Ormai è un po’ di tempo che Fabrizio Corona fa avanti e indietro dal carcere per i motivi più vari – ma che generalmente sono sempre lagati ai soldi – e ci si chiede se questo potrebbe influire nei suoi rapporti con il figlio. È Nina Moric, l’ex moglie di Fabrizio Corona, ad avere l’affidamento di Carlos e la donna non sembra molto soddisfatta dal comportamento del marito, tanto che la scorsa estate ha anche testimoniato contro di lui dicendo che alcuni immobili di sua proprietà erano intestati falsamente a dei prestanome. L’ex modella croata potrebbe decidere di non portare più Carlos da Fabrizio Corona per non fargli vedere suo padre in carcere? Non lo sappiamo, dato che Nina Moric è sempre stata molto discreta su questo, ma sicuramente l’ex signora Corona è stata investita da un po’ di nervosismo, soprattutto quando le Donatella hanno annunciato che non lasceranno l’appartamento di Fabrizio Corona. Che, secondo quanto detto da Nina Moric, non sarebbe loro ma di suo figlio Carlos.
– Fabrizio Corona è un’altra volta in carcere e stavolta sembra che non ci siano molte persone a spendersi perché lui esca. In passato molti giornalisti, intellettuali e personaggi del mondo dello spettacolo si erano prodigati per scrivere una lettera e fargli avere la grazia dal presidente della Repubblica, visto che versava in condizioni pessime ed era sottoposto a regime carcerario come quello dei mafiosi sotto il 41 bis. Tra i promotori della petizione c’era anche Marco Travaglio che, anni prima, è stato collega di Vittorio Corona, padre di Fabrizio, nella redazione di Indro Montanelli. Questa volta però tutto tace di fronte al nuovo arresto di Fabrizio Corona, e l’unica che sembra essergli rimasta accanto è la mamma Gabriella e la fidanzata Silvia Provvedi, mentre tutto gli altri, anche Don Mazzi, lo hanno praticamente abbandonato. E nessun’altra petizione si vede all’orizzonte che possa dare una mano all’ex fotografo dei vip ormai caduto in disgrazia.
Uno dei più attivi a chiedere la liberazione di Fabrizio Corona un tempo è stato Marco Travaglio che, dalle pagine del Fatto Quotidiano si rivolgeva così al Presidente della Repubblica nel 2014: “È normale che un quarantenne che non ha mai torto un capello a nessuno marcisca in prigione accanto ai boss mafiosi al 41bis, per giunta col divieto di curarsi e rieducarsi, fino al 50esimo compleanno? (…). Nessuno sostiene, per carità, che sia uno stinco di santo. Ma neppure un demonio che meriti tutti quegli anni di galera: ne ha già scontati quasi due fra custodia cautelare ed espiazione pena. Ed è bene che resti al fresco un altro po’ a meditare sui suoi errori, come ha iniziato a fare fondando un giornale per i detenuti, Liberamente, e rivedendo criticamente il suo passato nel libro Mea culpa scritto dietro le sbarre. (…). Una grazia almeno parziale, che rimuova il macigno dei 5 anni “ostativi”, sarebbe il minimo di “umanità” per ridare speranza a un ragazzo che ne ha combinate di tutti i colori, ma senza mai far male a nessuno. Se non a se stesso“.