Più tardi, in prime time sul piccolo schermo di Fox Life, verrà trasmesso l’11esimo episodio di Conviction, dal titolo “Orchidea nera”. Prima di scoprire le anticipazioni, diamo uno sguardo a dove siamo arrivati la cosa settimana: Hayes (Jordan Hayes) è ancora sconvolta per il riavvicinamento con Wallace (Eddie Cahill) e scopre in seguito che la relazione con Naomi (Ilfenesh Hadera) è stata interrotta. Il CIU prende invece in carico il caso di Sophie (Jordan Hayes), una studentessa di Liceo che è stata accusata di aver ucciso un compagno di scuola. La ragazza invece afferma di essere stata violentata dalla vittima, ma in base alle indagini precedenti della Polizia, emerge che Sophie potrebbe aver inventato tutto. Anche Frankie (Manny Montana) crede che la giovane detenuta possa mentire, ma trova in fretta una falla nel caso. Fa infatti rianalizzare il DNA rilevato sull’arma del delitto, l’unica prova che la incastra, e scopre che le corrispondenze sono parziali. Sam (Shawn Ashmore) propone di chiedere una revisione del processo, ma Hayes è intenzionata a farla rilasciare in tempi brevi. Raggiunge in seguito la madre della vittima, che non accetta di pensare al figlio defunto come un possibile stupratore. Nel frattempo, Frankie scopre che Tess (Emily Kinney) sta uscendo con Matty (Alex Mallari Jr.), un barista che ha fatto arrestare in precedenza ed a cui non ha detto ancora la verità. Durante un test sul campo, i due scoprono che Sophie non può essere collocata sulla scena del crimine, dato che non presenta alcuna ferita. Un particolare che invece corrisponde a chi è fuggito dall’abitazione della vittima, in seguito all’omicidio. Ore dopo, Maxine (Merrin Dungey) risale a John Bianchi (Shane Daly), l’unico che in quei giorni è stato ricoverato con ferite compatibili all’omicidio. Ha inoltre un modello simile di arma da fuoco a quella usata per compiere il delitto. In seguito, in modo del tutto causale, la squadra scopre che esiste un’altra vittima, Lucy (Lauren Collins), ed anche molte altre, che hanno subito una violenza da parte della vittima. Dopo aver incontrato un ostacolo da parte dei servizi sociali, la squadra convince tutte le ragazze a testimoniare sulla violenza subita, in modo da scagionare Sophie. Hayes conclude che la colpevole sia l’assistente sociale a cui le ragazze hanno confidato la tragedia vissuta, ma anche che l’istituto scolastico potrebbe aver coperto uno stupratore seriale. La donna ha infatti subito a sua volta violenza in passato ed il suo aggressore non è mai stato acciuffato, motivo per cui ha visto i casi delle ragazze come una possibilità di fare giustizia. Quella sera, Hayes si presenta a casa di Wallace e dichiara di essere pronta a portare la loro relazione ad un livello successivo, gettandosi poi fra le sue braccia, consapevole delle conseguenze che tutto questo avrà nelle reciproche vite.
Quando una donna viene ritrovata picchiata a morte, il CIU assume il caso e trova dei possibili collegamenti con un vecchio caso. La descrizione fisica della vittima, la modalità della sua morte e il rossetto che le è stato messo sulle labbra, Orchidea Nera, corrispondono al modus operadi di un preciso serial killer. Clark Sims è stato condannato dieci anni prima, ma la squadra non sa se possa essere realmente colpevole oppure sia solo una delle tante vittime del sistema. Sulla scena del crimine sono state rilevate le sue impronte, ma il CIU riesce a dare una spiegazione plausibile. In seguito, scoprono che l’uomo arrestato per il recente assassinio non avrebbe potuto farlo. Calcolando la pausa di dieci anni fra i due delitti, si ipotizza inoltre che in quel periodo il serial killer potesse trovarsi in prigione. Grazie ad una ricerca sui detenuti che corrispondono ai parametri del profilo, viene individuato un sospetto, Dondald Cutler.