Come era facile immaginare, le ultime puntate de “Le iene show” si sono concentrate sull’ISIS e su quanto accaduto dopo gli attentati di Parigi. Anche la puntata di questa settimana del programma di Italia 1 era incentrata sulle indagini sui terroristi islamici. Prima Luigi Pelazza poi Nadia Toffa sono andati all’estero per studiare la questione: Pelazza è stato in Kosovo dove pare ci sia un grande centro di reclutamento per combattenti in Europa mentre la Toffa è andata in Iraq per parlare con i cittadini del luogo. Fra i migliori come sempre Enrico Lucci che pur essendo rimasto in Italia ha intervistato dei musulmani contrari all’Isis e ha fatto parlare una ragazza italiana e islamica che ha spiegato di non aver nulla da condividere con i terroristi. Le Iene Show hanno avuto il merito di far parlare anche i musulmani moderati e far loro spiegare il punto di vista più diffuso che si oppone agli attentati.
Il servizio di Nadia Toffa ha spiegato come in Iraq la situazione sia problematica anche per i cittadini locali che sono costretti ad abitare in dei campi per profughi. La reporter ha raccontato la storia dei campi dove abitano queste persone che sono costrette a nascondersi anche durante il giorno. L’Isis arruola bambini molto giovani e la iena ha ottenuto dei filmati dei loro campi di addestramento dove dei bambini vengono costretti ad allenarsi e a sparare per farsi trovare pronti a uno scontro a fuoco. La iena ha intervistato un bambino che è riuscito a scappare da questi campi e ha raccontato di come ancora abbia attacchi di panico ripensando a quanto subito dai terroristi durante il periodo in cui è stato forzato a stare con loro.
Continua con Enrico Lucci che si trovava alla manifestazione organizzata dai musulmani in una piazza di Roma dove però in pochi hanno preso parte e questo ha aumentato le polemiche. Una ragazza ha fatto un discorso onesto e sincero sulla differenza fra Islam e Isis e Lucci l’ha fatta parlare per rendere noto il suo pensiero. Anche il servizio seguente ha discusso dell’ISIS, dato che la iena Nadia Toffa ha raccontato la storia di una soldatessa morta in Siria. La reporter ha intervistato i parenti della militare e poi ha raccontato le storie delle altre donne che vivono nei luoghi sotto controllo dei terroristi, che vengono spesso malmenate e anche violentate dai combattenti dell’ISIS.
Andrea Agresti ha indagato su un parrucchiere di Roma che per arrotondare ha cominciato anche a fare massaggi. L’uomo però adescava delle ragazze e le costringeva a fare massaggi erotici ai clienti e dopo teneva il cinquanta per cento dei guadagni. Un’atteggiamento da favoreggiamento della prostituzione che è costato all’uomo la visita di Agresti, il quale si è presentato da lui in perizoma proprio come l’uomo chiedeva alle donne che volevano lavorare per lui. Con un incontro trappola, la iena ha beccato l’uomo e gli ha fatto promettere che chiuderà il centro messaggi. Intanto Enrico Lucci indaga sull’ISIS andando a intervistare i musulmani coraggiosi che hanno voglia di parlare contro i terroristi.
Il servizio di Matteo Viviani ha racconto la storia di alcuni pazienti italiani che non possono ricorrere all’eutanasia. Per questo è andato in Svizzera dove la pratica è legale e ha intervistato i dottori che se ne occupano. Uno di questi ha detto di aver assistito almeno diecimila persone nella sua vita e che tutti l’hanno fatto con le giuste motivazione. Anche una donna svizzera che sta per farlo ha detto di aver pensato alla cosa e che quella è l’unica scelta che potesse fare. In Italia invece i pazienti sono destinati a continuare a soffrire e non hanno modo di ricorrere al suicidio assistito o altri metodi finchè una legge, come si augura Viviani e gli altri intervistati con un appello, non verrà cambiata.
La ragazza al centro del servizio di Golia è stata poi diagnosticata come bipolare ma questo potrebbe ancora non salvare il padre dal carcere, dato che il giudice ha detto che non può essere sentina nel processo. Intanto Matteo Viviani ha intervistato vari cittadini italiani gravemente malati che stanno pensando all’eutanasia. La iena ha detto che non esiste una legge e per questo l’eutanasia e il suicidio assistito sono reputati illegali e questo in passato ha portato al suicidio di alcune persone malata. Un uomo racconta la storia del fratello che affetto da leucemia fulminante ha deciso di suicidarsi in una storia simile a quella del regista Mario Monicelli.
