Nella sua intervista a Di Più Tv, Raffaella Carrà ha parlato liberamente di The Voice of Italy (la quarta edizione inizia mercoledì 24 febbraio su Rai 2) avanzando anche qualche critica. Non è stata risparmiata nemmeno Suor Cristina, vincitrice della seconda edizione del talent: “Avere una bella voce è importante, ma senza le canzoni giuste non si va da nessuna parte. Pensate a suor Cristina… Ha una bella voce, ma come ce ne sono tante, e infatti all’epoca del suo provino mi colpì in quanto suora. L’abito faceva tutto. Ha funzionato solo a The Voice of Italy e ha fatto bene a rimanere una suora”, ha detto Raffa Nazionale. Poi ha aggiunto: “Per dirla alla francese, non ha il ‘physique du ròle’, o, per dirla all’italiana, i numeri giusti per fare la cantante: se le togliete l’abito da suora, resta solo una bella voce senza niente di più”.
Il 24 febbraio inizia su Rai 2 la nuova edizione di The Voice of Italy. Tra i coach ritroviamo Raffaella Carrà che dopo un anno di pausa ritorna sulla poltrona rossa. In una recente intervista al settimanale DiPiù Tv, Raffa ha criticato un po’ il programma che in tre edizioni non è ancora riuscito a lanciare un cantante di successo: “Voglio tirare fuori un numero uno da questo programma, e non mi interessa che esca dalla mia squadra o da quelle degli altri giudici. L’importante è che The Voice of Italy abbia un numero uno. La sfida è questa”. Se la formula del talent non funziona a pieno – secondo la Carrà 21 concorrenti per coach sono troppi – i concorrenti sono colpevoli di cantare troppo in inglese: “Questo non va bene perché cantare in inglese non ti fa vendere album in Italia, in Europa o in America Latina, a meno che non sia un cantante inglese”.
Da mercoledì 24 febbraio, in prima serata su Raidue, andrà in onda la quarta edizione di The Voice of Italy con Emis Killa, Max Pezzali, Dolcenera e Raffaella Carrà in giuria. Proprio la Carrà, tornata nel talent dopo un anno di pausa, in un’intervista rilasciata ai microfoni del settimanale Di Più, ha attaccato la formula del talent che, finora, non è ancora riuscito a lanciare artisti nel mondo della musica come, invece, hanno fatto X Factor e Amici. La formula, del programma, dunque, è sbagliata al punto che, sin dalla prima edizione, la Carrà chiese di cambiarla: “Sì, fin dal 2013, quando partecipai alla prima edizione. Ma non ho ancora avuto modo di incontrare il responsabile del programma per parlarne… Non posso obbligare nessuno a parlarmi. Comunque, perché i concorrenti abbiano poi una carriera, serve che entrino in gioco anche la Rai e la casa discografica che ha l’esclusiva sui cantanti del programma: la Universal. E qui nascono altri problemi. Il primo è che manca la programmazione del futuro del vincitore. Perché, per esempio, nessun cantante di The Voice of Italy è tra i Campioni a Sanremo?”.