Il mondo che ci racconta la televisione è spesso fonte di paure e preoccupazioni, soprattutto quando la cronaca nera la fa da padrone su tutti i canali. Per chi, come Federica Sciarelli, si occupa di persone scomparse per lavoro, è sicuramente difficile non lasciarsi influenzare dalle storie che si raccontano ai telespettatori. In un’intervista al settimanale Intimità, la presentatrice che dà 13 anni è al timone di Chi l’ha visto?, ha raccontato come occuparsi di gialli e misteri l’abbia resa col tempo una madre un pochino più ansiosa nei confronti di suo figlio Giovanni Maria, 21 anni: “Arrivando dal TG3, da Curzi, dalla politica, con un caporedattore come Corradino Mineo, ero avvezza alle esperienze forti. E anche da ragazzina il mio pane erano le lotte, le manifestazioni, i collettivi. Non trascorrevo il pomeriggio a bere il tè con le amiche. Ero abituata a stare nella fossa dei leoni, però quando ho cominciato Chi l’ha visto? è stato un terremoto, ho scoperto un mondo sotterraneo allucinante e che allora non veniva raccontato a livello nazionale, solo noi lo raccontavamo. Il risultato è che, anche se mio figlio ha 21 anni, non sto tranquilla finché non lo vedo rientrare a casa o almeno sento i suoi rumori. So che le mie reazioni possono sembrare eccessive, ma quanti genitori ospito in trasmissione che aspettano, invano, che i propri figli rientrino a casa? Certo, le storie che raccontiamo sono eccezioni e non la regola, però è chiaro che a furia di dare notizie del genere non è che posso proprio avere dei sonni tranquilli”. Il lavoro che la Sciarelli fa ha influenzato anche il modo in cui ha scelto di educare suo figlio, soprattutto per quanto riguarda i rapporti con l’altro sesso: “Ho cercato più che altro di spiegargli che l’amore non è possesso e che c’è bisogno soprattutto di rispetto. Con tutti. Perché un uomo violento sicuramente ha ricevuto un’educazione sbagliata, che non ha mai contemplato la parola rispetto”.