Giulio Golia ha raccontato la storia di Daniela, una ragazza con gravi problemi famigliari. La giovane ha accusato il padrei di averla molestata e ora lui si trova in carcere. Il racconto della ragazza però ha qualche punto scuso: ha detto che da piccola si tagliava e poi di aver parlato con una psicologa che pare aver scoperto che la giovane era stata molestata dal padre. Anche la madre ha detto che il marito aveva solo un tipo di affetto paterno eppure i giudici non gli hanno creduto e ora il padre è ancora in prigione. Altri specialisti hanno detto che la ragazza aveva affermato di aver avuto rapporti sessuali con il padre, ma ora Daniela non si ricorda di aver detto questo.
Filippo Roma ha intervistato una donna che lavorava come ufficio stampa nel partito PSI e con l’arrivo del jobs act deciso da Renzi è stata licenziata. Paradossalmente i suoi ex datori di lavoro hanno firmato il decreto per favorire l’assunzione ma comunque la donna è stata licenziata senza preavviso adducendo come motivazione il fatto che la legge del jobs act sia un danno per il loro contratto. I politici del partito non sono riusciti a dare una motivazione valida ma comunque ora la donna, che ha più di 40 anni, è stata licenziata per evitare che si sfruttasse la legge del jobs act. Ora la donna che aveva un contratto a progetto non ha un lavoro.
Nina ha seguito la famiglia anche in Germania dove la madre siriana e i suoi figli sono riusciti ad ottenere un alloggio ad Amburgo. La donna ha detto di essere felice e che ora pensa solo a trovare lavoro per ripagare anche chi l’ha aiutata quando era in Siria. La madre però è ancora preoccupata per quanto succede nel suo paese dato che la guerra le ha già portato via il marito. Il figlio più grande è stato male ma si è poi ripreso e ora spera di trovare lavoro in Germania, ma per ora la famiglia può contare sugli aiuti della Caritas. La iena Casciari invece indaga su un caso che riguarda un ex lavoratrice delle cave di marmo di Carrara.
Nel finale del suo servizio Pelazza ha intervistato anche un padre che ha perso un figlio in Siria nonostante lui fosse andato nel paese asiatico per riportare a casa in Kosovo il giovane. L’uomo ha anche fatto un appello consigliando ai ragazzi musulmani di non andare in guerra. La iena Nina invece si è finta una migrante nel treno che dall’Italia va in Germania e a Trento solo a lei è stato chiesto il biglietto e passaporto. La reporter ha poi trovato una famiglia di siriani che sta compiendo lo stesso viaggio e racconta le difficoltà del tragitto per scappare dal loro paese in guerra, fra viaggi in barca dalla Libia fino all’arrivo in Europa.
Il presidente del sindacato intervistato dalla Toffa continua a dire di essere nel giusto nonostante la guardia di finanza lo abbia messo sotto indagine così come successo alla donna in questione che riceveva due pensioni. Il suo privilegio comunque è stato fermato e almeno seicentomila euro sono stati sequestrati. Nel servizio successivo la iena Pelazza è andata in Kosovo, dove in un paese vengono arruolati dei soldati dell’ISIS che poi vanno a combattere in Siria. Secondo Pelazza ci potrebbero essere dei collegamenti fra le persone del paese e gli attentati avvenuti a Parigi dato che un uomo, noto come “il macellaio” arriva proprio da quella città del Kosovo.
Ilary Blasi e Teo Mammuccari hanno dato il benvenuto agli spettatori in questa nuova puntata de Le iene con le solite battute rivolte dal comico alla sua collega, cui il Trio Medusa ha fatto seguito con la voce fuori campo. Si è passati poi al primo servizio, quello di Nadia Toffa, che è tornata a parlare di una persona che riceve una doppia pensione. La donna dice di aver lavorato nel sindacato dei professori di Roma ma nessuno nell’ufficio la conosce. Eppure l’anno scorso la donna si era detta sicura di meritare la seconda pensione nonostante anche la guardia di finanza abbia indagato sul caso e scoperto che la sindacalista o presunta tale non aveva nemmeno un contratto con il sindacato.
