Mentre oggi esce al cinema il film sulla vita di Rocco Siffredi – “Rocco” – le ultime novità sulla vita reale del famoso attore hard sono sconvolgenti e ai limiti del grottesco: oggi a Pomeriggio 5, dopo il racconto divertente fatto da Luciana Littizzetto a Che tempo che fa ieri sera, si torna a parlare del buon Rocco e di quanto gli è capitato solo qualche giorno fa. Un piccolo incidente che però lo ha mandato in ospedale, dopo essere rimasto vittima di una “ragazza vampira” ad Avezzano, mentre sponsorizzava il suo nuovo film. «L’attore abruzzese, 52 anni, è stato sorpreso alle spalle dalla giovane abruzzese che ha tentato baciarlo sul collo. Siffredi ha cercato di allontanarla, spostandosi repentinamente, ma nell’impatto con la giovane ha riportato una ferita al collo, forse causata dai denti della ragazza», racconta l’Adnkronos dopo le prime testimonianze incredule sul posto. Ecografia, medicato e dimesso in un pomeriggio ma il caso del succhiotto “vampiro” è schizzato in maniera virale su tutti i social e oggi sbarca in tv nel programma di Barbara D’Urso. «Le fan focose ci sono sempre e sono anche molto dirette. Lì è successa una cosa strana. Questa ragazza mi si è buttata addosso con tutto il corpo, si è aggrappata al mio collo senza mai mollare la bocca. In due secondi avevo il collo gonfio e insensibile. Avevo davvero paura che mi avesse lesionato una vena», sono le dirette parole di Rocco Siffredi dopo l’intervista all’Adnkronos in cui racconta la sua “bizzarra” avventura.
Quest’anno Halloween si fa piccante: esce al cinema Rocco, il film sulla vita di Siffredi. E’ il titolo più atteso di questo inizio d’autunno: un lungometraggio girato con la tecnica del documentario che celebra la carriera dello stallone di Ortona, il pornoattore più pagato e longevo della storia. In poco meno di due ore vengono raccontati i suoi primi 52 anni: il sesso c’è ma non è il tema del film che, invece, si concentra sulla vicenda umana di Siffredi, pronto a lasciare per sempre l’industria del porno. E’ un documentario di 107 minuti che ci regala in un sol tempo il Rocco Siffredi uomo, pornoattore, marito e papà. Per la regia di Thierry Demaizière – autore delle interviste – e Alban Teurlai – che firma anche fotografia e montaggio – sarà distribuito da Dim con musiche degli Avia. Il protagonista di questo docu-film è proprio lui, il Rocco nazionale: sul grande schermo scorrono le performance sessuali del passato, le nuove interviste della maturità e una serie di testimonianze dirette di chi con Siffredi ha condiviso vita e lavoro. E’ la storia di un uomo diventato un mito, dicono i registi, un uomo di cui si conosce il corpo ma non l’anima. La produzione ha annunciato soltanto tre giorni di passaggio al cinema, dal 31 ottobre al 3 novembre, con la possibilità di prenotare in anticipo i biglietti sul sito roccoilfilm.org.
E’ lo stesso Rocco Siffredi a precisare che questa non è una pellicola sulla sua carriera nel mondo delle luci rossi ma un testamento per fare chiarezza sull’uomo che per decenni è stato divorato dal pornoattore. Dall’infanzia agli anni in Marina Militare, dalle prime esperienze come cameriere a Parigi al ruolo di manager della casa di produzione Rocco Siffredi Production passando per il matrimonio con Rosa Caracciolo e i due figli. Uno spaccato inedito del re dell’hard che mette a nudo i suoi demoni interiori piuttosto che i centimetri di pelle. I registi ne tratteggiano soprattutto le crisi mistiche, con Siffredi impegnato a disintossicarsi dalla dipendenza da sesso, ossessionato dalla sua immagine pubblica che non rispecchia quella intima e deciso a condurre una vita normale. Finalmente.
Forse non tutti sanno che la mamma di Rocco Siffredi avrebbe voluto per il figlio una vita da prete mentre il padre ha subito approvato la scelta del giovane Rocco, appena 23enne, di entrare nel mondo dell’hard. Il suo vero nome è Rocco Antonio Tano: il soprannome deriva da Borsalino, un titolo poliziesco degli anni Settanta in cui Alain Delon interpretava il ruolo del gangster Roch Siffredi. Rocco è stato presentato alle Giornate degli Autori al 73esimo Festival della Mostra del Cinema di Venezia dividendo pubblico e addetti ai lavori: per ragioni comprensibili, sarà vietato ai minori di 18 anni. Il documentario contiene infatti una scena di sesso inedita e piuttosto esplicita, l’ultima carrellata hot della carriera di Siffredi: all’alba dei 52 anni Rocco ha dato l’addio al porno. O almeno, così vuol farci credere.