Il prossimo epidosio di Homeland 5, l’ottavo di questa stagione, sarà incentrato su Allison. Vivremo infatti un vero e proprio flashback, arrivando a scoprire come ha fatto a diventare una spia russa. Nel frattempo Quinn, in viaggio con gli Jihadisti, è fatto prigioniero e scopre che il gruppo non è diretto in Siria: il viaggio in Kosovo serve piuttosto a procurare loro l’occorrente per organizzare un attentato a Berlino. Nel frattempo Carrie, cercando nel computer di Ahmed Nazari, troverà una foto che le farà capire il collegamento tra lui ed Allison: l’ex agente della Cia comprenderà finalmente che è Allison colei che ha cercato di ucciderla.
I fans di Homeland 5 che stasera guarderanno Oriole, il nuovo episodio che sarà trasmesso alle 21.00 su Fox non rimarranno delusi. Anche in questa puntata, come si evince dal video promo, l’azione e i colpi di scena la faranno da padrone: Allison cercherà di estorcere informazioni a Saul, ora preso in custodia dalla CIA. Nel frattempo Peter Quinn seguirà i terroristi nel loro viaggio, che pare avere come destinazione la Siria, per arrivare a uno dei pezzi grossi del Califfato: le cose però prenderanno una piega inaspettata. Allison inoltre scoprirà che Carrie non è morta e si trova invece ad Amsterdam sulle tracce dell’uomo che potrebbe smascherare la sua copertura alla CIA, dove nessuno sa che in realtà è un’infiltrata dei sovietici. Clicca qui per vedere il video promo di Homeland 5×07.
La quinta stagione di Homeland torna sul piccolo schermo di Fox anche stasera, venerdì 11 dicembre 2015, con il settimo episodio dal titolo “Oriole”. Prima di scoprire le anticipazioni, ecco dove siamo arrivati la settimana scorsa: la violazione dei dati della CIA si ripercuote ancora sul Paese e numerosi jihadisti vengono rilasciati perché le prove nei loro confronti non possono essere considerate valide. Intanto, Carrie (Claire Danes) chiede spiegazioni a Saul (Mandy Patinkin) ma il superiore la guarda con aria di sfiducia. L’ex agente accusa quindi i russi di volerla morta e gli chiede di avere la copia dei documenti hackerati, ma non riesce a convincerlo. Saul crede che abbia eretto un muro troppo spesso fra loro negli ultimi tempi e non accetta nemmeno che sia stato messo sotto stretta sorveglianza come dice l’ex collaboratrice. Subito dopo, Saul ritorna in albergo e comincia a notare che una macchina è appostata da diverse ore. Chiede quindi ad Allison (Miranda Otto) se lo sta facendo pedinare ma la donna nega e quindi le fa notare che la macchina lo ha seguito fino a quel momento. Allison è costretta a confessargli che Dar Adal (F. Murray Abraham) le ha ordinato di formare una squadra e Saul le chiede non solo di interrompere l’operazione ma anche di perlustrare la sede in cerca di cimici. Il superiore crede infatti che siano stati spiati mentre stendevano il piano per Youssef (Igal Naor) e spera che siano i russi. In caso contrario vuol dire che c’è una talpa all’interno dell’agenzia e si augura che non sia così. Carrie torna invece al rifugio e scopre che Quinn (Rupert Friend) è scomparso. Jonas (Alexander Fehling) l’avvisa che è sicuramente andato a morire da qualche parte e le fa notare che è in forte pericolo. Il compagno le impone di affidarsi alle autorità ma Carrie crede di non potersi fidare più di nessuno. Jonas le chiede di rientrare a casa con lui per risolvere le cose ma Carrie è ancora concentrata sui documenti e viene lasciata sola a se stessa. Dopo due giorni di ricerche, Dar Adal irrompe nella sede e chiede spiegazioni a Saul. Il superiore gli punta il dito contro per i fatti di Israele e decide di sottoporlo al poligrafo per sapere la verità sul suo incontro con Etai (Allan Corduner). Saul torna prima in albergo e comincia a sospettare che la microspia sia nella sua suite ma le sue ricerche risultano inutili. Nello stesso momento, Carrie si incontra con Düring (Sebastian Koch) e gli chiede di avere un aereo in tutta sicurezza per andarsene prima che tutte le persone vicino a lei comincino a morire a causa sua. Nel frattempo, Hussein (Mehdi Nebbou) porta Quinn in una base segreta della Jihad ma il capo sospetta che sia una spia e lo affronta per farlo parlare. Tempo dopo, Quinn ascolta una conversazione su un attacco e Hajik (Jarreth Merz) lo scopre. Hussein acconsente a farlo uscire come desidera e gli fornisce le medicine per potersi curare ancora per qualche giorno. Qualcuno dei jihadisti è dalla sua parte, ma Hajik lo aspetta all’uscita e cerca di accoltellarlo. I due iniziano una lotta corpo a corpo ma Quinn riesce ad avere la meglio e lo uccide. Saul scopre che Dar Adal gli ha tolto l’accesso al database e decide di usare uno stratagemma per allontanare il personale dal computer. Il supervisore scarica quindi i documenti hackerati nella pen drive e riesce ad uscire prima di essere scoperto. La squadra se ne accorge qualche minuto più tardi e Dar Adal impone ad Allison di chiamarlo per tracciare la sua posizione. Saul capisce l’inganno e getta il cellulare poco prima di entrare in un hotel. Chiede quindi aiuto a Düring e gli parla dei documenti da consegnare a Carrie. Gli agenti della CIA irrompono poco dopo e portano via Saul ma non trovano nulla. Nello stesso momento, Carrie inizia a cancellare ogni traccia del suo passato ma prima di partire passa a casa per guardare Jonas da lontano. Ore dopo, Düring si ritrova i dati nella tasca del cappotto e raggiunge Carrie prima che prenda l’aereo.
Nel settimo episodio di Homeland 5, in onda stasera su Fox dal titolo “Oriole”, Carrie esamina i documenti e ne individua uno in cui un informatore di nome “Touchstone” ha cercato di contattare “Oriole“, un suo vecchio nome in codice. Saul viene invece sottoposto a numerosi interrogatori e Allison convince il capo ad affidarlo alle sue cure in modo che possa farlo parlare. Saul fa l’errore di dirle tutto su Carrie ed Allison avvisa immediatamente Krupin. Jonas cerca Carrie alla Fondazione e scopre che Düring non ha intenzione di rinnovare il contratto di Carrie perché è troppo instabile.