Emilio Fede avrebbe ricattato i vertici Mediaset con foto hot truccate per convincerli a non licenziarlo. A rivelarlo il pm Silvia Perrucci nella requisitoria di questa mattina, nella quale ha parlato di pressioni e minacce da parte dell’ex direttore del Tg4 su Crippa, Confalonieri e Silvio Berlusconi per ottenere una buonuscita di 820mila euro e un contratto triennale di collaborazione. Il giornalista ora rischia 4 anni e 9 mesi nel processo milanese nel quale è accusato di estorsione. Emilio Fede avrebbe incaricato il suo ex personal trainer Gaetano Ferri, già condannato a 3 anni e 10 mesi in abbreviato) e altre due persone di assemblare falsi fotomontaggi che ritraevano Mauro Crippa, direttore dell’informazione di Mediaset, e Fedele Confalonieri, presidente dell’azienda. Secondo gli inquirenti, questi fotomontaggi sarebbero dovuti servire per costringere Mediaset a firmare un accordo transattivo più favorevole per il giornalista rispetto alle iniziali condizioni di licenziamento. Emilio Fede nel processo è accusato anche di violenza privata per alcune minacce rivolte a Gaetano Ferri.
Per la difesa dell’ex direttore del Tg4 non c’è invece neppure l’ombra del ricatto quando il 28 marzo 2012 incontrò i capi dell’ufficio legale e del personale di Mediaset, Pasquale Straziota e Luigi Motta: «Quel giorno il giornalista, che aveva appena terminato di condurre il suo telegiornale, non si aspettava di essere licenziato. Ecco perché fa ciò che per lui è più naturale: prima chiama Berlusconi, con cui non riesce a parlare, poi telefona al suo avvocato», ha dichiarato l’avvocato Raffaella Mario, come riportato da La Stampa, nella sua arringa difensiva. Dopo Emilio Fede tira fuori dal cassetto una fotografia «e la sventola per pochi secondi. Le sue poche parole sono espressioni ingiuriose che manifestano la sua rabbia nei confronti di Mauro Crippa. Ma in quella condotta non ci fu nulla di minaccioso o di violento». La sentenza per Emilio Fede potrebbe arrivare il prossimo 15 giugno.