Gira che ti rigira si finisce sempre a parlare di lavoro. Che non c’è, o meglio non ce n’è per tutti. Entrare nel mondo del lavoro è il sogno di tutti i ventenni, uscirne troppo presto è l’incubo degli over 40. A ogni modo, se oggi si vuole salire su questa agognata e indispensabile giostra, il nostro consiglio è di non farlo passando dalla finestra, ma dalla porta principale. O meglio, dal portale d’ingresso.
Portale? E cosa sarebbe? Ubi maior, minor cessat, dicevano i saggi latini. Spazio, dunque, allo Zingarelli, un vocabolario che sa tante cose perché si è iscritto a tutte le liste di collocamento sparse qua e là, around the world. “Per portale s’intende, ovviamente, un portale web, o più familiarmente un comune sito internet, debitamente specializzato. Nel nostro caso, i portali del lavoro si presentano con un aspetto decisamente massiccio, spesso arricchito da pleonastici elementi decorativi, che fanno da ingresso a una sorta di gigantesco atrio online, base su cui poggia un altrettanto mastodontico edificio, una sorta di condominio virtuale, dove convivono, ciascuna nel proprio ben arredato appartamento, informazioni tra le più disparate del job market (mercato del lavoro, but in english). Se si vuole quagliare qualcosa di significativo, bisogna accedere al portale con un proprio account e con una segretissima password. Così segreta che spesso ce la si dimentica: tranquilli, si troverà il modo per accedere a qualcosa d’altro e recuperarla, la nostra amata password. Se proprio non aveste a portata di mano nient’altro, potete sempre accedere al portale con un grimaldello bulgaro, strumento da scasso virtuale così chiamato perché proveniente dall’Est Europa. Si trova a pochi euro su eBay“.
Di portali del lavoro ne fioccano quotidianamente a mazzi, anzi, meno lavoro c’è, più i portali aumentano. Come fare a orientarsi in questo universo mondo? Ahimè, non lo sappiamo. Tuttavia, cogliamo l’occasione per segnalarvene qualcuno che potrebbe fare al caso vostro.
www.rubi.net. È il portale di riferimento per gli idraulici nel mondo intero. Il termine “rubi” è riferito alla salatissima parcella oraria degli idraulici, che sono soliti farsi pagare per le loro prestazioni o in natura (con grande beneficio delle mogli dei clienti, di solito soddisfatissime del servizio) o con cifre salatissime, che neanche un superspecializzato chirurgo maxillo-facciale osa chiedere. La lingua ufficiale è il polacco (e forse per questo è molto cliccato “Non capisco un tubo”, in realtà una seguitissima finestra dedicata al fai-da-te) con traduzioni in dialetto bergamasco o bresciano (a tal motivo noi consigliamo di puntare decisamente sul polacco, meno ostico e assai più intuitivo). Gli habituè del portale linkano ad amici e nuovi adepti le pagine più interessanti; tra le altre, spiccano “Sei sifone o fifone?” (dedicato a una serie di esaustivi test per scoprire la propria familiarità con water intasati, sturalavandini, prodotti chimici, eccetera eccetera) e “Perché mio figlio si chiama Wawrzyniec?” (una specie di posta di cuori infranti, curata da un folto gruppo di mariti sbadati che hanno lasciato sola, anche una volta sola – come si accennava poc’anzi – la propria moglie con un idraulico polacco).
www.carmi.net. È il portale dei poeti (categoria tra le più disoccupate al mondo) che, tra necessità e disperazione, decidono di avviare una carriera di spazzamino in stile Bert, l’affumicato e intrigante amico di Mary Poppins. Il sito, che ha sede legale a Camino, Comune di 810 anime in provincia di Alessandria, talvolta è poco leggibile per via di un pervicace strato di fuliggine che viene ad annerire lo schermo del vostro pc; tuttavia un buon prodotto detergente per vetri è sufficiente a risolvere il problema. Sul portale è possibile accedere a interessanti proposte di lavoro… molto calde. Da segnalare alcune pagine che “tirano” più delle altre: una di cucina, chiamata “Cappa e spada”, dove un cuoco romano assai famoso, che qui si cela dietro lo pseudonimo di Tizzone ar Dente, rivela i segreti per una cappa sempre splendente e un pesce spada alla romana come non lo avete mai assaggiato; una di bricolage (“Fatevi una canna”, ovviamente fumaria, maliziosetti che non siete altro…); una di racconti di paura (“Mi vien la pellet d’oca, Cynderella!”), un’altra ancora di storie tratte dalla cronaca di povere mogli maltrattate da spazzacamini senza cuore (“Sono stufa”).
www.i.net. Scansafatiche di tutto il mondo unitevi! Se non siete capaci di fare alcunché, se il bricolage vi annoia mortalmente, se il fai-da-te rappresenta solo il tempo da passare sul divano in compagnia di voi stessi e di nessun altro, se la parola lavoro è solo un trisillabo da pronunciare velocissimamente tra le parole “meritate ferie” e “agognata pensione”, se siete dei veri inetti 2.0 (cioè degli i.net), allora, dateci retta, è davvero il caso di inserire i vostri dati in questo portale. Che vantaggio ne avrete? Beh, potrete con immenso piacere combattere la noia sfogliando (in maniera del tutto virtuale e quasi completamente passiva) rubriche del tipo “Come non diventare qualcuno”, “Corso maldestro per elettricisti dalla A di Ampere alla C di Corrente elettrica” (tranquilli, mancandovi le altre lettere dalla D in poi, non correrete certo il rischio di essere chiamati ad avvitare una lampadina, né tantomeno di trovare un impiego, neppure a corrente alternata), “Diploma per Giovane Umarell” (prevede cinque classi di studio: under 25, under 35, under 45, under 55 e under 65; gli umarell di professione, infatti, sono tutti over 70 e per diventarlo hanno dovuto studiare lustri e lustri; voi come siete messi?), “Corso in 5 lezioni da 5 minuti per smettere senza alcuna fatica di imparare l’inglese”, e ancora “L’arte di appendere le scarpe al chiodo”, “Finale di carriera, sì… ma quale?”. Infine, ciliegina sulla torta, la disiscrizione (in dialetto internautico, “unsubscribe”) è automatica, all’uscita dal sito. Che volete di più dalla vita inattiva?