Tra gli ospiti della puntata di oggi di Che Tempo che fa c’è stato anche il regista siciliano Roberto Andò. Questi ha parlato nel salotto di Rai Tre al microfono di Fabio Fazio raccontando anche il suo ultimo lavoro ”Le Confessioni”. Sulla pagina Twitter di 01Distribution possiamo trovare una foto della locandina proprio dell’opera con scritto in rosso su fondo bianco ”Vorrei che lei mi confessasse”. A commento invece c’è scritto: “Le Confessioni e i segreti del potere nel nuovo film di Roberto Andò con Toni Servillo. Al cinema dal ventuno aprile”, clicca qui per la foto e per i commenti.
Questa sera tra gli ospiti di Che tempo che fa ci sarà anche lo scrittore, regista e sceneggiatore siciliano Roberto Andò. Nato a Palermo l’11 gennaio del 1959, fin da giovanissimo si accosta al mondo della letteratura, anche grazie alla sua profonda amicizia con il noto scrittore Leonardo Sciascia. Inoltre, ha una forte propensione al cinema e inizia la sua carriera sotto le direttive di registi del calibro di Francesco Rosi, Federico Fellini e Francis Ford Coppola. Esordisce nella direzione a teatro con la favola filosofica La foresta-radice-labirinto, tratta da un manoscritto di Italo Calvino. È regista con Daniele Abbado in El traslado de la Virgen del Rocio e si propone come documentarista in Memory-Loss e Per Webern – Vivere è difendere una forma. Nel frattempo, è uno dei personaggi di spicco del Festival di Palermo dedicato al Novecento e presenta alla Mostra del Cinema di Venezia il film Diario senza date, una sorta di documentario mischiato a fiction. Giuseppe Tornatore nota il lavoro e gli propone la regia di un film da lui prodotto.
Nel 1999 Andò dirige Il manoscritto del principe, dedicato allo scrittore de Il Gattopardo Giuseppe Tomasi di Lampedusa e agli ultimi quattro anni della sua esistenza. Ottiene subito il Nastro d’Argento per la migliore produzione e diversi altri riconoscimenti, oltre a sfiorare il David di Donatello. Roberto Andò continua a lavorare tra cinema, opera e teatro, collaborando molto spesso con Moni Ovadia e Harold Pinter. A quest’ultimo scrittore, vincitore di un Premio Nobel, dedica la pellicola Ritratto di Harold Pinter.
Il 2002 è l’anno del documentario Il cineasta e il labirinto, totalmente incentrato sulla figura di Francesco Rosi. Quindi dirige il film Sotto falso nome, tratto da un romanzo da lui realizzato, e lo presenta al Festival di Cannes in Francia. È ancora regista in Viaggio segreto con Alessio Boni, Claudia Gerini e Valeria Solarino, prima di scrivere il saggio Diario senza date e il successivo Il trono vuoto, grazie al quale conquista il Premio Campiello. Marco Olivieri gli dedica nel 2013 la monografia La memoria degli altri. Il cinema di Roberto Andò.