Ilary Blasi e Teo Mammucari tornano tra pochi minuti su Italia Uno per condurre una nuova puntata de “Le Iene Show”, in onda come sempre a partire dalle 21.10 e visibile anche in diretta streaming video effettuando il login sul portale ufficiale dell’emittente. Tanti i servizi che vedremo questa sera: non mancherà uno sguardo sull’emergenza terrorismo, con Luigi Pelazza che volerà fino in Kosovo, in particolare nella città di Kacanik, considerata uno dei maggiori centri per il reclutamento di foreign fighters dell’Isis. Enrico Lucci è invece andato in alcune moschee in Italia e alla recente manifestazione nazionale delle comunità islamiche contro il terrorismo. Clicca qui per seguire la diretta streaming video
L’eutanasia è uno degli argomenti spesso protagonisti dei servizi de Le Iene Show e questa volta se ne occupa Matteo Viviani. In Italia chi pratica l’eutanasia rischia fino a 15 anni di carcere e da anni manca una vera e propria legge sul “fine vita”. La prima proposta di legge risale al 1985 e l’ultima, di iniziativa popolare, risale a soli due anni fa. I malati italiani in gravissime condizioni che decidono di praticarla si recano al momento in Svizzera, dove il suicidio assistito è legale. Altri invece decidono di entrare in strutture come gli Hospice, dove chi lo desidera viene sottoposto a terapie che permettono di porre fine alle proprie sofferenze senza che sia necessario ricorrere direttamente alla morte.
L’inviato de Le Iene Show Luigi Pelazza è andato in Kosovo e questa sera vedremo il suo servizio girato nella città di Kacanik. Proprio questa cittadina è considerata uno dei maggiori centri per il reclutamento di foreign fighters dell’Isis. Pelazza ha incontrato i familiari del leader jihadista Lavdrim Muhaxheri e i parenti di altri giovani partiti per la Siria con l’obiettivo di combattere la jihad. La Iena ha raccolto anche la testimonianza dell’Imam di Kacanik e quella di alcuni cittadini.
Il tema del terrorismo è sicuramente quello più d’attualità in questi giorni e dopo i fatti di Parigi i paesi Europei si trovano a dover fronteggiare una minaccia imminente, quella di nuove morti nelle principali città del vecchio continente. Mentre Bruxelles è tutt’ora in stato d’allarme, questa sera a Le Iene Show vedremo come, secondo i musulmani residenti in Italia, si combatte l’Isis. A chiederglielo è stato Enrico Luci che si è recato in alcune moschee e alla manifestazione nazionale delle comunità islamiche contro il terrorismo che si è svolta in questi giorni a Roma dopo gli attentati di Parigi.
I servizi di Le Iene Show ronano protagonisti del lunedì sera di Italia 1. Nella nona puntata in onda oggi, 23 novembre 2015, vedremo le nuove inchiesti di tre colonne portanti della trasmissione: Nadia Toffa, Matteo Viviani e Nina Palmieri. Nina Palmieri e le famiglie siriane in fuga. L’inviata de Le Iene ha incontrato una famiglia siriana in fuga dal proprio Paese. E’ da quest’estate che l’Europa assiste alla più grande ondata migratoria dopo la Seconda Guerra Mondiale: milioni di profughi attraversano il Mediteraneo in cerca di salvezza nei Paesi Europei. Nina ha incontrato la famiglia protagonista del suo servizio lungo la tratta Verona-Monaco. La madre Hajer, insieme ai due figli di 16 e 20 anni, ha spiegato alla Iena l’odissea che li ha portati su quel coinvoglio: dopo aver perso il marito ucciso dall’Isis e la casa ache avevano ad Aleppo, la donna e i suoi due figli sono passati attraverso Libano, Sudan, Egitto, Libia e, infine, l’Italia, con la speranza di raggiungere poi un campo profughi a Dortmund, nonostante siano stati derubati di soldi e documenti Nina li seguirà fino alla stazione di Rosenheim, dove verrano obbligati dalla polizia tedesca a scendere per essere schedati e inviati in un campo d’accoglienza. La Iena riuscirà poi a rintracciarli, prima in un centro di accoglienza nei pressi di Amburgo e quindi a Kiel, dove ora all’intera famiglia è stata assegnata una casa, un sussidio minimo e l’opportunità di ricostruirsi una vita. Nadia Toffa e lo SNALS di Brescia. Nadia Toffa torna a occuparsi dello SNALS di Brescia, dopo che la Guardia di Finanza ha aperto un’indagine nei confronti di sette dipendenti dello SNALS di Brescia (Sindacato Nazionale Autonomo Lavoratori Scuola) con l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato e appropriazione indebita. A seguito degli ultimi avvenimenti, la Iena intervisterà in merito anche il colonnello della Guardia di Finanza che ha condotto le indagini, ripercorrendo quanto illustrato in merito nel suo ultimo servizio.