Domenica 12 giugno 2015 Mediaset Extra dedica l’intera giornata al famoso programma “Non è la Rai”. Le ragazze che agli inizi degli anni ’90 di certo ricorderanno questo format che è riuscito a cambiare il modo di fare televisione e ha influenzato moltissimi registi ed autori. In programma c’è una vera e propria maratona: su Mediaset Extra, infatti, dalle 10.30 del mattino fino a notte fonda verranno mandati in onda spezzoni del programma e numerosi approfondimenti. Ambra Angiolini, Laura Freddi, Antonella Mosetti, Antonella Elia: sono queste solo alcune delle show girl che devono la loro fortuna proprio a “Non è la Rai”. L’ideatore del format è il geniale Gianni Boncompagni che nel corso della sua carriera in più di un’occasione ha saputo dare prova del suo grande e indiscusso talento.
Nato nel ’32 ad Arezzo, Gianni Boncompagni a soli 18 anni è andato a vivere in Svezia in cui ha svolto vari mestieri. Proprio in Svezia, Gianni si è avvicinato al mondo dello spettacolo. Il suo primo approccio è avvenuto con la radio. Durante il suo soggiorno nella penisola scandinava, infatti, Boncompagni ha condotto un programma radiofonico. Nel medesimo periodo, Gianni si è sposato con una donna di nobili origini ma, purtroppo, il loro matrimonio è naufragato dopo pochissimo tempo. Dalla relazione ha avuto tre figlie di cui, tra l’altro, ha ottenuto la patria potestà. Dopo la separazione, Boncompagni ha fatto ritorno in Italia in cui ha fatto crescere le sue figlie. Ma come è riuscito a farsi largo nel mondo della televisione? Come nelle migliori favole, Boncompagni si è fatto conoscere per puro caso. In cerca di lavoro, nel ’64 Gianni Boncompagni ha preso parte a un concorso per programmatore di musica leggera ed è riuscito a passare le selezioni. Da quel momento in poi, la sua carriera è stata tutta in discesa. Una cosa è certa: Boncompagni deve gran parte del suo successo a Renzo Arbore. Dopo averlo conosciuto, infatti, ha dato vita a numerosi programmi di successo. Sin dall’inizio la vena artistica di Boncompagni è apparsa chiara a tutti. In tutti i suoi programmi a dominare erano il nonsense e l’improvvisazione e questo stile del tutto rinnovato rispetto alla televisione tradizionale sembrava piacere molto al pubblico.