– Borsellino – I 57 giorni è il film che va in onda su Rai 3 oggi, 23 maggio 2017, alle 16.15. Con Luca Zingaretti nei panni di Paolo Borsellino, la storia affronta i cinquantasette giorni che separano la morte di Falcone da quella di Borsellino. Sono giorni in cui il giudice intuisce il suo destino e fa i conti con la propria vita, con gli affetti, con le cose compiute e gli errori fatti. Corsellino nel film traccia il bilancio della sua esistenza, del suo impegno, sia come magistrato che come uomo. Giorni di tenerezza e d’amore con la moglie, con i figli, con i colleghi, gli amici, ma anche, ancora di lotta.
Borsellino – I 57 giorni è il film che andrà in onda su Rai 3 oggi, martedì 23 maggio 2017, a partire dalle 16.15. Una pellicola storica e drammatica che è stata diretta da Alberto Negrin nel 2012 in Italia con la durata di 97 minuti circa. Se c’è una novità in questo Paolo Borsellino prodotto dalla Rai Fiction, è proprio questa: il risalto che si dà al ritratto dei familiari che ruotano attorno a questo grande magistrato. Figli e moglie sacrificati sull’altare di una giustizia che purtroppo non è mai arrivata, spettatori muti della tragedia del loro padre, marito, che in un Paese malato e corrotto si trova a morire perché ha fatto il suo lavoro, senza farsi comprare. All’interno del film sono presenti alcuni errori di tipo storico: come la presenza di auto prodotte solo dopo quegli anni, come una Fiat Ducato del 2006.
Borsellino – I 57 giorni è il film in onda su Rai 3 oggi, martedì 23 maggio 2017 alle ore 16.15. Come ogni anno, durante il ventennale della Strage di Capaci, la Rai mette in campo i film sulla mafia, la pellicola dal genere drammatica, oltre a vedere Luca Zingaretti nei panni di Paolo Borsellino, vede Lorenza Indovina nei panni di Agnese Piraino Leto, Enrico Ianniello nel magistrato Antonio Ingroia e Davide Giordano nel giovane Manfredi Borsellino. Le musiche del film sono state affidate al grande Maestro Ennio Morricone, che sottolinea con eleganza i vari momenti della vita del magistrato.
Nonostante inizialmente il ruolo di Paolo Borsellino non dovesse essere affidato a Luca Zingaretti, per paura dell’identificazione con il suo celebre personaggio Il Commissario Montalbano, la bravura dell’attore scalza ogni indugio. Luca Zingaretti appare un magistrale Borsellino, persino più bravo del suo predecessore, Tirabassi. Ma ecco nel dettaglio la trama del film.
Il film, ripropone la narrazione dei fatti che accaddero a Palermo subito dopo la morte di Falcone. Sepolto l’amico infatti, Paolo Borsellino occupò i suoi 57 giorni fino alla morte, nel tentativo di assicurare alla giustizia i mafiosi. Consapevole della sua morte imminente trascorse ogni giorno come fosse l’ultimo, cercando di fare del suo meglio per scoprire non solo i responsabili della morte del suo amico Falcone, ma i mandanti della mafia e gli intrecci fra essa e il potere politico.
Fra confessioni di pentiti, momenti di tenerezza familiare, i 57 giorni mostrano il volto umano del grande magistrato facendone un’apologia fin troppo scontata. Benché ogni film sull’argomento Mafia sia utile, il rischio di cadere nell’agiografia è sempre dietro la porta, e di fatto è ciò che è accaduto sia a Falcone e Borsellino, entrambi vittime della macchina del fango in vita, e poi osannati come eroi da morti. Il 19 luglio Borsellino morirà nell’attentato di Via D’Amelio, sotto casa della madre, insieme agli uomini della sua scorta, il film ne mostra la conclusione senza ricalcare sulla spettacolarità e drammaticità della vicenda, ma cercando di mettere in scena il riverbero nella vita dei suoi familiari.