Beppe Fiorello, il protagonista di “I fantasmi di Portopalo”, è stato ricevuto nei giorni scorsi alla Camera dalla presidente Laura Boldrini, assieme a Salvatore Lupo, il pescatore di Portopalo, cui è ispirato il personaggio di Fiorello nella miniserie che andrà in onda domani e martedì su Rai Uno. In tale occasione l’attore ha parlato così della fiction: “I Fantasmi di Portopalo non solo è un film di impegno civile, ma soprattutto racconta con chiarezza che la società civile è la vera politica del paese. E’ un argomento facile da strumentalizzare. Sono contrario alla gestione dell’immigrazione fatta di muri e blocchi. Ma sappiamo che ci sarà qualcuno domani pronto ad affermare ‘allora portateli a casa tua, visto che sei ricco e famoso’. Non c’è una soluzione politica. Chi alza muri alza provocazioni, perché un migrante in cerca di speranza cercherà di superarli in tutti i modi, quindi chi alza muri non fa altro che provocare un’immigrazione ancora più violenta”.
Beppe Fiorello presenta a L’Arena la fiction “I fantasmi di Portopalo“, che racconta la tragedia di un naufragio a lungo negato. Una storia insabbiata, nascosta dalle istituzioni e dai siciliani che sapevano e avevano paura di raccontare, poi venuta alla luce. In studio Beppe Fiorello riassume la vicenda accaduta nel 1996: «Una bella nave partì con un sogno, ma toccò un’altra barca, si creò una falla e calò a picco» dichiara l’attore, secondo cui la scena più dolorosa da girare è stata quella del ritrovamento dei cadaveri. «Ci fu un momento di grande silenzio» ha svelato Beppe Fiorello a L’Arena. L’attore ha poi spiegato il silenzio della gente di Portopalo: «Fu una reazione di paura. Portare un corpo in terra voleva dire passare dei guai. Per un pescatore era un danno enorme. Fecero un patto di silenzio tra loro: dovevano ributtare in mare tutto ciò che trovavano». Si parla poi di accoglienza: «La Sicilia sta scrivendo una pagina indelebile della storia per la sua umanità. Sono fiero di essere siciliano».
) – Beppe Fiorello non è solo il protagonista di “I fantasmi di Portopalo” la miniserie che ndrà in onda il 20 e il 21 febbraio prossimo in prima serata su Rai Uno, ma anche uno degli autori e degli sceneggiatori. Fiorello ha voluto fortemente realizzare la miniserie che racconta il naufragio a lungo taciuto nel canale di Sicilia e racconta così il progetto: “I Fantasmi di Portopalo non solo è un film di impegno civile, ma soprattutto racconta con chiarezza che la società civile è la vera politica del paese”. Parlando di immigrazione, l’attore ha affermato: “L’immigrazione non può avere una gestione di muri e di blocchi, ma deve essere ben gestita, perché, così facendo, può anche avere un valore aggiunto, un valore economico…L’immigrato non è un problema. Certo è che se se li lasciamo stipati nelle palestre, allora qualcuno può diventare braccio armato per lo spaccio e per la violenza. Esistono soluzioni virtuose, basta cercarle”.
) – La miniserie in due puntate tratta dall’omonimo libro di Giovanni Maria Bellu, “I fantasmi di Portopalo” racconta uno dei più drammatici naufragi del dopoguerra, avvenuto la vigilia di Natale del 1996 nel Canale di Sicilia. Il mare inghiottì in quell’occasione 283 giovani uomini di origine indiana, pakistana e tamil che viaggiavano a bordo della F-174, una carretta del mare che dove portare quegli uomini stipati in condizioni disumane in Italia. Il fatto passò sotto silenzio nonostante un centinaio di superstiti, abbandonati dai trafficanti su una spiaggia del Peloponneso e lì arrestati dai poliziotti greci, avessero raccontato tutto nei dettagli. Le autorità italiane definirono le loro testimonianze inattendibili in quanto mancavano i corpi delle vittime, sepolti nel più grande cimitero del Mediterraneo a 108 metri di profondità nel Canale di Sicilia. I pescatori di Portopalo, che pescavano i cadaveri, li ributtavano in mare e tacevano per paura che lo spazio di mare venisse precluso alla pesca lasciandoli senza mezzi di sostentamento. A negare il naufragio fu l’intera comunità, parroco compreso. Lo stesso fecero le istituzioni locali e nazionali, nascondendosi dietro la mancanza dei corpi. A rompere il muro dell’omertà un solo pescatore, Salvo Lupo interpretato nella fiction prodotta da Rai e Picomedia in collaborazione con Iblafilm da Beppe Fiorello. A far emergere la verità insieme a lui un caparbio giornalista di Repubblica, Giovanni Maria Bellu, che nella miniserie ha il volto di Giuseppe Battiston. La fiction andrà in onda su Rai Uno lunedì 20 e martedì 21 febbraio alle 21.20. Oltre ad essere uno degli interpreti, Beppe Fiorello è uno degli autori, insieme a Paolo Logli ed Alessandro Pondi, del soggetto mentre la scenaggiatura è stata realizzata dall’attore in collaborazione con Salvatore Basile e il regista, Alessandro Angelini.