Decidere di raccontare sua Santità attraverso “Un selfie con il Papa” è stata una delle idee televisive più belle, geniali e di successi degli ultimi anni: il programma, leggero, divertente e molto piacevole, ha regalato un ritratto di Francesco in maniera alternativa, attraverso gli “occhi” artificiali di un dispositivo elettronico che immortala, attraverso un click, alcuni attimi indelebili. Il Papa, così apparentemente inarrivabile, conservato per sempre nella memoria di un telefonino. “Un selfie con il Papa” è un ritratto del Pontefice attraverso il contributo di fedeli, fan ed estimatori di tutto il mondo. Un ritratto speciale, reso possibile dalle nuove tecnologie. Tantissimo materiale a disposizione, bella anche l’idea di coinvolgere direttamente il pubblico con la richiesta di condivisione audio-visiva di materiale elettronico: questo ha reso anche lo spettatore protagonista di questo miracolo.
“Un selfie con il Papa” è stato di certo un programma che non è andato giù agli estimatori della televisione vecchia maniera: “È un materiale poliforme — ha dichiarato anche Truglio, uno dei curatori del programma — che ci permette di raccontare un personaggio così in un modo diverso e originale, non attraverso la solita agiografia che ripercorre le tappe di una vita, ma attraverso appuntamenti ufficiali e bergogliate, come chiamano le sue iniziative improvvise e spiazzanti. Per questo è un Papa amato da moltissimi, anche da chi non si è mai avvicinato alla Chiesa”. Se di “flop” vogliamo parlare, elencato le sfumature negative di questa puntata, sicuramente la durata del programma, eccessivamente piccola per un documentario così leggero e divertente, e l’organizzazione della messa in onda, con la puntata relegata alla prima serata di Rai 3 nel giorno 1 gennaio 2017, facendo venir meno per ovvie ragioni tutta una fetta di pubblico potenzialmente raggiungibile.
(Fabiola Granier)