Negli ultimi anni Lady Gaga – che canterà l’inno nazionale oggi in occasione del Super Bowl 50 – ha lasciato la musica per dedicarsi alla sua carriera di attrice, cominciata con alcuni ruoli di contorno in pellicole come “Machete Kills” e “Sin City 2”, e proseguita proprio in questi ultimi periodi con un ruolo di maggior spessore in “American Horror Story: Hotel”. Proprio il ruolo della Contessa in “American Horror Story: Hotel” le ha fatto conquistare il Golden Globe come Migliore attrice in una mini-serie. Inoltre è in nomination ai prossimi premi Oscar per la Miglior canzone originale con “Til it Happens to You”, nel film “The Hunting Ground”. Infine Lady Gaga è stata scelta per rendere omaggio a David Bowie durante la cerimonia di consegna dei prossimi Grammy Awards, il 15 febbraio allo Staples Center di Los Angeles.
Lady Gaga canterà l’inno nazionale statunitense al Super Bowl, cinquantesima edizione della finale del campionato della National Football League, che si svolgerà domenica 7 febbraio al Levi’s Stadium di Santa Clara, in California, e che vedrà i Denver Broncos affrontare i Carolina Panther. Lady Gaga si è già esibita in precedenza nell’esecuzione dell’inno Nazionale degli Stati Uniti d’America, in occasione del Gay Pride organizzato il 29 giugno 2013.
Fascino, carisma, talento, trasgressione. Difficile rendere giustizia in poche parole a un personaggio così multiforme e particolare come Lady Gaga, nome d’arte di Stefani Joanne Angelina Germanotta, newyorkese classe 1986. Il talento e la passione di Lady Gaga per la musica emergono fin da bambina, quando a soli quattro anni dimostra di avere un grande orecchio e un’ottima memoria musicale, riuscendo a riprodurre con pianoforte e pianole diverse canzoni che le capta di ascoltare in radio. Questo suo dono naturale non sfugge ai suoi genitori, che decidono così di farle prendere lezioni di pianoforte. La piccola Lady Gaga si mostra effettivamente molto ricettiva, e a soli 13 anni compone il suo primo pezzo, una ballata, genere ironicamente piuttosto lontano da quello grazie al quale in seguito diverrà famosa. Se il talento musicale di Lady Gaga era emerso già nell’infanzia, durante l’adolescenza e la post-adolescenza comincerà invece a venir fuori il lato più prettamente trasgressivo, quando Stefani, ormai già Lady Gaga, si esibisce in spettacoli di varietà che strizzano apertamente l’occhio al burlesque. Il suo nome, o meglio il suo nome d’arte, comincia quindi a circolare nella seconda metà degli anni 2000, periodo in cui si esibisce dapprima assieme a un gruppo hip hop e poi con la ballerina e dj Lady Starlight. La prima vera svolta per Lady Gaga arriva nel 2008, quando la casa discografica Interscope dimostra di credere in lei dopo aver ascoltato la sua “Just Dance”. Proprio “Just Dance” sarà il primo singolo a essere pubblicato, e sarà un grandissimo successo. Nello stesso anno viene pubblicato il suo primo album ufficiale, “The Fame”, che, trascinato da “Just Dance” ma anche da altri brani come “Poker Face” e “Nothing Else I Can Say”, diventa un vero e proprio boom portando il nome di Lady Gaga sulla bocca di tutti. La sua miscela di dance, elettronica e pop, unita al suo stile estetico stravagante, comincia a scomodare paragoni pesantissimi, in particolare con l’icona pop per eccellenza, Madonna.
Il suo successo di Lady Gaga è travolgente: in soli due anni ha già all’attivo centinaia di migliaia di copie vendute, e tour europei e mondiali. Il 2011 sancisce un bis di successi con il suo secondo album di inediti, “Born This Way”, trascinato anche dal singolo omonimo e da altri due brani di grande diffusione, “Judas” e “You And I”. Per l’ormai ex Stefani Joanne la fama è travolgente, ulteriormente aumentata dall’apprezzatissimo terzo album, “Artpop”. Uno dei brani di “Artpop”, “Aura”, verrà inoltre utilizzato per la pellicola “Machete Kills”, e all’album verrà anche associato un evento con pochi eguali al mondo, “ArtRave”, una festa con un perfetto connubio di musica, danza e arti figurative. Nel 2014 dà vita alla sua quarta fatica artistica, “Cheek to Cheek”, realizzato assieme al celebre “crooner” americano Tony Bennett. “Can’t Give You Anything but Love” e “It Don’t Mean a Thing” saranno due tra le canzoni più apprezzate di quest’ultimo album della popstar, che moltiplicherà anche le sue apparizioni in varietà come Good Morning America e il Howard Stern Show.