Ballarò, riassunto puntata 3 novembre 2015 – Nella puntata di martedì 3 novembre 2015 del talk show di approfondimento politico, economico e sociale Ballarò, in onda su Rai 3 per la conduzione di Massimo Giannini sono presenti in studio quali ospiti della serata Luigi Di Maio del Movimento Cinque Stelle, Mons. Domenico Sigalini, Marco Damilano vicedirettore de L’espresso, Giorgia Meloni, Romano del Partito Democratico, Carla Cantone segretario generale Spi – Cgil, il Ministro degli Interni Angelino Alfano, Zaia della Lega Nord e Governatore della regione Veneto. Si incomincia parlando dello scandalo scoppiato in Vaticano con i due arresti e le intercettazioni illegali di Papa Francesco con relativi documenti usciti dalla città del Vaticano. Mons Sigalini sottolinea come il Papa sia rattristato per questa vicenda, ma allo stesso tempo rimarca come nessuno riuscirà a toglierli il sorriso. Il discorso si sposta anche sulla questione dell’attico di Bertone con Mons Sigalini che ricorda come Papa Francesco abbia più volte smentito questa illazione aggiungendo che lo stesso Papa non è solo. Si cambia argomento, ed in particolare di quanto avvenuto nel Comune di Roma con la caduta della Giunta Marino ed il relativo commissariamento. In studio c’è soltanto Luigi Di Maio mentre ci sono diversi collegamenti in diretta ed in particolare con Manfredonia dove ci sono 400 lavoratori rimasti senza occupazione ed ammortizzatori sociali e con Bagheria dove finalmente è caduto il muro di omertà con i commercianti che hanno denunciato estorsori che chiedevano il pizzo. In questa vicenda sono stati arrestati ben 22 criminali. Di Maio parla dell’Expo, rimarcando come con i 14 milioni di euro spesi si potevano fare opere ben più urgenti come mettere in sicurezza territori in chiaro dissesto idrogeologico, per poi attaccare Renzi augurandosi che possa imitare il M5S. Sulla Legge Elettorale Italicum ribadisce che da parte del Movimento non ci sarà alcun appoggio in quanto va cambiata, mentre sulla vicenda Marino ricorda come le dimissioni dovessero essere presentate un anno fa non appena era scoppiata la vicenda di Roma Capitale. Inoltre, aggiunge che dal Movimento sono tutti candidabili per la carica di primo cittadino di Roma a patto che non abbiano precedente penali di alcun tipo e meno di due mandati. Viene mostrato un sondaggio secondo il quale in caso di un eventuale ballottaggio Movimento Cinque Stelle – Pd il primo avrebbe la maggioranza con il 50,2%. Di Maio dribbla la domanda sulla sua possibile candidatura a Premier aggiungendo che il M5S è pronto a Governo e che senza dubbio l’eventuale squadra del Governo sarà frutto della coerenza e nel segno del rispetto dei cittadini e dei loro soldi. In studio ci sono gli altri ospiti con Giorgia Meloni che rimarca come il proprio partito abbia detto no alla possibile candidatura di Alfio Marchini a sindaco di Roma, in quanto troppo dentro nelle dinamiche di potere della città di Roma. Romano invece rimarca come il candidato a sindaco di Roma verrà scelto dai cittadini attraverso le primarie, aggiungendo che il problema di Marino è stato quello di aver pensato di dover far da solo senza il contributo della politica. Piccolo botta e risposta tra la Cantone e Giorgia Meloni sulle responsabilità del mondo politico nelle varie vicende. Romano parla della riforma pensioni ed in particolare si augura che l’Inps possa dare un contributo al Governo per trovare una soluzione alla vicenda dei sodalizi e delle pensioni d’oro, in maniera tale da non incappare in ricorse che apporterebbero ulteriori danni alle casse dello Stato. In collegamento c’è il Ministro Angelino Alfano, il quale rimarca l’importanza di quanto successo a Bagheria dove si è squarciato il velo di omertà aggiungendo la necessità di mettere a disposizione degli imprenditori dei fondi di garanzia. Alfano si dice favorevole alla candidatura di Alfio Marchini, e spende parole rispetto alla manovra che sta togliendo le tasse sulla casa e sulla possibilità di aumentare l’importo massimo pagabile in contante. Viene quindi mandato in onda un servizio nel quale si parla di Messina che per dieci giorni è rimasta senza acqua corrente. In studio c’è Zaia che sottolinea come ci siano zone del Paese alle prese con dei problemi dimenticati da anni, come Messina e quelle alluvionate del Veneto. Lo stesso Governatore passa di Sanità sottolineando come in Veneto non vengano applicati ticket e come nonostante questo la Sanità del Veneto sia la migliore d’Italia. Zaia si dice quindi favorevole ai tagli agli sprechi aggiungendo come però non debbano essere orizzontali. Romano dal proprio canto come questo federalismo voluto dalla Lega crei situazioni del genere rimarcando come non sia giusto che i veneti abbiano una buona sanità mentre i siciliani no. Piccola discussione sulla necessità di fornire risorse per creare infrastrutture nel Sud del Paese, con Zaia che ricorda come negli anni siano stati dati soldi puntualmente rubati. Si parla della possibilità che viene data ai negozi di poter restare aperti 24 ore al giorno mentre si chiude con i sondaggi sulle intenzioni di voto che vedono quale primo partito il Pd con il 31,2% davanti al Movimento Cinque Stelle accreditato del 27,0% mentre la Lega Nord può contare sul 14,3% e Forza Italia sul 12,2%.
Replica Ballarò, puntata 3 novembre 2015: come vederla in video streaming – È possibile vedere o rivedere la puntata di Ballarò andata in onda il 3 novembre 2015 grazie al servizio di video streaming disponibile su Rai.tv, cliccando qui.