Il protagonista della seconda puntata di Un Boss in incognito, il programma di Rai 1, ci ha regalato non poche emozioni. Inizialmente Federico Lombardo sembrava molto dominante, soprattutto quando, già al primo giorno di lavoro, ha iniziato a vedere qualche particolare che non andava proprio bene. Questa è l’onda che ha seguito Federico quasi fino alla fine per poi cambiare totalmente una volta ripresi i suoi panni. Vediamo quindi un Boss commosso, con le lacrime agli occhi ed un grande cuore per tutti i suoi dipendenti, anche per chi, come Michele, lo ha contestato anche quando ha scoperto la sua vera identità. Federico è quindi un Boss a tutti gli effetti, capace di donare e calibrarsi con le persone in maniera efficiente.
Questa sera su Rai 2 ci aspetta una nuova puntata di Boss in incognito. Il protagonista sarà Federico Lombardo, conte di Monte Jato, attualmente responsabile marketing delle Cantine Firriato. Prima di approdare in terra sicula e intraprendere questo importante ruolo, lavora a Roma come responsabile della sicurezza per un’infrastruttura importante del Paese. Trentaquatrenne con una laurea in Economia informatica, si innamora di Irene Di Gaetano, e si trasferisce in Sicilia per intraprendere una nuova avventura, quella di qualificare al meglio i vigneti Firriato, una vera e propria risorsa importantissima per il nostro Paese, proprietà della famiglia di Irene. La Sicilia, si sa, è una terra di sfaccettati paesaggi e intensi profumi, e il vino è tra i prodotti più pregiati di questa regione: un detto siciliano narra che “il terreno va a palmo”, cambia da posto a posto, ed è proprio questo il concetto che il manager si impegna a portare avanti, ossia valorizzare la risorsa in tutti i suoi aspetti e nelle sue particolarità, singolarmente, metro quadro per metro quadro. Le vigne Firriato si sviluppano a Favignana, dove il vigneto poggia le sue radici su terra emersa, in seguito sull’Etna e quindi su un terreno vulcanico nuovo, e sul terreno argilloso trapanese: grande valorizzazione e grande identità, come spiega Federico Lombardo, che porta a trattare il vino in tutte le sue sfumature e in tutti i suoi sentori.
Il cambiamento è il marchio di fabbrica, il tratto distintivo di questo “hacker buono”, come in molti l’hanno definito, che si è portato con sé un grande spirito di rinnovamento e innovazione, specifico della sua formazione e dell’approccio con le cose. Il suo compito quotidiano è donare una veste nuova alla cantina Firriato, valorizzando e facendo emergere tutti i lati positivi che offre, la propria storia, il patrimonio ambientale e naturale, il rapporto con la cucina e quindi l’enogastronomia italiana invidiata in tutto il mondo. L’impegno di un professionista della comunicazione come Federico Lombardo si concretizza nell’inserire l’azienda per cui lavora in un’ottica globale, rimanendo sempre al passo coi tempi e al top della vetrina dei social networks, dove ogni giorno si incontrano produttori e consumatori.
Al Merano Wine Festival del 2013, Federico Lombardo partecipa come portavoce e rappresentante della ditta Firriato, e alla domanda posta dalla giornalista su come abbattere questa crisi dei giorni d’oggi, il manager risponde che la scelta della sua azienda è stata quella di puntare tutto sulla qualità e non cambiare strategia di mercato, continuando per una strada fatta di lavoro di ricerca e sincerità. Un bicchiere di buon vino di questa cantina mantiene la qualità rinomata Made in Italy, e lo studio verso nuove produzioni biologiche a basso impatto ambientale. Convinto al 100% del suo lavoro e delle sue motivazioni, Federico Lombardo sottolinea costantemente con ardore il proprio amore per le terre sicule, dense di storia, di bellezze artistiche e di una cucina preziosa, con un occhio di riguardo alla sua gente, che definisce piena di calore e voglia di fare. Durante la rassegna Vinitaly, che si è svolta a Verona nel Marzo 2015, Federico Lombardo racconta della passione enologica che dagli anni ‘80 ha portato Salvatore Di Gaetano a intraprendere questa avventura nell’azienda Firriato, e tutti i sacrifici compiuti per togliere la Sicilia da quella zona d’ombra che da anni l’ha penalizzata: è questo ora l’obiettivo, uscire al sole, quello tipico di una terra calda e di cuore.