lì dentro a lavorare, anche solo per cambiare una lampadina. Ma chi era davvero Alessandro prima di incontrare l’uomo che lo avrebbe ucciso? Nato a Roma il 18 giugno del 1976, era magrissimo, racconta la sorella, molto dolce anche da bambino e molto socievole. Alessandro crebbe in una famiglia aperta verso il mondo esterno e lui stesso era sempre a disposizione di tutti, come raccontano gli amici. Appassionato di sport, curava sempre la sua parte fisica, facendo pesistica e body building. A 33 anni si era sposato e aveva avuto il suo primo figlio, al quale era molto affezionato. Era un padre molto affettuoso e viveva per il suo bambino. A un certo punto, con il suo salario di operaio si era ritrovato a dover affrontare tutte le spese familiari e le pressioni economiche iniziarono a mettere in crisi il rapporto coniugale. Proprio in questo frangente è arrivata per lui Roberta, una donna amante della compagnia ma spenta in quel momento per la sua situazione familiare. Pian piano, sul posto di lavoro, Mauro e Alessandro erano diventati due amici intimi. Eppure a casa Mauro viveva tutte le frustrazioni della separazione da sua moglie Roberta e ogni occasione era buona per litigare. Un amico racconta che era molto trasandato e che per lui la casa era solo un luogo dove andare a dormire. Questa storia si divide tra l’amicizia e la passione, due emozioni che non possono andare d’accordo. La situazione di Alessandro non è delle più facili, anche perché Mauro si rende conto presto di quello che sta accadendo. Le cose degenerano, al punto tale che Mauro inizia ad intercettare le telefonate tra i due amanti, nonostante sua moglie gli abbia detto chiaramente di volersi separare. Ormai Mauro è pronto a tutto, non ha più nulla da perdere e inizia a minacciare Alessandro e la sua famiglia, sua moglie e suo figlio. Mauro vuole che l’operaio lasci in pace Roberta e smetta di vederla, ma i due ormai sono legati da un rapporto profondo. Così una sera decide di aspettare i due amanti, sicuro che si incontreranno nei sotterranei dell’edificio dell’Inps. Dopo l’ennesimo litigio, egli li uccide prendendoli a coltellate in ascensore, per poi chiamare le forze dell’ordine e confessare tutto. Quando arrivano i carabinieri sono accolti da una guardia giurata e insieme iniziano a ispezionare i locali dell’Inps, ma solo quando chiamano l’ascensore di apre di fronte ai loro occhi una scena terribile.
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