Nella prima serata di oggi, mercoledì 4 maggio 2016, Fox Crime trasmetterà in prima Tv assoluta un nuovo episodio di American Crime Story, la serie crime con Cuba Gooding Jr. e John Travolta. La puntata che andrà in onda è la quinta, dal titolo “La carta del razzismo“. Prima di scoprire le anticipazioni, ecco dove siamo arrivati la settimana scorsa: la detenzione inizia a diventare insopportabile per O.J. (Cuba Gooding Jr.) che immagina di essere altrove, in una delle solite feste a cui andava con Robert (David Schwimmer). Intanto, Shapiro (John Travolta) riunisce tutto lo staff di difesa, fra cui anche Cochran (Courtney B. Vance), e stabilisce che durante l’udienza preliminare dovranno contestare qualsiasi richiesta dell’accusa. Il giorno dopo, Marcia (Sarah Paulson) richiede il test del DNA ed un prelievo di capelli, subito contestata da Cochran che alla fine chiede un’udienza a parte per stabilire quanti capelli dovranno essere prelevati dalla testa dell’imputato. Cochran si accorge però che proprio O.J. ed il suo aspetto rappresentano un problema perché ha un’aria colpevole. Decide quindi di raggiungerlo in carcere e gli confida di essersi riuscito a risollevare da un periodo negativo proprio grazie ad una delle sue partite. In quello stesso momento, il giudice Lance Ito (Kenneth Choi) viene scelto per il caso Simpson e chiede alla moglie, il Capitano York (Carolyn Crotty), di firmare il modulo per il conflitto coniugale. La donna appone la sua sigla nonostante Fuhrman (Steven Pasquale) sia nell’elenco dei poliziotti coinvolti nel caso. Più tardi, Shapiro rivela a Bailey (Nathan Lane) di voler raggiungere il patteggiamento e che la presenza di Cochran serve solo ad innervosire Marcia. Gli fa anche presente che la sua presenza non comprende un onorario e che dovrà accontentarsi della fama ottenuta con il processo. Bailey decide quindi di silurarlo ed agire alle sue spalle perché venga messo in secondo piano. Intanto, Faye (Connie Britton) parla con un editore con l’intenzione di pubblicare un romanzo-verità su Nicole Simpson (Kelly Dowdle). Darden (Sterling K. Brown) invece prosegue con l’analisi del caso e scopre che O.J. era pronto a partire il giorno dopo l’inseguimento. Marcia è nell’altra stanza ad interrogare i genitori del compagno di Nicole, per cercare di carpire delle informazioni da usare. La Procura decide di testare l’impressione che avrebbe di Marcia una possibile giuria e scopre che otterrebbe solo un 3, contro i punteggi molto più alti di O.J. e Cochran. La notizia arriva anche a Shapiro e Cochran che decidono di procedere con la formazione di una giuria che comprenda proprio quella schiera di persone che detestano Marcia. Più tardi, la causa civile di Darden viene messa da parte, ma quando il Procuratore capo richiede la presenza di un elemento di colore nell’accusa, Marcia decide di fare il suo nome. Il libro di Faye viene pubblicato e Ito decide di dare uno stop alla formazione della giuria, dando allo stesso tempo la possibilità alla difesa di analizzare lo scritto. Nel frattempo, Bailey inizia a giocare sporco con Shapiro, sfruttando delle frasi ambigue per screditarlo pubblicamente e premendo perché Cochran prenda il suo posto come primo avvocato. Quando il polverone si fa grosso, Shapiro propone a O.J. di ammettere l’omicidio colposo per evitare di perdere la causa e Cochran fa la sua ennesima mossa per superarlo. Approfitta poi dell’assenza di Shapiro per le vacanze di Natale e convince O.J, anche grazie all’aiuto di Kardashian, a nominare lui come primo avvocato.
Il processo ha inizio e Darden gioca subito la sua carta cercando di influenzare la guria sull’assenza di implicazioni razziali nel caso. Il tentativo fallisce nel momento stesso in cui Cochran dimostra la sua tesi umiliando tutti i Procuratori. Clark richiede comunque che sia Darden ad istruie Fuhrman su come rispondere durante il processo in modo che risulti un testimone credibile. Darden crede che il detective sia in una posizione vacillante per via di alcuni precedenti razziali,, ma Clark decide di andare avanti lo stesso. Intanto, Cochran cerca di dipingere Simpson come un membro orgoglioso della comunità afro-americana.